Il nostro è un bel Paese, senza retorica, senza falsi miti. Ciò che manca è la coesione e il senso d'appartenenza che invece dovrebbe caratterizzare ogni italiano. Infatti ciò che distrugge un Paese sono le discordie interne, le lamentele fini a se stesse e le critiche senza propositività in cambio, questo ce lo insegna la storia, almeno dovrebbe.
E così gli italiani sono critici tra italiani, e codardi all'estero, senza un minimo di amor di patria che è poi ciò che salva un paese anche il peggiore.
Leggo lunghe, larghe e approfondite analisi su ciò che non funziona, su chi non si sente e non si identifica, su come sono, dovrebbero o non dovrebbero essere gli italiani, sulle mancanze, sulle incapacità, e sui vuoti e chi scrive tutto ciò? Un italiano. E chi è l'italiano? Un cittadino che parla ovunque e si lamenta al bar, in piazza, alle poste, dal medico, sull'autobus, su internet. E di che si lamenta? Dell'incapacità di se stesso.
Proprio così, è facile puntare il dito e dire l'altro, ma l'altro chi è? Ognuno di noi è l'altro per un altro, quindi chi è l'altro se non noi stessi? E noi stessi siamo quello che pensiamo, quello che creiamo, quello che decidiamo, a noi sta la scelta e giudicare non è una scelta è mettersi in cattedra senza fare niente.
Una società migliore è una società pensante, propositiva e fattiva. E' una società che si allinea alla vita così com'è affrontandola nei suoi svariati aspetti. E' una società che non promuove la guerra tra poveri, ma si sostiene in ciò che ha.
E si sostiene non contro l'altro, lo straniero, ma per se stessa e per quel senso di identità e appartenenza che dovrebbe far “sentire nell'anima” l'italianità.
Rincorrere la malvagità, l'ignoranza, la furberia, la stupidità fa perdere il vero senso della ricerca umana e allontana dal punto di vista. Sì perché la felicità o il dolore scaturiscono essenzialmente dal modo di pensare. Contrapporre dovrebbe essere più giusto, allargherebbe il punto di vista e produrrebbe compassione per andare oltre e non fermarsi all'abbrutimento del pensiero.
Pestare l'acqua nel mortaio, non produce farina.
Pertanto amo il mio Paese, le sue tradizioni e la possibilità di poterle mettere a confronto con altri Paesi e tradizioni per un arricchimento culurale.
Amo gli italiani uomini di lettere, filosofia, scienza e arte, amo la povera gente che si difende con dignità e amo gli sforzi per affrontare il quotidiano ogni mattina, di chi si sveglia e deve sbarcare il lunario e di chi è riuscito a vincere credendo nel suo sogno e realizzandolo. Amo la nostra storia, maestra e compagna e le testimonianze per non dimenticare e non dormire su ciò che ci viene dato. Nulla è scontato, nemmeno esserci a questo mondo e bistrattarlo è un insulto all' intelligenza umana e alla capacità di trovare una risorsa.