Lui e lei questa volta sono fratello e sorella, cresciuti insieme in una casa tanto grande, ma ahimé tanto povera delle giuste attenzioni. O forse una casa incapace, sì, di quell'incapacità che poi fa danno senza che se ne abbia una coscienza. E così questi due fratelli tra loro educati nella sofferenza, potevano farcela a superare quella pochezza che a loro non apparteneva, quella pochezza di chi li aveva messi al mondo senza capire nulla, senza chiedersi nulla. E invece eccoli, andati a male come il vino buono quando diventa aceto. E dire che nei momenti bui si facevano forti tra loro, ma non bastava, erano mal visti da chi non li conosceva, non sapeva di loro e tuttavia questo è normale in una vita di guardoni, dove ci sono per la gran parte solo bocche che danno fiato ai loro polmoni.
Crescendo quei due fratelli cercarono la loro strada, fatta di sassi ed erba ai bordi alti, e in questa strada ognuno di loro si allontanò dall'altro fino a diventare perfino nemico perché le scelte non vollero appoggiare l'uno dell'altra.
Destino strano e a volte un po' carogna, come poterono quei due legati dal sangue e dalle sofferenze ricevute, allontanarsi fino a dimenticarsi l'uno dell'altra e tutto d'un tratto?
Così succede un giorno all'improvviso, si vive una vita e poi si fanno chiacchere, e poi ci si difende e poi si attacca, senza pensare che ognuno ha le sue ragioni e forse non bisognerebbe nemmeno precisarle.
Tra loro ormai c'è solo silenzio, se non fosse che la sorella oggi ha un gran bisogno d'essere ascoltata come una volta a seguito di una tragedia di cui lei stessa è protagonista. Ma lui, il fratello, non si è fatto vivo e lei, la sorella ogni giorno rimane ad aspettarlo, per abbracciarlo e piangere soltanto .