Autore Topic: Ci vogliamo integrare con gli stranieri o no?  (Letto 1307 volte)

Rossy

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Ci vogliamo integrare con gli stranieri o no?
« il: Novembre 29, 2013, 15:35:46 »
È successo a settembre scorso. "Novara e Bergamo shock: troppi rom e stranieri nelle classi delle elementari e i genitori ritirano i bambini" ! Ahahahah ci dobbiamo integrare con gli stranieri o no? Ahahahahah... Stiamo proprio soccombendo sotto tutti i punti di vista. Il ricco e opulento Occidente si è rammollito e rimbambito e sta calando le brache ..., noi italiani poi che non avevamo ancora formato una coscienza nazionale siamo ancora più vulnerabili. Oh quante storie! Ma vogliamo integrarci agli stranieri o no? Io non vedo l'ora di indossare il burka, di appendere al posto dei lampadari i palloncini rossi dei cinesi, di vivere senza mai lavarmi e prendere l'autobus senza mai pagare il biglietto come i rom, e...  quant'altro ... :D
« Ultima modifica: Dicembre 05, 2013, 19:41:24 da Azzurra »

nihil

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Re:Ci vogliamo integrare con gli stranieri o no?
« Risposta #1 il: Novembre 30, 2013, 08:59:21 »
i luoghi comuni sono duri a morire.
"Puzzano perchè non si lavano, rubano, violentano, portano via il lavoro...."
Tratto dal libro di Dickens "Oceano" e  parlava degli italiani!

nihil

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Re:Ci vogliamo integrare con gli stranieri o no?
« Risposta #2 il: Novembre 30, 2013, 18:41:44 »
punti di vista.

presenza

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Re:Ci vogliamo integrare con gli stranieri o no?
« Risposta #3 il: Dicembre 01, 2013, 19:30:17 »
Ovvio ! C’è il punto di vista dei lacchè, degli ipocriti, ed infine c’è il punto di vista reale, ragionato, che evidenzia lo status quo.

E sarebbe quello tuo?

ectobius

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Re:Ci vogliamo integrare con gli stranieri o no?
« Risposta #4 il: Dicembre 02, 2013, 11:07:05 »
Certo che se lo dice bossi, ci si può anche pensare che lo creda veramente. Ma quando lo dice un amico per giunta conosciuto per le sue idee, e lo si prende alla lettera... beh, allora ti cadono le braccia, per non dire che ti crolla il cielo sul capo. Sono esterrefatto che qui si inorridisca a fronte di una espressione paradossale, ironica, scritta per  mettere maggiormente  in evidenza l’ignoranza e il rozzo razzismo di tanti che parlano a vanvera.
« Ultima modifica: Dicembre 02, 2013, 11:28:20 da ectobius »

piccolofi

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Re:Ci vogliamo integrare con gli stranieri o no?
« Risposta #5 il: Dicembre 02, 2013, 18:45:59 »

  Tu hai centrato il nocciolo della questione  : che non e' fatto del puzzare o delle altre differenze che bene o male si possono ritenere marginali, provocate come spesso sono da situazioni di poverta'.
Il nocciolo della questione si impernia sulle due parole " integrazione " e " burqa ".
Il vero problema, grosso, che oggi sta solo mettendo le basi ma apparira' in tutto il potenziale destabilizzante fra pochi decenni, e' quello della inconciliabilita' culturale fra mondo occidentale e mondo musulmano.  Sono addirittura agli antipodi.
La realta' musulmana prende piede nel nostro paese, lo vuole utilizzare, ma non certo integrarsi.  Non importa affatto se siamo piu' o meno accoglienti e se li vogliamo integrare : quel che importa davvero e' che non vogliono integrarsi a noi, ma far integrare col tempo noi a loro.
Da paese accogliente ci troveremo ad essere un paese semplicemente colonizzato, e sempre piu' colonizzato nella misura in cui non poniamo limiti di alcun tipo all'immigrazione.
Altri paesi occidentali lo fanno, non sono pronti a dare tutto in cambio di nulla, a dare senza una uguale contropartita ( leggi, ad. es. liberta' religiosa e protezione dei luoghi di culto ) : pongono limiti numerici ( non permettono l'immigrazione selvaggia e incontrollata ), di accettazione di leggi, dell'avere un possibile lavoro, limiti di civilta' stessa.
Io mi chiedo : e' ragionevole e intelligente che un paese non si curi di preservare la propria identita' culturale, la propria tradizione religiosa, o quantomeno i propri valori-cardine?
Che non si curi che venga stravolto il rapporto fra autoctoni ed immigrati, permettendo l'ingresso indiscriminato a quantita' incontrollate e sempre crescenti dei secondi, i quali, anche in virtu' della grande prolificita', avranno un peso sempre maggiore?
Finche' si tratta di immigrati di area europea, con cultura in qualche modo condivisa e valori conciliabili, passi : si e' di fronte ad una mescolanza non destabilizzante ma che puo' essere fronte di scambio e arricchimento.
Ma quando si guarda al mondo musulmano, solo un ipocrita o un illuso puo' non cogliere le enormi differenze.
Tanto per scendere nel concreto, stiamo gia' permettendo ( assurdo, pazzesco ) che vivano secondo le loro regole ed esercitino prevaricazione e violenza sulle donne : attenzione, non peregrina, non assimilabile alla violenza che anche uomini occidentali possono attuare, perche' la prima e' frutto di una ben precisa cultura sprezzante e dominatrice nei confronti della donna, la seconda di tare psichiche o comportamentali individuali.
Se da noi uno uccide una donna, le fa violenza, la societa' lo pensa come un poverino, esecrabile, condannabile, uno che devia dai comportamenti accettati; e si puo' fare anche qualche manifestazione, per quanto poco produttiva, in difesa delle donne e del loro diritto a vivere in serenita' e liberta'.
Ma se, sempre nello stesso identico paese che si chiama Italia ( non Mohammedia ), un musulmano sfregia la figlia o addirittura la uccide perche' voleva essere un  po' piu' libera, vestire come le pare, amare chi le piace anziche' il soggetto scelto dalle famiglie, si puo' sentir commentare : " Eh, per loro e' cosi'.. ".  O anche, senza commenti, si avverte una sorta di misura diversa usata per loro : come se, nel nostro mondo, esistesse " il loro " mondo con le sue regole, e se le violenze fossero piu' scusabili in quanto discendenti da una cultura.
In un paese, che si chiama e ancora e' Italia, dove e' stabilito per legge che le persone debbano essere riconoscibili, si accetta che donne transitino pubblicamente in burqua, intabarrate da capo a piedi, e dentro a quell'involucro da matrioske ci potrebbe essere chiunque, per quel che se ne vede. 
Al di la' poi della riconoscibilita', che razza di esempio di civilta' e progresso diamo, accogliendo e accettando gente simile?
Per che cosa si sono battute le femministe in Occidente, piacciano o meno?  Per vedere disconosciute e umiliate nella loro identita' altre donne a due passi da loro, di diversa nazionalita' ma dentro al loro paese?  Per vedere quasi in attesa una sorta di regresso, se questi esseri dovessero attestarsi sempre piu' nella povera, sciocca, accogliente Italia?
Ce ne saranno sempre di piu', perche' altri paesi sono piu' vigili, meno molli, piu' avveduti e lungimiranti, chiedono il rispetto delle regole vigenti, mentre quei coglioni di imbelli italiani si riempiono la bocca di parole, di fraternita' non richiesta, di bei discorsi, di buonismo autocompiaciuto, e spalancano le porte.   E offrono assistenza, diritti, asili, moschee.
Quanto sono buoni!  Ma in cambio di che?
Di un posto in paradiso?
Speriamo solo non sia quello di Allah. 

Doxa

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Re:Ci vogliamo integrare con gli stranieri o no?
« Risposta #6 il: Dicembre 02, 2013, 22:14:49 »
Condivido l’opinione di Piccolofi.

A chi mi contesta le “contraddizioni dei cattolici” dico che non metto in ridicolo il cristianesimo, faccio solo notare le discordanze, i contrasti.

M’interessa la religione cristiana e la storia del cristianesimo e marginalmente il Corano e l’islamismo, perciò non ho gli strumenti culturali adatti per contestare quella religione monoteista abramitica.
 
Con questo post partecipo ”una tantum” al “coro” su questo argomento perché la mia opinione in merito è più violenta della vostra, perciò preferisco tacere.   

Invito a rileggere il periodo storico del IV e V secolo riguardante la caduta dell’impero romano d’Occidente e le invasioni barbariche che sostituirono i romani nei posti di comando e di governo.

Fateci caso, stanno arrivando molte donne partorienti o con bambini piccoli. Il loro scopo e far prendere ai figli la cittadinanza italiana. Questi da adulti potranno partecipare ai concorsi statali, con tutto quel che segue.

Io non sono tollerante. Sono per i respingimenti in mare ed alle frontiere. Non si può accettare che con i costosi telefoni satellitari facciano finta di aver bisogno di soccorso. Sanno a chi telefonare. Hanno scambiato Lampedusa per una casella postale.  Hanno il denaro per pagarsi il viaggio..., da chi lo ricevono ?

Quella è gente che viene chiamata da complici italiani e  da loro connazionali che stanno in Italia. Molte colpe hanno le cosiddette onlus perché prendono soldi dalle regioni e dallo Stato. Dovrei inveire anche contro La Caritas ed il terzomondismo….
 
Altre colpe hanno i partiti della sinistra e sinistrorsi, il sindacato CGIL, il terzo canale della Rai , ecc., che vogliono fare i buoni con i nostri, soldi mantenendo parassiti come i rom ed altri. Diamo loro la casa e non pagano l’affitto, mandano le donne a chiedere l’elemosina e gli uomini controllano il racket. Fanno arrivare invalidi dalla ex Jugoslavia e dalla Romania per impietosire la gente e farsi dare l’elemosina. 

I tre quarti delle persone in carcere sono stranieri. Si facciano leggi per rimandarli a casa oppure costringerli ai lavori forzati nelle miniere. Vedrete come calerà vistosamente il flusso di stranieri.

Ho detto la mia, però per favore non sollecitatemi altri post in merito. Preferisco dedicarmi all’infanzia di Jesus.

ectobius

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Re:Ci vogliamo integrare con gli stranieri o no?
« Risposta #7 il: Dicembre 03, 2013, 09:42:34 »
Qui si semplifica! e molto su quest'esodo biblico trascurando le radici del fenomeno e parlando a vanvera sulle conseguenze. Proprio per metter in evidenza questo aspetto della semplificazione di problemi molto complessi, qualche tempo fa inviai il post: "Prendiamoli a cannonate!". Doveva essere chiaro a tutti l'intento ironico, e invece sono stato preso alla lettera e il post è stato cancellato. Questo atteggiamento lo ritengo altamente offensivo... manco fossi un bossi qualsiasi.
Saluti e baci.

ectobius

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Re:Ci vogliamo integrare con gli stranieri o no?
« Risposta #8 il: Dicembre 03, 2013, 14:14:52 »
E avanti con la forza dei luoghi comuni.

nihil

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Re:Ci vogliamo integrare con gli stranieri o no?
« Risposta #9 il: Dicembre 04, 2013, 08:43:47 »
si può essere di destra o sinistra, ma anche saccenti!


Micio

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Re:Ci vogliamo integrare con gli stranieri o no?
« Risposta #10 il: Dicembre 20, 2013, 09:51:26 »
Chiaro, ma la situazione è questa, è c'è poco da fare, siamo in un paese corrotto che non può offrire quello che una comunità dovrebbe offrire a tutti.