Autore Topic: Pane rustico  (Letto 2166 volte)

presenza

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Pane rustico
« il: Novembre 07, 2013, 14:32:44 »
Il pane è pazienza, è bontà, è positività e impastarlo con le proprie mani, attendere la lievitazione, utilizzare farine tra le più scelte e varie mette serenità, e anche gioia. E portarlo ad una cena, o in campagna tra amici e quanti condividono la tavola, è rispetto e amore per noi e per chi sta con noi.
Di farina integrale e mista a quella di farro, e grano saraceno con aggiunta di pomodori secchi, pancetta e cipolle per accompagnare gli antipasti, o dolce con pezzetti di prugne e mandorle tostate servito a fette con un buon miele per completare un pranzo rustico o iniziare la giornata, ecco che così avrete dato un senso a voi stessi:" noi siamo quello che mangiamo!". 

patriziagiangregorio

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Re:Pane rustico
« Risposta #1 il: Novembre 08, 2013, 10:12:10 »
il pane,che bonta' :)

Doxa

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Re:Pane rustico
« Risposta #2 il: Novembre 08, 2013, 10:29:20 »
E’ l’alba. Dalla mia finestra vedo l’unico negozio aperto, quello del fornaio, dal quale arriva il profumo del pane appena cotto.

 La fragranza mi fa rammentare il forno che era nei pressi della casa dei miei nonni paterni. Dal panificio si spandeva nell’aria  l’odore di legna bruciata insieme a quello acre della sansa di oliva,che il panettiere usava come combustibile.



Nella tarda mattinata  ci andavano le donne del vicinato per far cuocere il pane preparato da loro. Il fornaio disponeva le forme impastate una ad una su tavole di legno coperte con teli bianchi.

Una delle clienti era la mia nonna. Una volta la settimana lei preparava in casa il pane per la sua famiglia e lo mandava a cuocere nella panetteria. 

Farina, acqua, lievito e sale erano gli ingredienti che mescolava nella madia di legno per creare le pagnotte casarecce, che venivano conservate per alcuni giorni nello stipo senza perdere il sapore e la morbidezza. “Il pane di ieri è buono domani” diceva, ripetendo il noto proverbio.

La nonna copriva i suoi capelli con un foulard e cominciava ad impastare fino ad ottenere la massa, spessa e consistente. Poi la copriva con un telo e la lasciava fermentare tutta la notte.



Il giorno successivo aggiungeva altra farina ed acqua tiepida e continuava ad impastare, aiutandosi con i pugni chiusi, fino ad ottenere l’amalgama solido e compatto, poi ne staccava dei pezzi e li modellava con le mani nella forma rotonda.



Li metteva in fila su due tavole e col coltello li incideva nella parte superiore con il segno della croce. Tale incisione serviva per far cuocere meglio il pane ma anche come segno di riconoscimento, per distinguerle dalle altre pagnotte portate a cuocere da altre donne nella stessa infornata.

Per portare al forno i panetti da cuocere, mia nonna li metteva in piccoli cestini, che avevano all’interno   un tovagliolo di stoffa  per non far attaccare l’impasto.



Io ed i miei cugini che trascorrevamo le vacanze estive nella casa dei nonni al mare, portavamo dal fornaio i cestini col pane.  Ne prendevamo due ciascuno, sorreggendoli sotto le braccia, uno per parte.

Poi tornavamo a prendere le pagnotte cotte



Con i miei cugini tagliavamo delle fette di pane casareccio ancora caldo, le spargevamo con l'olio e  ci mettevamo pezzi di pomidoro. E per noi era una festa.



Ora rammento con nostalgia quei giorni d'estate e le rondini che si rincorrevano nel cielo sereno. Tutto passa. Rimangono i ricordi !

Micio

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Re:Pane rustico
« Risposta #3 il: Novembre 10, 2013, 14:17:10 »
Ma il cibo più buono da gustare è... pane, amore ... e fantasia... :)
con la nutella poi...

nihil

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Re:Pane rustico
« Risposta #4 il: Novembre 10, 2013, 15:33:12 »
la tentazione di fare il pane in casa è forte, poi penso a quello che fa il mio fornaio e mi rassegno, il mio non sarà mai buono come il suo.
Qui in toscana vendono il pèane senza sale, è ovvio perchè tutte le pietanze sono saporitissime.
Volete saper il nome dei pani?
suocera, ciabatta, ciuco.
Pane cotto a legna ( dura davvero una settimana) pane bianco, pane ai 5 cereali, pane con l'uvetta, pale con le olive.....tutti buonissimi, io dico una fettina sola, ovvìa ancora un pezzettino, uno solo, poi un'altro e ovviamente con il pane ci va qualcosa d'altro, mi consolo pensando che la dieta la farò domani e comunque la morte ci ha a trovà belli vivi e grassi!
Il pane no, ma faccio i dolci come una volta, per la precisione il famoso corollo, gli ingredienti non vanno a peso ma a cucchiai. Le contadine di una volta mica avevano la bilancina.
Nel corollo base se puàò aggiungere a scelta: uvetta, cacao, frutta, yogurt, muesli e insomma, da un corollo se ne possono tyrarre altri perchè i bimbi non si annoino. Il bello è che ho una pentola che si mette sul fuoco, mica nel forno, che all'ora non c'era, per cui il dolce veniva messo sopra la piastra della cucina economica.
Il pane rimane comunque un alimento ancestrale, forse uno dei primi con il formaggio, il vino o la birra. Il pane veniva offerto come segno di pace in molti popoli dell'antichità; ora si offre caviale e champagne...come siamo caduti in basso!
E il suo profumo appena sformato mette allegria, promette
ottimismo. abow

nihil

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Re:Pane rustico
« Risposta #5 il: Novembre 10, 2013, 15:36:45 »
ora i ragazzi conoscono solo i merendini, noi bafgnvamo il pane con l'acqua della cannella e ci mettavamo sopra un poco di zucchero.E ci piaceva.
Provate il pane toscano a fette, strusciato con aglio fresco e insaporito con olio sale e pomodoro strusciato.
E' la prova dell'esistenza di dio!
 :gnamm: