Non c'è peggio di quando cerchi qualcosa e non la trovi e più cerchi e più non la trovi e se ci aggiungi poi che non ti ricordi nemmeno cosa devi cercare e come, allora è davvero troppo. Te la prendi con te che sei sbadata, e poi col sonno che non ti ha permesso fino in fondo di rimanere sveglia e capire cosa ti stava succedendo al momento di rimettere tutto al proprio posto.
Ecco cosa ho stamattina, e voi che state lì a guardarmi senza una risposta, conviene che sloggiate dall'ufficio e andate dritti ognuno ai vostri posti.
E infatti tutti andarono ai posti senza nemmeno commentare quella donna in preda alla sua ansia. D'altronde erano ormai abituati a quel suo parlare isterico, e non senza qualche doppio senso almeno tra colleghi con lo sguardo d'intesa.
Lì dentro nella stanza ancora quella a parlare a voce alta, mentre gli altri in silenzio col sorriso sulle labbra. Poi venne il direttore e tutti con aria da compassione per “quella poveretta” in coro salutarono non senza qualche commento. Fu allora che il direttore prontamente si scusò con la sua vice, dicendole davanti a tutti che a prendere quel foglio così importante era stato lui in un attimo di tempo, e poi aveva dimenticato di dirlo a lei per tempo.
Tutti allora abbassarono lo sguardo profondamente vergognati d'aver pensato questo e quello ai danni di quella loro collega così tanto perfetta. Poi ritornarono alle loro occupazioni, dimenticando l'episodio, ma pronti sono di nuovo a pensar male qualora se ne presentasse l'occasione.