Caro Giuseppe,
tu ci sei,
tra coloro che più mi hanno offerto nella vita.
La sigaretta in mano, mostravi a me, sedicenne timida e inibita le potenzialità della mia voce.
Sul palco ti mostravi intransigente, ma infondo dolce, come un nonno che mostra il mondo alla nipote mano nella mano.
Chissà cosa pensavi, vedendo ricreare da noi "attori" le visioni che avevi impresso sulla carta,i tuoi copioni, scritti in un dialetto da me riscoperto grazie a te.
Per te ero Giulia, non Chiara, eppure non ci somigliavamo affatto.
Proprio per questo ti ringrazio, poichè nel ricreare lei ho avuto l'occasione di scoprire l'altro, uscire dalla mia angosciosa insicurezza, scorgendo nuove voci attorno. Non solo sul palco, no, ma anche nella vita.
Tu sei stato un mentore, una guida, che ancora adesso,a distanza di nove anni, riscopro nel mio cuore.
Non ci sono più lacrime sul mio volto, soltanto un'immensa tenerezza, gratitudine, riconoscenza, mentre ripongo questa lettera sulla tua tomba che ai miei occhi non esiste.
Tu sei con me, ti percepisco
e so che giornalmente resterai al mio fianco.
Tua
Chiara*