Autore Topic: LEO  (Letto 679 volte)

patriziagiangregorio

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LEO
« il: Agosto 30, 2013, 18:03:46 »
C'era un cielo denso di nuvoloni che minacciavano una pioggia imminente e Leo se ne stava seduto in un angolo della strada con la mano tesa e la testa china.Provava vergogna nel tendere la mano,ma i "morsi" della fame erano piu'impellenti di qualunque altra necessita'.Un tempo Leo era stato un gran lavoratore,sempre ligio al suo dovere,un uomo responsabile.Poi,come a volte accade, il destino gli era stato avverso e nel giro di poco tempo si era ritrovato senza lavoro .L'azienda presso la quale lavorava,aveva dichiarato fallimento e addio lavoro e stipendio.Leo aveva cercato di trovare un altro impiego.si era dato da fare in mille modi,,ma alla sua eta' era riuscito a concludere ben poco.Non era piu' riuscito a pagare l'affitto e, dopo un anno di morosita',il proprietario di casa gli aveva fatto lo sfratto.Cosi' si era ritrovato a dormire in macchina e poi in strada ed era diventato un uomo invisibile nel giro di poco tempo.Aveva provato a mantenere integra la sua dignita' di uomo,ma senza riuscirci.Cos' quel giorno,come altre volte aveva una gran fame e il nulla intorno.Sentiva addosso un tremito e un solo desiderio,quacosa da mangiare.Senti' su quella mano i primi goccioloni venire giu' e cerco' di rifugiarsi nel portone piu' vicino,ma fu mandato via.Cerco' riparo altove e lo trovo'(per cosi' dire)in un piccolo angolo di "paradiso" dove non senti' piu' ne' fame,ne' sete,ne' freddo,ma solo una gran pace.

nihil

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Re:LEO
« Risposta #1 il: Ottobre 17, 2013, 10:02:59 »
 i era sfuggito questo pezzo, molto amaro ma realista. Tanti ora sono sulla strada. Un primo segnale che il nostro mondo stava cambiando, lo ebbi quando trovai un signore elegantemente vestito con abito di sartoria che tendeva la mano. Quel giorno in tasca non avevo nemmeno un a lira, me ne vergognai.