Autore Topic: Venti di Guerra sulla Siria  (Letto 816 volte)

Faber

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Venti di Guerra sulla Siria
« il: Agosto 29, 2013, 07:51:43 »
La guerra civile in Siria vede schierate le forze governative da una parte e quelle dell’opposizione dall’altra, riunite nella “Coalizione nazionale siriana”.
In un contesto più ampio, la coalizione fa riferimento alla “Primavera Araba”, che mosse i suoi primi passi in Tunisia.

Una guerra che ha visto sinora la morte di almeno 100.000 persone (di cui 10.000 circa militari), secondo i dati forniti dagli ispettori delle Nazioni Unite, con l’uso recente peraltro da parte delle forze governative di sostanze chimiche.

Gli Stati Uniti, immediatamente seguiti da Gran Bretagna e Francia, hanno minacciato un attacco aereo o missilistico che dovrebbe colpire l’esercito siriano responsabile del lancio di ordigni che avrebbero (il condizionale per ora è d’obbligo) ucciso migliaia di inermi cittadini siriani, colpevoli di aderire al cosiddetto “ gruppo terroristico armato”.

In buona sostanza, dal 2011 a oggi migliaia di civili e soldati disertori hanno trasformato la loro lotta contro il presidente siriano Bashar al-Assad, da semplice protesta nelle piazze delle principali città, a veri e propri combattimenti contro i militari lealisti e sostenitori del governo sciita della famiglia al-Assad.

Occorre però cercare di comprendere le ragioni storiche, politiche e religiose che stanno alla base di un conflitto che vede, il mondo arabo moderato, da una parte, e l’Islam fondamentalista, dall’altro. É necessario ricordare che l’islamismo, da sempre diviso tra sciiti e sunniti, per non citare gli ibaditi, minoranza presente soprattutto nel Qatar, è in lotta per la supremazia di principi religiosi e per il controllo del mondo islamico, che potrebbe sfociare in una “Jihad”, o guerra santa contro i nemici della fede, cristiani ed ebrei, qualora a prevalere fossero le istanze del fondamentalismo islamico.

Tuttavia, si deve anche considerare che esistono una cultura ed una politica più moderata, che è quella attuata dall’Arabia Saudita e dagli altri principati della penisola Arabica, i quali sono stanchi di doversi confrontare con le istanze retrograde del fondamentalismo islamico, anche quando quest’ultimo si cela nei panni di movimenti che fanno riferimento alla “Primavera Araba”, dei “Fratelli musulmani, i quali auspicano la nascita e la diffusione di stati moderatamente islamizzati o teocratici (se si prendono come punto di riferimento l’Iran o l’Afghanistan).

Il presidente Bashar al-Assad, la cui famiglia è di discendenza alauite (una propaggine dell’Islam sciita), grande alleato dell’Iran (il primo tra gli stati sciiti di cultura araba) governa una popolazione che è sunnita (che comprende l’88% dei cittadini siriani) e nemico storico di Israele, attualmente gode dell’appoggio dichiarato ed incondizionato di Russia, Cina, Iraq e, appunto, Iran.
Il leader sa bene che le conseguenze, all’indomani di un minacciato bombardamento da parte degli USA, con i suoi sostenitori francesi ed inglesi, potrebbe innescarsi un effetto domino che in breve darebbe fuoco a quella grande polveriera che è il Medio Oriente.

E questo non solo per l’attacco americano senza il previsto “Nulla Osta” del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, ancorché preannunciato con largo anticipo, onde consentire alle diplomazie internazionali di continuare a lavorare dietro le quinte, al fine di trovare nuove soluzioni che consentano di uscire dal pantano della crisi, ciascuno con le proprie ragioni. Nel frattempo è verosimile pensare che la posizione granitica assunta dalla Russia, alleato storico della Siria (sin da quando cioè esisteva l’Unione Sovietica) potrebbe ammorbidirsi grazie all’intervento dell’Arabia Saudita che starebbe vendendo a basso costo grossissime quantità di greggio, al fine di consentire all’ONU, libero dai veti di Russia e Cina, di intraprendere tutte le iniziative diplomatiche.

Una serie di risoluzioni per dare agli Stati della coalizione occidentale maggiore spazio di manovra, quando non di intervento diretto sulla Siria, al fine di proteggere efficacemente Israele.

Il Ministro degli Esteri Emma Bonino ha doverosamente ricordato a tutti gli attori principali della crisi in atto, quanto sia complessa e pericolosa la situazione in Siria, compresa la possibilità che anche altre potenze possano decidere di intervenire. Solo il Consiglio di Sicurezza dell’ONU potrà e dovrà assumersi la responsabilità di un intervento. Parole che stanno a significare, con assoluta chiarezza (cosa alquanto rara nella politica internazionale) che l’Italia, per ora, di sicuro non prenderà parte alla campagna di guerra preannunciata da Obama .
La Bonino ha aggiunto:”Anche se ci fosse il via libera dell’ONU, la partecipazione dell’Italia all’intervento non sarebbe automatica, ma si aprirebbe un serio dibattito in Parlamento”.

Ad ogni buon conto, la Casa Bianca, secondo il Washington Post, già domani potrebbe rendere noto il rapporto dell’Intelligence americana, che dimostrerebbe l’uso delle armi chimiche da parte del regime di Damasco.

Una cosa tuttavia è certa, questo clima di tensione non favorisce gli affari né l’andamento dei mercati: in ribasso in tutti gli stati europei e americani. Il petrolio ha raggiunto i massimi valori registrati da due anni ad oggi: 112,24 dollari al barile.

Una boccata d’aria “inquinata”, che certamente non ci aiuta ad uscire dalla crisi sistemica che sta interessando tutti i paesi industrializzati e che potrebbe avvelenarsi ancor di più, grazie ai “Venti di Guerra” che spirano, ancora una volta dal Medio Oriente.
"Tutte le anime sono immortali. Ma le anime dei giusti sono immortali e divine" Socrate

L'uomo non può creare nessuna opera che sopravviva ad un libro

piccolofi

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Re:Venti di Guerra sulla Siria
« Risposta #1 il: Agosto 30, 2013, 00:33:05 »

Grazie, Faber, per un'altra delle tue attente analisi sociopolitiche.
La situazione che si sta verificando in quella autentica polveriera che e' sempre piu' il Medioriente non puo' che preoccupare : in primis l'Italia per la sua posizione geografice che la rende una sorta di testa di ponte,e non per niente e' bersagliata di sbarchi ingovernabili, ma anche gli altri paesi che si affacciano sul Mediterraneo.  Dell'Italia la Sicilia e' la piu' esposta e quella che sta pagando di piu', ma se si innescasse un conflitto sapremmo dove comincia ma non dove finisce. Gia' America e Russia hanno fatto sentire la loro voce, e c'e veramente da sperare che si riesca a fare qualche passo avanti per via diplomatica, perché l'uso della forza nella nostra epoca va ponderato attentamente.
La guerra, che ha toccato i nostri padri, finora ci ha risparmiato e io mi auguro di non doverla vedere mai : sia perché e' una barbarie in sé e non e' detto risolva, sia perché il momento economico non potrebbe esssere piu' sfavorevole.  Incrociamo le dita.

Faber

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Re:Venti di Guerra sulla Siria
« Risposta #2 il: Agosto 30, 2013, 08:08:30 »

Grazie, Faber, per un'altra delle tue attente analisi sociopolitiche.
La situazione che si sta verificando in quella autentica polveriera che e' sempre piu' il Medioriente non puo' che preoccupare : in primis l'Italia per la sua posizione geografice che la rende una sorta di testa di ponte,e non per niente e' bersagliata di sbarchi ingovernabili, ma anche gli altri paesi che si affacciano sul Mediterraneo.  Dell'Italia la Sicilia e' la piu' esposta e quella che sta pagando di piu', ma se si innescasse un conflitto sapremmo dove comincia ma non dove finisce. Gia' America e Russia hanno fatto sentire la loro voce, e c'e veramente da sperare che si riesca a fare qualche passo avanti per via diplomatica, perché l'uso della forza nella nostra epoca va ponderato attentamente.
La guerra, che ha toccato i nostri padri, finora ci ha risparmiato e io mi auguro di non doverla vedere mai : sia perché e' una barbarie in sé e non e' detto risolva, sia perché il momento economico non potrebbe esssere piu' sfavorevole.  Incrociamo le dita.
Grazie a te per avermi letto. Condivido, ovviamente, ansie e aspettative, sperando nella sapienza di chi ci governa. :)
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Micio93

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Re:Venti di Guerra sulla Siria
« Risposta #3 il: Settembre 04, 2013, 17:37:40 »
La guerra in Siria spiegata alla Signora Pina.

 

Prima cosa da capire: nelle forze dei principali Stati coinvolti – cioè USA, Gran Bretagna, Francia, Russia, Paesi del Golfo Persico, Israele, Iran, Libano, Iraq, Turchia e naturalmente Siria – non esistono i ‘buoni’. Sono tutti – sia che si tratti di forze ufficiali o di ribelli – dei figli di puttana con fiumi di sangue sulla coscienza. Quindi dimentichiamoci che ci sia qualcuno di decente con cui bene o male allearsi.

Seconda cosa: tutti i Paesi e i popoli musulmani del Medioriente sono caratterizzati da una divisione religiosa fondamentale, assolutamente cruciale. La divisione fra musulmani SUNNITI e SHIITI. I Sunniti odiano gli Shiiti, e vice versa. Sono cane e gatto. In Siria la maggioranza è Sunnita. In Libano sono divisi fra Sunniti e Shiiti. In Iraq uguale. I Paesi del Golfo Persico sono Sunniti. L’Iran è tutto Shiita. In Israele, i Palestinesi sono Sunniti.

Terza cosa da capire: in Siria, i ribelli che combattono la dittatura di Bashir Assad sono Sunniti, ma sono di Al Qaida o di gruppi vicini ad essa come l’Al Nusra, cioè sono militanti figli del famoso Osama Bin Laden. Nulla a che vedere con un’insurrezione popolana/civile, ma invece un movimento estremamente pericoloso ed estremista islamico.

Quarta cosa da capire: il dittatore siriano Assad sta sulle balle sia a Sunniti che a Shiiti, ma molto di più ai primi, che furono repressi nel sangue da suo padre con ferocia incredibile molti anni fa nella città di Hama.

Quinta cosa da capire: un attacco alla Siria da parte di USA, Gran Bretagna, Francia e altri Paesi può essere legale solo se autorizzato dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Fuori da questa opzione, non c'è modo di renderlo legale, punto. USA, Gran Bretagna e Francia invocano il fatto che Assad avrebbe violato le convenzioni internazionali che proibiscono l'uso di armi chimiche contro i civili, ok, ma quelle convenzioni non prevedono l'uso della forza militare contro chi le viola; USA, Gran Bretagna e Francia non possono neppure invocare il diritto di attaccare la Siria per autodifesa, perché Damasco non minaccia nessuno di questi tre Stati; infine USA, Gran Bretagna e Francia non possono invocare il diritto sancito dalla NATO di attaccare chi minaccia uno Stato membro, perché la Siria non minaccia nessuno di essi.

Sesta cosa da capire: se prendiamo i Paesi coinvolti in questa guerra, cioè USA, Gran Bretagna, Francia, Russia, Paesi del Golfo Persico, Israele, Iran, Libano, Iraq, Turchia e naturalmente Siria, più Al Qaida che combatte Assad, e se vogliamo capire le alleanze o gli odi, ci troviamo davanti a un caos incredibile. Ma davvero pazzesco. Cerchiamo di capirci qualcosa:

Chi è a favore del dittatore siriano Assad: Russia, Iran, un gruppo militante Shiita del Libano che si chiama Hezbollah.

Chi è contro il dittatore siriano Assad: USA, Gran Bretagna, Francia, Paesi del Golfo Persico, Israele, Turchia, i Sunniti del Libano, Al Qaida.

Ma… USA, Gran Bretagna, Francia, Russia, Paesi del Golfo Persico, Israele, Iran, Libano, Iraq, Turchia, ed Hezbollah odiano tutti Al Qaida nella versione non siriana (quella internazionale), mentre USA, Gran Bretagna, Francia, Paesi del Golfo Persico, Israele, Turchia e mezzo Libano Sunnita appoggiano invece Al Qaida nella versione siriana. Assurdo.

Ma… Israele ha paura però che se cade Assad, la Siria si frantumi in una guerra civile zeppa di gruppi militanti scatenati, fra cui l’arcinemico libanese d’Israele che è Hezbollah (pro-Assad), ma anche i gruppi di Al Qaida (anti-Assad), che fomentano alcuni piccoli gruppi estremisti palestinesi a Gaza che sono nemici d’Israele.

Ma… Il Libano è a rischio grave di tornare a spaccarsi in pezzi, coi suoi Sunniti che odiano Assad e i suoi Shiiti che lo appoggiano, ma se si rispacca il Libano, Israele e gli USA se la fanno sotto, e tutto si complica in modo orrendo.

Ma… L’Iraq è già di per sé messo malissimo, frantumato fra gruppi Sunniti e Shiiti militanti che s’ammazzano come polli ogni giorno, fra cui il gruppo Al Qaida ‘Stato Islamico di Iraq Levante’ che combatte sia in Iraq che in Siria contro Assad. Certamente una guerra civile in Siria dopo la caduta di Assad, con un rafforzamento di Al Qaida, non gioverebbe all’Iraq.

Ma… gli Stati del Golfo Persico, fra cui l’Arabia Saudita, vogliono sbarazzarsi di Assad, e sognerebbero anche la fine dell’Iran alleato del dittatore siriano. Così sostengono Al Qaida in Siria, ma abbiamo già detto che la stessa Al Qaida è l’arcinemico dei Sauditi in patria, per cui di nuovo ci troviamo con una contraddizione assurda che potrà solo alimentare venti di violenza in futuro nei Paesi del Golfo.

Ma… Gli americani (e gli inglesi) stanno facendo il solito errore che sempre fanno in Medioriente. Si alleano a casaccio col primo gruppo che combatte colui che gli sta sulle balle (Assad), e in questo caso parliamo dell’alleanza fra USA e Al Qaida in Siria. Poi la prendono nel sedere dopo, come accadutogli in Iraq sia coi Shiiti che coi Sunniti, con un caos micidiale come conseguenza. E’ infatti totalmente assurdo che oggi Obama appoggi Al Qaida in Siria, perché quel gruppo odia l’America per definizione, e se cade Assad è garantito che si rivolterà contro gli americani. Non ci vuole molto a capirlo, ma non lo capiscono alla Casa Bianca. Come non ammettono che tutti i loro interventi militari ‘per la democrazia’ sono stati pretesti per mettere le mani sulle risorse del Paese vittima, lasciandolo poi in un orrendo caos di violenza e anarchia, di corruzione e di povertà. Si veda Iraq, Afghanistan, Libia o Somalia.

Conclusioni: come si può capire ci troviamo di fronte a un marasma impazzito d’intrecci e di pericoli alla dinamite, dove un passo in ogni direzione può farla saltare in aria. Un vero caos mortale impossibile da governare. La guerra in Siria potrebbe eliminare quel porco assassino torturatore di Assad, ma certamente non porterà una goccia di democrazia, né di pace, né di diritti umani da nessuna parte.

Va compreso, signora Pina, che quando una regione come il Medioriente è stata tenuta per un secolo nella repressione e nella miseria, nella guerra e nelle stragi, a causa sia degli interessi occidentali (si legga Perché ci Odiano, Paolo Barnard, Rizzoli BUR 2006) sia degli interessi di altre potenze; che quando una regione come il Medioriente è stata per decenni affidata da USA, Gran Bretagna e Francia a dittatori abominevoli e sanguinari che però erano i pupazzi di noi occidentali, ma che hanno trattato i propri soggetti con una brutalità da medioevo… non si può oggi pretendere di trovarsi con un bel lenzuolo diviso chiaramente fra ‘buoni’ e ‘cattivi’ su cui fare scelte. E non si può pretendere che in due minuti questo caos mortale che è il Medioriente si trasformi a colpi di bombe in una democrazia svedese.

Per cui signora Pina non si aspetti nulla di buono, pulito o chiaro da questa guerra. Scegliere una delle parti è veramente impossibile. Dettare una soluzione oggi, dopo un secolo di marasma sanguinario, è impossibile. E questo nessuno lo vuole ammettere. Solo un’osservazione tragica: i civili muoiono e moriranno in prima serata tv, e loro non hanno colpe.

http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=710

ah.. da notare che ormai è chiaro che le armi chimiche le hanno usate la fazione siriana contro Assad.
« Ultima modifica: Settembre 04, 2013, 17:44:21 da Micio »

Faber

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Re:Venti di Guerra sulla Siria
« Risposta #4 il: Settembre 05, 2013, 12:10:01 »
La guerra in Siria spiegata alla Signora Pina.

Per cui signora Pina non si aspetti nulla di buono, pulito o chiaro da questa guerra. Scegliere una delle parti è veramente impossibile. Dettare una soluzione oggi, dopo un secolo di marasma sanguinario, è impossibile. E questo nessuno lo vuole ammettere. Solo un’osservazione tragica: i civili muoiono e moriranno in prima serata tv, e loro non hanno colpe.

http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=710

ah.. da notare che ormai è chiaro che le armi chimiche le hanno usate la fazione siriana contro Assad.
...purtroppo è così. Infilarsi nel "Cul de sac" del Medio Oriente è da pazzi e il presidente Obama ha commesso l'errore più grave della sua carriera politica, riportando gli orologi indietro nel tempo cioè alla politica che fu praticata da Bush, prima, e Clinton poi. Auguriamoci, quindi, che l'Europa e l'Italia non si lascino coinvolgere in questa follia post colonialista.
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Micio93

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Re:Venti di Guerra sulla Siria
« Risposta #5 il: Settembre 05, 2013, 12:48:07 »
Me lo auguro anche io...