Lei è degli altri, non dorme mai, sorride sempre e non l'ho mai vista triste. Arriva con la sua borsa grande, la sigaretta in mano masticando la gomma. Il suo medico glielo ripete da anni che le fa male lei invece non riesce a farne a meno, dice che l'aiuta a ingannare il tempo. Ha gli occhi grandi, e quante ne hanno visto di cose, i suoi occhi! Un giorno ha tirato fuori dalla sua grande borsa alcune foto e mi ha detto: “ecco questa è mia figlia, se l'è portata via la morte ed è rimasta bella per sempre”. Poi si è alzata dalla sdraio e mi ha portato al bar infilando il suo scarno braccio nel mio. Mentre camminavamo, lei con andatura a papera e curva sulla sua curva schiena, io seguendo il passo e con la testa rivolta ai suoi capelli lisci come seta, mentre camminavamo dicevo, tutti che la salutavano e lei a ricambiare con quel suo sorriso che non si spegne mai anche quando non ha voglia.
Era da un po' che non la vedevo e proprio ieri è spuntata da dietro quella roccia scura, e mentre stavo al largo l'ho vista, ho dato due bracciate al mare e sono corsa da lei per chiederle dove fosse stata tutto quel tempo, e la sua risposta: “non c'ho avuto voglia”, mentre i suoi grandi occhi accompagnavano le parole illuminandosi. Poi si è seduta di fronte a me e la brezza di mare e abbiamo cominciato a ridere guardando questo e quello, insieme ci siamo fatte fuori un pacco di biscotti fregandocene di doverne fare a meno. Lei ormai non fa più a meno di niente, le son rimaste le sigarette e quelle gomme masticate ed io le faccio compagnia, mi piace non dover più fare a meno di qualcosa, e così lei sorride.
E mentre stavamo lì a non fare nulla ha tirato fuori il suo telefonino per farmi una foto, me ne sono accorta tardi e così mi ha colto di sorpresa, ma l'ho vista poi la sua foto e di me che giro lo sguardo mentre la mia chioma rossa s'infiamma coi raggi del sole del tramonto. “Bella la tua foto”, dico io, “bella tu amica mia”, dice lei. E poi scoppiamo a ridere e siamo ancora lì tra gli scogli, il mare e il cielo del tramonto.