mah, che dire, io spesso ho considerate amiche persone che magari nemmeno mi vedevano. Ma ultimamente è accaduto un fatto molto increscioso, ad una cena , un amico amicissimo, parlando dell'Orlando furioso che io dicevo splendido e il mio libro preferito, per 4 ore ha urlato che io non potevamo capire nulla perchè non ho studiato e lui sì ( è docente universitario) mi sono letteralmente alzata in piedi è l'ho mandato in culo. La sua esternazione mi ha fatto chiaramente capire che per lui io e mio marito eravamo solo un pubblico per cui esibire le sue conoscenze, non potevo nemmeno dire che mi piace, NO io non ho studiato lui sì. Diciamo che dopo 30 anni di amicizia, ho scoperto che mi (ci) considerava dei cretini. E' accaduto a gennaio, non si siamo più nemmeno telefonati. Non è stato bello scoprire la differenza tra la nostra amicizia, e la sua arroganza, ma ce ne faremo una ragione. E se lo rivedo, ce lo rimando, ha urlato 4 ore di troppo, è stata la cena più strabiliante a cui abbia partecipato e di cui un poco mi vergogno per non essere stata capace di stare zitta, ma quando è troppo è troppo. Quando poi ha detto che sì, poteva essermi piaciuto a patto che lo avessi letto come un Harmony, non ci ho visto più!
Credo che a volte non ci si possa fare nulla, il destino è già segnato.
In definitiva ogni cosa segue una parabola e forse la tua e la mia "amicizia" erano alla loro fine naturale. Fattene una ragione anche tu, sono le stranezze di una vita, e il detto "sono responsabile di quello che dico, non di quello che capisci" è sempre valido. Sono i fraintendimenti, quelli che fanno a volte zoppicare gli antici e comuni passi.