Il silenzio può essere pausa nel dialogo con l’interlocutore, può essere attesa del proprio turno nel parlare, per non far
sovrapporre le parole dei due. E l’attesa accresce il desiderio per la risposta, amplifica l’aspettativa, forse la soddisfazione,
proporzionale al tempo dell’attendere, o la delusione per quell’indugiare sprecato.