Mattina triste di un giorno di maggio, o meglio mattina e poi diventata piuttosto triste. Nulla è di prima se non quando è durante e in quel momento ecco che vive e diventa presente.
Dunque dicevo così per parlare che in quel giorno a quell'ora forse albeggiava e mentre un altro dormiva nel letto lì in una qualunque delle case di fronte, dall'altra parte un altro moriva. Nessuno poteva, nessuno pensava, eppure si è tutti pronti ad organizzare ma poi l'indomani non arriva per tutti ed ecco che allora ci ricordiamo che tutto è d'incerto come il nostro passaggio.
E getta scompiglio quel gesto non nostro, e come e perché non finiamo di affermare. E proprio così che viviamo la vita chi più e chi meno senza ancora capire.
Poi il tempo trapassa le ore e i rimpianti, rimangono solo vecchi discorsi cuciti e le toppe con fili sbiaditi e nemmeno quel suono accompagna l'intreccio. E poi viene il risveglio, quindi passano i mesi e forse anche gli anni e così per esempio mentre al mercato la spesa qualcosa, un pensiero, un gesto o un'idea illumina tutto e gettiamo la sporta, piena o vuota tanto che importa?