Complimenti, Stra, per i bei post e per il tuo impegno culturale. Sei stimolante e ho deciso di dare un mio modesto apporto fuori schema, e probabilmente giustamente criticabile.
“La parola “coppia” deriva dal latino “copula”. “Nel medioevo il lemma venne contratto dai parlanti e divenne “copla”: significa legame ma anche congiunzione tra due persone”.
In somma, e in altri termini, significa coito. Sinonimi indiscussi nel parlare comune, e copulare! è poi anche un ordine perentorio:
“Copulate e moltiplicatevi!!”, punto!
E via a procreare per ordine della natura… che, detto fra noi, è innocente (Ma ‘sto mondo lo stiamo rendendo un immondezzaio).
Scusate la parentesi!
Comunque non fu mai comandato dalla natura di copulare esclusivamente fra due esseri uniti in coppia.
La coppia!
Che è, di conseguenza e naturalmente, un legame fragile che normalmente (in natura) si scioglie dopo l’atto dell’accoppiamento.
Il “legame per sempre!", è “dimensione etica” e “l’impegno, la dedizione, la fedeltà al legame, danno [solo] senso [legale] e direzione al rapporto, e L’amore di coppia, se non è orientato dall'ethos diventa effimero”, cioè impegno dedizione fedeltà al legame resistono solo se il cosiddetto amore di coppia sia orientato dall'ethos. Pertanto l’amore di coppia è esclusivamente fattore culturale legato all’interesse della società che aspira alla stabilità attraverso la famiglia legalizzata dall’ istituto del matrimonio.
Tuttavia il vivere in coppia può esistere in alcuni animali, ma si tratta quasi di eccezioni e dura solo fino alla crescita della prole e alla loro indipendenza.
Nell’uomo cessa per natura dopo l’accoppiamento… quel che segue, a mio parere, è innaturale, frutto dell’interesse di vivere sicuri in una società data. Ora si potrebbe discutere se questo modello di società è unico e il miglioe, ma il discorso diventa troppo lungo e molto difficile.
In altri tempi fidanzamento e matrimonio erano un patto tra famiglie, mentre la coppia del nostro tempo si forma per libera scelta… scelta fragile, temporanea se non diventa scelta una volta per tutte, ma allora ha niente a che fare con l’amore E’solo risultato di condizionamenti culturali, alla faccia della libera scelta.
Il fidanzamento aveva una ragione un tempo come attesa per la copula… cioè per il coito che veniva rigidamente negato fino al matrimonio (negato, io dico, per il timore che una volta raggiunto lo scopo dell’accoppiamento si esaurisse ogni progettualità).
Il fidanzamento oggi è sostituito dalla convivenza,“tempo della prova”. Dopo, si dice, si sta insieme finché c’è il reciproco amore. Ma il reciproco amore (per sempre) è solo fatto culturale destinato ad esaurisce, prima o poi, con l’esaurirsi del desiderio.
Per questo motivo si è prodighi in blablabla di consigli per far comunque durare un’unione innaturale infiocchettandola con spiritualità e valori.
Ma il desiderio è chimica…. e la chimica è instabile, e contro questo dato si
rivendica il diritto alla libertà personale, di pensiero, di espressione, di azione, ma…
avete mai riflettuto sul come si cerchino e s’incontrino, le farfalle? Attraendosi da distanze incommensurabili Migliaia di chilometri… fatte le dovute proporzioni.
Attirata! Guidata! da una molecola infinitesima e strutturata solo per lei, la farfalla magnetizzata … molecola dispersa tra milioni di molecole diverse.
Infaticabile!
Riesce a seguirla quell’unica molecola, la farfalla, spinta da indefinito incontrollato desiderio.
Un refolo di vento è tempesta La fa sbandare Riprende il desiderio indefinito sulla scia del magnetismo irresistibile della chimica.
È gioia!
Spossata, arriva all’incontro.
Si amano...
“È ritrovata.
Che cosa? L’eternità.
È il mare convenuto
Con il sole”.
E muoiono.
La vita è chimica.
La vita è desiderio e il desiderio è chimica.
Sono reazioni chimiche quelle che determinano i moti e le azioni degli esseri viventi… di tutti! Compresi noi!, che con gran presunzione, e ignoranza, ci crediamo liberi di scegliere e decidere. Noi! che arrogantemente ci siamo chiamati fuori. Siamo anche noi alla mercé della chimica… come tutto. Della chimica che non è stabile e disorienta, ché basta un legame semplice o doppio, un gruppo OH qua o là che si sposta ed è rivoluzione Così che può capitare che le rondini lascino i loro nidi e la loro prole in piena estate.
Noi?... chissà!... Noi in piena estate…
Avveniva dopo milioni, anche miliardi di anni di stabilità che molecole e reazioni si modificassero ed erano la base dell’evoluzione… Ora hanno preso a correre, le reazioni, e si modificano le molecole anche lungo l’arco di una vita… o anche in meno di un arco di vita… E questo è il guaio! che le reazioni evolvono veloci e da un momento all’altro ti distolgono.
Non c’è più il tempo per adattarti.
Domani… oggi stesso non sei più tu!
La vita si disperde su nuovi ritmi.
La velocità travolge.
Si mutila!, la vita.
E la chimica dei laboratori?
Interviene anch’essa!
La chimica di sintesi crea nuove molecole… molecole mai esistite che sfuggono da mille fessure. Completamente estranee incombono! Disperse arrivano provviste di potere magnetico.
Catalizzano!
Sopra la città di Beebe, in Arkansas, sono accorsi Attratti da chissà quale veleno Si sono affollati in uno spazio ristretto molte migliaia di uccelli, tutti della stessa specie Una nuvola densissima! Si sono ostacolati nel volo e feriti Sono caduti Precipitati in pioggia… di uccelli morti.
A migliaia!
La vita mutilata!
Sconcerto… Orrore anche, ma solo per poche ore ché non si regge più alle emozioni.
È la fragilità!
E allora nulla di meglio che organizzare la fuga.
Allo scopo siamo attrezzati: le palestre, la lettura, la politica... la gomma da masticare... La musica!... E i viaggi nella memoria lunga di un passato lento nel tentativo vano di rinverdire un antico desiderio con le immagini impallidite di una fiaba... di una leggenda Inseguimento di un’eco sempre più tenue del misterioso amore sbiadito che risuonò dentro di noi Disperata ricomposizione di una vita interrotta, ma disperatamente da ritrovare Come l’ubriaco che cerca la via di casa dopo una avvilente notte di bagordi, e sembra sempre più la rappresentazione di una commedia.
Amici e amori che ci sono passati davanti e sono andati oltre E li abbiamo persi di vista. E se capita che tornino dopo lunga assenza e tentiamo di riprendere le fila interrotte… be’, scopriamo che non ci si comprende più!
La molecola che ci attraeva ha subito una modifica… Non funziona più!