È quasi normale di questi tempi Durante una passeggiata imbattersi in masse indignate che protestano.
A questo raduno comunque non vi era capitato per accidente. Incappato vi era! nell’ennesima manifestazione sconsiderata, una delle tante di moda… come i jeans, i capelli lunghi, l’avversione per la doccia… Le minigonne! anche, per dei culoni indecenti in mostra che sarebbe meglio tenerseli nascosti.
E sì! Lo aveva proprio deciso di parteciparvi! E ne aveva per tempo annotata la data.
Un atto dovuto!
Partecipare a questa annuale “festa” delle croci.
Una croce per ogni maciullato della strada Quelli dell’anno in corso le croci piantate a riempire la grande piazza principale. Solo per quelli macellati nell’anno, che se si andasse indietro con gli anni ci sarebbero da riempire tutte le piazze della città… e non basterebbero!
Per rinfocolare commozione e ricordi? che il tempo non tradisca in eternità di silenzio?… Certo!, ma anche per protestare… e come no! Ché sono una piaga questi massacri stradali!... non se ne può proprio più!
E il programma prevede l’emozionante fiaccolata finale di protesta… che oltretutto piace tanto ai bambini.
Il clou della “festa” la fiaccolata contro gli incidenti stradali, con cartelli, striscioni, fischietti…
“SE NON ORA, QUANDO?”.
Infatti!
E torce, palloncini, striscioni, cartelli incazzati.
“BASTA!”… “MAI PIU’ MACELLERIA SULLE STRADE!”…
Con chi ce l’hanno?
Con i costruttori di automobili?… con le strade? Con A.N.A.S.?... Col governo ladro?... Col padreterno!…
Non lo sanno! e non vogliono nemmeno saperlo!
È fanculismo, e basta!… anch’esso di moda, il fanculismo.
Comunque, per quanto gli riguardava, egli doveva esserci, dal momento che da anni ormai collaborava allo sceneggiato dei maciullamenti. Da attore!… e mica secondario.
Presente già dalle prime inquadrature, dal primo soccorso sulla strada fino al ricovero in ospedale… e l’accanimento terapeutico, eccetera… E fino alla gestione di parenti affranti e mai sazi di notizie ‘Sti parenti immersi in un dolore appena uscito dall’uovo… un dolore quasi palpabile che gironzola insieme a loro nei corridoi e nella squallida sala d’aspetto Il dolore che sembra non se ne debba andare mai più.
Pongono domande snervanti, ’sti parenti, e tu hai solo la voglia di sbrigartela dopo un intero pomeriggio passato a rattopparne almeno due o tre… E non ne puoi più!
Vogliono che si ripeta loro ogni minuzia e si aspettano, infine, che la chiusa del colloquio si risolva in ampia apertura alla speranza comunque stiano in realtà le cose… cervelli in pappa e…
Mica tante chiacchiere!... Chiedono che si vincano l’invalidità e anche la morte… Ad ogni costo! Ché la scienza può!... Vogliono che si consegni loro il parente ricostruito proprio com’era prima Il parente che è già ridotto a rudere già quasi senza cervello… in stato vegetativo permanente!
Fanculo!
Sembra quasi che provino gusto a sfibrarti… Poveracci, e non ascoltano le chiacchiere… appunto! E lo si capisce, questo, ché è stato impresso nei loro cranobi che la scienza... eccetera… Che la scienza può tutto… anche vincere il cancro!... ed anche che se poi le cose poi non vanno così, è solo colpa di medici bischeri e impreparati… e malasanità!
Ma bisogna perdonarli ‘sti poveracci che sono stati bersagliati dalla propaganda… da tutti i lati… davanti e didietro a tutte le ore… da una vita!… Fin nel più intimo buco. Tanto che la fiducia nel progresso si è fatta totale, inscalfibile… Indiscutibile!
E poi… ci son pur sempre anche i miracoli!... e i padreppio.
E tutta la gran fatica… l’accanimento!...
In coma vengono qui a morire lentamente… cervelli in pappa… o per essere restituiti come cocci senza cervello, e se ne produrranno sempre di più man mano che si perfezionano le tecniche, i protocolli, i farmaci, le apparecchiature.
Ma è questo che vogliono?... L’esercizio della presa per il culo!
E allora?... avanti così. E metteteci anche cancro polmoni incatramati eccetera… accanimento terapeutico e sempre più prese per il culo, eccetera.
Non c’è verso!
‘Sti poveracci continuano a rifugiarsi dietro le porte della scienza e del progresso. Distrutti da dolore e insonnia non vogliono capir ragioni… È la speranza che reclamano!... sempre e comunque… a piene mani… da sopra, da sotto davanti e didietro… La speranza!... assordante a tutte l’ore… e come no!... Perché la vita!... È vita comunque.
Englaro!... vent’anni di vita! con le suorine caritatevoli… La fanculaggine loro!... di tutto il gregge!
Ascoltano?... Non credo!... Solo mezzo giro al pensiero, e si allontanano e ripetono, tutti! “Finché c’è vita... etcetera.”.
La speranza!... La vita… Poveracci!... Macchè…
Al diavolo!
Ora qui, dunque, la “festa”.
Per curiosità! Soprattutto, vuol vedere come infine va a concludersi l’ultimo atto dello spettacolare reality di morte dei tempi moderni.
La catarsi! dell’ultimo atto!...
La tragicomica coreografica fiaccolata… che piace tanto ai bambini.
Le prime immagini del “reality” son quelle di un’autostrada col sonoro del raccapricciante botto di lamiere… Rumore di lamiere che si compattano a coprire il rumore delle entraglie schiacciate… CIAC! CIAC!… avvertito, questo, solo dagli uditi più sensibili. Seguono botti meno intensi… in serie… centinaia! Lamiere che si cozzano e compattano in tamponamenti a catena… micidiali colpi di frusta… TRAC!
Infine lo scoppio! E fiamme urla lamenti... qualche “orco zio!” emesso da un ultimo fiato moribondo.
Code di auto… fanalini ad intermittenza…
Ignari e impazienti in coda quelli che ancora non sanno.
Cazzo!... uno cinque dieci trenta chilometri di coda.
Rallentano sull’altra corsia i curiosi che vogliono godersi lo spettacolo dal vivo Attratti da sangue e fiamme... irresistibilmente!
E infine anche qui, sull’altra corsia, arrivano i botti di tamponamenti, e colpi di frusta,TRAC!, e le luci ad intermittenza: Code chilometriche… e “ORCOZIO!” a tutto fiato.
COGLIONI!!!
Accorrono spettatori a piedi… i più vicini al rogo I più lontani, se lo godranno in differita lo spettacolo eccitante, comodamente assisi di fronte allo schermo TV.
“C’ero anch’io!”
Che soddisfazione!
Piombano i pompieri!
Elicottero centodiciotto Scarpe corpi sull’asfalto Massaggio cardiaco sul posto… Grandioso!
Ectoplasmi in sagome disegnate col gesso sull’asfalto.
Dopo qualche ora di ingorgo i prostatici pisciano contro il guardrail Indecenza!
Si distribuiscono acqua e generi di conforto… e anche bottiglie vuote in plastica con collo largo da usare come “pappagalli” Un bambino beve a canna da una di queste bottiglie l’urina del nonno come fosse limonata… si cerca di farlo vomitare con due dita in gola... UAARGTH!
Da questo momento le bottiglie-pappagallo sono allontanate lanciandole nel prato Un lancio maldestro e si è spiaccicata, la bottiglia Scoppiata su un parabrezza. “Orcozio!… Orcamaonna!… se scopro chi è stato…” .
Per fortuna non lo scopre.
E riprende il reality!
All’ospedale Pronto soccorso “Doctor House”; “ER-Medici in prima linea”; équipe, efficienza...
Infatti!
Al diavolo!
E ora le croci!
In ordinate file coprono quasi per intero la piazza Una croce per ogni morto sulla strada. E c’è qui, in questa piazza, anche la stele con lapide e nomi degli ammazzati dalla bomba Sono là!, ma di essi nessuno più si cura I fiori appassiti!… e poi è mica la loro, questa, di “festa” È sugli incidenti stradali che ci si deve concentrare, ora, e sono in tanti a darsi da fare a che la “festa” riesca bene… Una cosa alla volta, perbacco!
Su alcune croci, non su tutte, i biglietti col nome e lo smodato elogio al “bravissimo ragazzo”… solare soprattutto!... amante della vita. Il ragazzo addirittura irresistibile quando si faceva di canna Il bravo ragazzo prematuramente... eccetera.
Su alcune croci anche la fotografia.
Sì! Era bello!
E fiori!
Fiori a mazzi ai piedi delle croci Corone di alloro intrecciate in cima alla croce… in luogo dell’I.N.R.I.
I fiori sono acquistati alla bancarella allestita per l’occasione nella piazzetta adiacente.
Nella piazzetta adiacente bancarelle d’ogni tipo… anche di dolciumi E un fottio di lumini funerari, e torce per la prevista fiaccolata “contro” gli incidenti stradali… E palloncini colorati. Non manca il gazebo per la raccolta di firme “contro.”. Contro gli incidenti stradali, questa volta! Naturalmente con offerta obbligatoria, minimo cinque euro a firma E c’è ressa per la firma, i soldi già pronti in una mano E firmano anche i bambini con mano guidata.
Ci tengono!
“Una firma contro la droga?”.
“Ma per carità di Dio!… Non è la firma che volete… volete i soldi da consegnare ai marpioni che alle vostre spalle hanno fatto il pieno di miliardi… Vi usano come i bambini al semaforo e loro viaggiano su aerei personali…”.
Ma questi disgraziati non s’accorgono Continuano col banchetto, la penna in mano.
Sono i soldi che vogliono!, e non recedono.
Dove finiscono poi le firme?... Nel cesso!... I soldi nelle tasche dei marpioni.
All’imbrunire lo spettacolo della piazza è suggestivo: crociato, fiorito, illuminato dai ceri Centinaia i puntolini luminosi, lucciole d’amore.
Ma ecco! dalla in cima delle croci… eccoli! esalano gli ectoplasma con le corone di alloro sul capo Vanno a intrupparsi sotto i portici… il colorito grigio verdastro da putrefazione Si agitano in una danza macabra con assordante Bum Bum Bum Bum… Tatapum!!
Accorrono tutti.
Una gran ressa Cercano di riconoscerli Urlano i nomi… Controllano le fotografie… Non ci riescono!... a riconoscerli.
È solo lui che riconosce quelli con un buco al centro del collo dal quale scaracchiano come dannati Di quegli scaracchi d’ogni tipo e colore contro le vetrine Colano a strisce fosforescenti I negozianti, le commesse, i commessi! si agitano dietro le vetrine… vanno, vengono, fanno di quei salti alti così!
Quelli continuano la danza forsennata Fanno giravolte e mitragliano di umori dai tanti tubicini che li forano nel corpo… Sventagliano!… anche merda sventagliano…. E chi ci capita capita…
Un letamaio!
Alcuni spettatori svengono… molti vomitano.
Infine!... e c’era da aspettarselo! con i tanti fiammiferi e le tante torce in giro E infatti qualcuno ha appiccato il fuoco sotto i portici. Le fiamme altissime così… fuggono gli ectoplasma alle loro croci.
Lapperlà i pompieri addosso alle fiamme Getti d’acqua che non bastano in quattro a tenere i tubi che non rinculino In un attimo tutto è pulito Lucidato!… Sembra passato “Mastro Lindo”.
La stele dei morti della bomba con la fuliggine… non si leggono più i nomi.
Ed arriva finalmente l’ora della fiaccolata… le torce accese che piacciono tanto ai bambini. È l’ora della fiaccolata “contro” gli incidenti stradali.
“Mamma, guarda la mia torcia… non la lascio spegnere… Sono bravo?”.
Lungo il corteo la gente alle vetrine illuminate di colori sospendono per un attimo lo shopping… per un attimo! Il viso atteggiato all’espressione contrita… per un attimo! Scatta anche uno stanco applauso Ritornano alla compulsione dello shopping.
Naturalmente l’omino dei palloncini colorati segue il corteo: palloncini da far volare al cielo a fine giro, al ritorno nella piazza. Simboleggeranno le belle anime dei morti che volano tutte in paradiso dove il buon Dio li accoglierà a miglior vita Tutti? Sì!... Eccetto chi ha perso l’appuntamento grazie all’assurdo accanimento terapeutico È quel ragazzo seduto tutto rotativo in carrozzella e che, senza cervello, grugnisce sbavando. Non volerà!… ma ci sono pur sempre i miracoli!... Che se non sarà Dio in persona, sarà padreppio!
“Un palloncino anche per me!”.
“Sì, ma lascia la torcia!”.
“No, voglio anche la torcia!”… Il palloncino è scoppiato sulla fiamma e il bambino se l’è presa la giusta sberla educativa Piange disperato La gente si ferma, confusa allo strazio del pianto si scioglie nell’applauso funereo convinto, che finora era mancato.
Il volo finale dei palloncini Commovente! La carrozzella sempre lì. Pesantissima, spinta da una piccola donnina e anche dalla speranza del “finché c’è vita...”, eccetera.
Che bella serata!
I bambini si sono divertiti!
La “fastosa” solennità della morte in “festosa” solennità della morte.
E i démoni degli incidenti stradali appollaiati sugli alberi sghignazzano sui bianchi denti aguzzi e agitano la coda.
Eppure… eppure tutto questo potrebbe avere un senso, se appena appena… se appena si lasciasse fare un giro completo al pensiero… se non l’avessero ucciso!, il pensiero E questo mondo si è strutturato come una tragica beffa! Stando così le cose E se le cose, cosa gli si può apporre a questo mondo se non una tragica farsa?