Ella stava di fronte a me, come il mare attende, ineluttabile il pescatore, e guardandomi dentro mi raccontò delle molte vite che aveva visitato.
Mi parlò della sabbia e del vento, che accampagnano la vita degli umani.
Io cercavo di vedere il suo volto, che a me appariva etereo e irreale e nel mentre che Ella proferiva le sue parole, nelle mie mani apparvero, inaspettaete, sulla destra le carte da gioco e sulla sinistra un pugno di sabbia.
La Signora allora mi chiese cosa fossero e perchè io le stessi mostrando.
Risposi, guidato da un'intelligenza non mia: le carte parlano della vita, che come un castello di carte non è mai sicura e si tiene in equilibrio, tra mille sforzi e fatiche
La sabbia racconta dell'impermanenza delle cose di questo universo.
Nel mentre ch'io parlavo per svelare il pensiero che, attraverso di me, faceva parlare uno spirito di un'altra esistenza, ecco che una folata di vento fece disperdere la sabbia ch'io cercavo di tenere stretta nella mia mano. Ma più la stringevo, ancor di più quella volava via, quasi a cercare una nuova destinazione o un nuovo padrone.
Ella, stava di fronte a me, come il mare attende ineluttabile il pescatore, e guardandomi dentro mi disse: "Ecco, ora il tuo tempo è compiuto, la tua vita mortale è volata via, come la sabbia che disperatamente tenevi tra le mani, come l'acqua che scende dalle montagne al mare. Poiché è ineluttabile, come l'impermanenza dell'universo.
Faber, il navigante