Autore Topic: A proposito di intolleranza xenofoba  (Letto 435 volte)

Nuvolone

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A proposito di intolleranza xenofoba
« il: Maggio 13, 2013, 21:11:58 »
A proposito delle manifestazioni di intolleranza razziale che si verificano anche in Italia.

Certo, non si deve offendere né aggredire nessuno, anzi: "Ama il tuo prossimo come te stesso"; però, però... il problema è che stiamo diventando un paese con un altissimo tasso di immigrazione, purtroppo anche clandestina, ci sono sbarchi continui, probabilmente con poco o quasi inesistente controllo. Non si tiene conto che non c’è più possibilità che questi trovino lavoro, che non abbiamo quasi più assistenza sociale e sanitaria neppure per noi, figuriamoci per le masse che arrivano a frotte.
Non si tiene conto neanche della densità della popolazione sul nostro territorio, non c'è tantissimo spazio, ed è anche questo un aspetto non certo trascurabile.
Ovviamente la gente, tra i tanti altri problemi, non ultimi quelli legati alla sicurezza, inizia a risentirne parecchio.
C’è un grave malessere sociale oggi (per non dire imbarbarimento) che si esprime con molti atti di folle violenza in tutti gli strati sociali, non sarebbe bene fermarsi un po’ e riflettere che non sia ANCHE (non certo l'unico) questa multirazzialità forzata a causarlo ? Perché nascondere la testa sotto la sabbia?
 Sono sicura che una buona e saggia politica sia nazionale che europea sarebbe capace di frenare ed equilibrare il fenomeno dell'eccessiva immigrazione, limitando se non eliminando gli aspetti più negativi che essa produce, ed evitare allo stesso tempo il sorgere di sentimenti di razzismo e di intolleranza.

Sappiamo bene che l’individuo, come la collettività, ha bisogno di un suo spazio, di una sua specifica cultura in cui possa riconoscersi, identificarsi e svilupparsi per poi, ma poi, aprirsi spontaneamente agli altri e accoglierli.
Non è che il nostro benessere economico (che tra l’altro si è bloccato da un pezzo) dobbiamo “pagarlo” e “scontarlo” in questo modo;  non sarebbe tanto giusto né per noi né per loro.
Perché non affrontare allora con tranquillità il problema (perché è un problema), con equilibrio, con  senso di giustizia, ma anche in maniera pacifica senza sfociare nei soliti estremismi di destra e di sinistra che non portano alla risoluzione del problema, ma, anzi, ad esasperarlo ?