Il DL per il congelamento dell'IMU è in arrivo: domenica, infatti, il cdm (Consiglio dei ministri) procederà all'ultima valutazione del Decreto legge e alla sua votazione. Sin qui i fatti e la cronaca, che tutti ben conosciamo.
Il PDL con Berlusconi in testa ne hanno fatto il refrain della loro campagna elettorale; una Bandiera politica; una ragione di lotta per la difesa dei meno abbienti.
Un falso problema, dico io e, come me, moltissimi italiani e commentatori politici.
Un falso problema, poichè l'IMU come tassa sulla prima casa ha una ripercussione scarsa sul bilancio familiare. Qualora venisse eliminata (per la parte che investe solo coloro che la pagano come prima casa) avrebbe una ripercussione "negativa" sulle entrate dell'Erario di appe na 2 mld. di Euro: una bazzecola!
La manovra di alleggerimento per le famiglie dovrebbe essere orientata al non aumento dell'IVA di un'ulteriore 1% sui beni di consumo; sulla revisione dei meccanismi finanziari, finalizzati al prestito delle piccole e medie imprese (la vera struttura portante della parte sana e produttiva nazionale); sull'alleggerimento della pressione fiscale, che sta anemizzando i risparmi delle famiglie con conseguente effetto asfissiante sull'economia nazionale e, in prospettiva, sull'intera euro-zona.
Tutti discutono e si affannano a spiegare, giustificare le Non decisioni che sino ad oggi hanno bloccato il sistema paese in un gorgo che sta risucchiando tutti noi, inesorabilmente, verso il basso.
Persino i teutonici tedeschi si sono accorti (finalmente!) che questo andazzo, presto o tardi, investirà con effetti negativi anche la loro economia.
Tutto è cominciato due anni fa con la crisi del sistema bancario americano, a causa dell'enorme indebitamento sia di quelle banche sia del popolo americano. La bolla finanziaria poi, esplodendo, ha investito anche gli europei e, come in un effetto domino incontrollabile, ha fatto il giro del pianeta, andando ad interessare anche le borse del Giappone, Cina, India e Russia, notoriamente abituati a economie che viaggiano ad un ritmo di crescita con percentuali a due cifre!!
Ma questa, oramai, è storia.
Per questa ragione la finta politica nostrana è ridicola, anche quando sostiene (falsamente) di battersi per la difesa dei diritti dei più poveri.
Concludendo, non potrà esserci una vera ripresa economica se:
-non verrà avviata una politica delle revisioni delle aliquote relative la pressione fiscale, che colpisce in modo assolutamente sconsiderato gli stipendi;
- non verrà abbassata la spesa pubblica, attraverso una profonda e sostanziale rivisitazione dei metodi di spesa e di accertamento della formazione dei bilanci dei singoli ministeri (cosa di cui mai nessuno parla);
- non saranno destinati capitali freschi e consistenti alla ricerca e la formazione;
- non sarà realizzata una nuova politica relativa ai controlli sulle attività delle banche nazionali, attraverso una concreta attività di verifica, ad opera della Banca d'Italia (unico organo preposto a questo tipo di sorveglianza) con poteri coercitivi e sanzionatori (con riferimento a quanto accaduto di recente al Monte dei Paschi di Siena);
- non verrà realizzata una politica europea, che prenda seriamente in considerazione la necessità di rivisitare tutti gli accordi economici che oggi regolano gli scambi in ambito euro-zona.
Per quanto precede, occorre un governo che sappia e voglia fare: uno scatto d'orgoglio e una resipiscenza, insieme, di tutti coloro che hanno responsabilità di governo. Un cambiamento culturale e una maggiore presa di coscienza anche da parte del popolo sovrano, che, invece, dovrebbe pretendere di essere amministrato e non derubato, come spesso accade sotto gli occhi di tutti e, qualche volta, con il tacito consenso di chi sa e non denuncia!
La storia, maestra di vita, ci insegna che "ogni popolo ha il governo che si merita".
