Spero di non ferirvi molto con quello che sto per scrivere, prendetelo come un esperimento letterario ( laboratorio creativo) e non per uno scherzo banale.
La poesia che avete letto o commentato non è una poesia.
Non è una poesia nel senso che non è ” un soffio vestito di parole” , mia definizione formale e sostanziale della poesia.
Questa poesia è costruita intorno ad un’altra mia poesia , questa volta spontanea, e riguarda un risveglio d’amore, che riporterò alla fine.
In che cosa consiste questo esperimento?
Forse qualcuno se ne è accorto ed ha taciuto.
Brunello è uno dei miei autori preferiti, per stile, temi, contenuti, linguaggio, fantasia, assonanza ...
Ormai le sue poesie le riconosco dal primo verso e qualche volta anche dalla prima parola .Il piacere di leggerle si rinnova sempre ex novo.
Ho provato a riscrivere la mia poesia nel suo stile, con termini a lui cari, di cui questa poesia è un vero concentrato, ( vedere le sue ultime 5/6 poesie).
Non so se vi è piaciuta e non saprò mai se inviata privatamente a Brunello per pubblicarla a suo nome
l' esperimento sarebbe riuscito oppure no.
In questa poesia manca una cosa essenziale: l’anima di Brunello con il suo grande cuore, la sua magia, con i suoi voli pindarici iridati … e manca anche la mia anima naturalmente. Questa volta sono stato io a dettare le parole, usate bypassando la mia ispirazione spontanea che poco spazio mi lascia.
Mi piacerebbe che Brunello ed altri zammiani appassionati commentassero questo esperimento sulla genesi della poesia, nostro pane quotidiano.
Zam dovrebbe essere anche questo e non lo dico solo per rafforzare le mie scuse.
Risvegli d’amore 2
Punge l’aria fresca del mattino
mentre serena dormi ancora
nuova pace ora mi assale
unguento per antiche ferite
Il tempo si ferma ad aspettare
perché nulla possa smarrirsi
ogni cosa ritorni al suo posto
il fiume ritorni nel suo letto
Il pensiero scorre sul tuo corpo
velato da un grande telo bianco
vento nel deserto il mio ardore
nel lento gioco del plasmare
Seguo il respiro nel tuo seno
dove ritrovai il mio candore
Aspetto con ansia il tuo sorriso
perché si illumini la stanza
Ciro