Autore Topic: Lettera all'amica  (Letto 564 volte)

presenza

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Lettera all'amica
« il: Aprile 23, 2013, 17:14:07 »
Mia cara,
scusami se nella telefonata sono stata frettolosa, tu hai sempre tanta pazienza nell'ascoltare e io così poca in certi momenti.
...Che dire circa mia cognata e mio fratello, non li ascolto nemmeno, ascolto solo il mio cuore e quello che vivo al momento, chissà loro quanto riusciranno ad essere così “autorevoli”, o magari ci riusciranno e saranno allora più bravi di me. A me importa capire i miei figli, ascoltare i loro sentimenti, rispettare le loro paure e le frustrazioni, aiutarli a comprendere, ridere e piangere con loro, crescere insieme e abbassare il capo ogni volta che mi fanno capire dove ho sbagliato.
Mi ricordo che anch'io quando non avevo figli ero portata a sentenziare, e mi era facile emettere verdetti, non avevo bimbi sui quali sperimentare e a distanza tutto poteva apparire più facile e tutti possiamo essere più bravi. Oggi, con i miei bambini non ho mai sentenziato, mi sono messa in gioco camminando in punta di piedi, ho pianto e piango quando non ce la faccio e mi vedo costretta a gridare o chiudermi in una stanza per tenermi distante o isolare mio figlio per fargli capire che ha oltrepassato il mio limite...
Ieri prima di addormentarsi proprio lui mi ha confessato quanto si sente triste ad essere sempre rimproverato, infatti in questo periodo la sua gelosia è riaffiorata e mi accusa di essere diversa con lui, e non è un caso che si mette a piangere perchè è stufo di essere ritenuto responsabile di ogni azione. E' il tono della voce dice, e pensa che non lo difendo mai... E' dura, e ogni genitore e ogni bambino è un mondo a parte, ognuno di noi ha la propria realtà, il proprio vissuto, e nel frattempo si va avanti chiedendosi o meno il perchè di tutto. Sapessi quante volte ho detto a me stessa “dove e cosa ho sbagliato” e quante volte ho sofferto per questo, e per questo non mi tocca il giudizio degli altri, solo quello dei miei figli, gli unici a vivere una realtà che profuma di noi messi insieme.

Ti ho conosciuta che mi davi coraggio nel credere nel mio istinto che chiamavi materno, dal canto mio ti posso anch'io incoraggiare nel credere e portare avanti il tuo istinto, che non è solo materno, ma anche dell'amica.