Penso a quando il silenzio
scenderà su tutto e dappertutto
allora infine trionferà la musica.
Henry Miller
Ah, le nostalgie della terra incontaminata!.. del genuino!... Da villici zoticoni!... Da rimettergliela, la zappa fra le mani!... La fatica!... Così imparano!... Non ha più senso... più senso parlarne! Non se ne parli più! Fole!... mitici racconti... paesi lontani, boschi e folletti, crepitii di piante in crescita, vibrazioni di mandibole di lombrichi…
Sogni!
Riempiamoli di surrogati!
Ai tempi della guerra il tè fu sostituito dal carcadé, e quando non ci fu più nemmeno quello, ché si era perso l’impero, non ci si arrese!... il surrogato del te fu prodotto in casa con le bucce di arance e mandarini... Come?... Così, a fine pasto! le si tagliava, le bucce, in piccoli cubetti e le si metteva poi ad essiccare al sole Quindi un infuso Una buona tisana sostitutiva, ma non ve la consiglio oggigiorno! ché sarebbe solo un concentrato di insetticidi, ora... Non la consiglio!
Anche il cioccolato!... era introvabile e aveva il suo surrogato, probabilmente, preparato con nocciole e carrube Produceva di quegli intasamenti viscerali che solo l’olio di ricino, rumorosamente Riusciva a sgorgare:
pprrrrrPPPPRRAAAAAuummmmmm!!!...
l’urgenza dietro un cespuglio.
I bambini di città non hanno mai visto una gallina o un gallo!... voglio dire dal vero. E li hanno messi negli zoo, galline e galli, che li vedano razzolare, ‘sti bambini sedeteledipendenti:
“Come fa la gallina?”...
“Coccodè!”.
E per il gallo c’è il surrogato in forma di sveglia con “chicchirichì!”, che per quanto mi riguarda, questo surrogato del canto del gallo non mi interessa!... Non mi manca! il canto del gallo!... che mi faceva impazzire all’epoca degli studi.
A Napoli i galli li allevano in giardino o sui balconi, e i galli non cantano solo il mattino... ad orari fissi cantano! Di quei chicchirichì! durante tutta notte. Non riuscii mai ad individuare l’alloggio del gallo canterino che gli avrei preparato la festa... Sul serio! La festa al gallo canterino sovraeccitato tramite carabina di precisione La sognavo! La festa al gallo!
Ma mi piacerebbe avere un pollaio ora! Se possibile solo di galline però!... Galline senza gallo!... Non mi sono mai piaciuti i galli nel pollaio! Anche se un gallo vero ora lo potrei anche accettare.
E succhiare le uova fresche, bucate con l’ago in cima e sul fondo? Non sarà pericoloso ora?
Sembra strano che anche senza guerre, di passo in passo, si è finiti col surrogare tutto, anche quello che sembrava non surrogabile: la sinistra politica con la margherita!... lo slogan ha sostituito il ragionare deduttivo... il pietismo è ottimo surrogato alla solidarietà... E droga per la gioia di vivere!... Gomma americana al posto del fumo Gnam gnam, ‘ste mandibole! e col palloncino... Plac!... La chiacchiera al posto del parlare… e i messaggini... TV spazzatura e videogiochi a surrogare i contatti umani... E per la solitudine? Anche le bambole di gomma.
Un bell’andare! Non c’è che dire! Ci costruiamo sempre nuovi habitat!... È la nostra specialità!... È con questo sistema che siamo sopravvissuti!... Sopravvissuti come specie, dico... creandoci habitat! E quando dell’habitat ne abbiamo fatto strame, e vualà !! I surrogati!
Avrei voluto vederla questa bestia, ancora lì nella giungla... o anche nella savana... senza artigli, senza denti, senza riflessi fulminei. Che non è capace nemmeno di correre, questa bestia! Co ‘sti piedi che valgono niente per arrampicarsi e senza coda prensile... insomma inadeguata... ‘na sschifezza! Ma molto richiesta nella giungla per la sua carne tenera e senza peli da sputare!
Ma... Eh Eh! Ma c’era il pollice!... È il pollice che fa la differenza!... Sì, ma all’epoca… vallo ad infilare nell’occhio di certe belve!... So io dove devi mettertelo, il tuo pollice!
Conviene sloggiare, altroché! Allontanarsi!, ché dal momento che si è scesi da quell’albero la vita si è complicata assai!
Ma chi te l’ha fatta fare? che eri scimmione felice appeso alla liana e facevi dall’alto marameo al mondo sventagliando una delle mani al naso e allungando un’altra al frutto bell’e pronto, e maturo.
Sei sceso!
E non ti resta che da emigrare... Via dalla giungla!... emigrare così!... dalla sera alla mattina!
Ma ad andar fuori uno alla volta... un massacro!... Non ne passa uno!... Gnam Gnam... leoni... iene... sciacalli... avvoltoi... E ossa ben pulite dappertutto! Ma hai scoperto che queste ossa si afferrano bene! Ed ecco che la scopri l’utilità del pollice!... Brang! Una mazzolata in testa ed è fatto secco!... In massa, allora!... allons enfant! Una vera armata, ‘sta massa di straccioni col pollice e l’ossa e tutto... che, a dire il vero, erano nudi, ma erano straccioni lo stesso!
Sono usciti dalla foresta in massa in campo aperto, in mezzo alla pianura e maledicendo ché non sapevano ancora che erano eletti padroni del mondo!... Con pollice e mazzolate a leoni, iene, sciacalli, avvoltoi, e c’era tutto l’occorrente: ossa, rami, pietre Solo da utilizzare quel che la natura metteva a disposizione!
La lunga marcia!... Drammatica... eroica!
E si erano sistemati mica male, alla fine, lontani dalla giungla!
Si confezionavano i cappotti con le pelli degli animali che avevano imparato a trafiggerli, gli animali, e da lontano, con rami di legno duro e acuminati. E anche le tane sicure si era costruito Capanne su palafitte... con il pollice!... e anche con il cervello!
Sì! sistemati mica male! E in armonia col Cosmo. Animale tra gli animali!... Si trovava tutto in natura... si viveva nel suo ritmo, della natura... nulla da attendere se non ciò che ritorna.
Ma dico! meglio di così?
Certo si moriva, è vero!... un problema per i vecchi Ma erano soprattutto i vecchi che in vita erano ricercati!... che erano molto rispettati e riveriti... che conoscono il passato e sono saggi... e nessuno gli tira le pietre. Vita dura! ma vita. Valeva la pena farla durare! Costruirsela, la vita, come un’opera d’arte, anche solo per un senso estetico.
Un’opera d’arte!
L’immortalità!... Sì!... Un sogno!... Impossibile! Lo sapevano, e la dettero agli dèi, l’immortalità, che erano come gli uomini in tutto e per tutto Come gli uomini sulla terra con gli stessi sentimenti... anche i più abbietti impulsi.
E La natura? Crudele ma innocente e rispettata!
La morte?... naturale!... il fine e la fine... un tutt’uno!
E pace!
Ma a ‘sto punto chi ti arriva? a scompigliare le carte?... Prometeo!
‘Sto Prometeo!, ingenuo e un po’ trafficone!, sprovveduto innamorato degli uomini Li aveva in simpatia ‘sti discendenti della scimmia!
Ma ‘sto Prometeo che diceva di vedere lontano, in realtà non prevedeva un cazzo! E fece agli uomini un regalo, un regalo tanto pericoloso quanto non richiesto. Regalò agli uomini nientemeno che... IL FUOCO!, che aveva rubato nell’officina di Vulcano. Ma chissà se c’aveva fatto bene i calcoli... forse lo fece per divertimento?... Ma no!... per variare la monotonia e vedere l’effetto che fa?... Nemmeno!... Per dispetto ai parenti dell’Olimpo lo faceva! Novello contestatore!
E infatti, apriti cielo!... un casino in Olimpo... Zeus e compagni... la condanna!... e mica per il guaio che aveva combinato agli uomini... Per gelosia fu condannato! Questione di Potere!, ché solo Zeus finora aveva la prerogativa dei fulmini... ZOT! appiccava fuoco e incendi, e fulminava anche… anche solo per un nonnulla.
E lo misero, ‘sto povero Prometeo, incatenato, inchiodato, su una montagna e un’aquila gli mangiava il fegato, ma ‘sto fegato gli ricresceva ché Prometeo è dio anche lui, e immortale Tanto che è ancora lì! Con l’aquila il fegato e tutto.
Insomma ‘sto regalo non richiesto! Grande e potente! che infine sarebbe sfuggito di mano agli uomini e se ne sarebbe andato da solo! Se lo trovarono a disposizione e si chiedevano cosa farne, gli uomini... da far programmi co’ ‘sto po’ po’ di roba che si ritrovavano fra le mani!... Progettare il futuro!, che mai lo avevano considerato. Il futuro, che era stato sempre preciso identico al passato... e ditemi se c’è qualcosa di più rassicurante di questa certezza del tutto uguale! Ditemi se è poco!, non nutrire aspettative. Ma vi si trovarono precipitati nel futuro... col fuoco!... Così da un momento all’altro, per le magnifiche sorti e progressive!
Fuori dalla natura, con gli animali e tutto... fuori dalla quiete del tempo senza attese... precipitati nella storia!... nel progresso(?)... nel tempo che invecchia senza senso al servizio del fuoco.
Fuori! per avere un mondo surrogato!... Surrogato tutto!... anche quello che sembrava non surrogabile: la sinistra con la margherita!... lo slogan al posto del ragionare deduttivo... il pietismo ottimo surrogato alla solidarietà... E droga per la gioia di vivere!... Gomma americana al posto del fumo Gnam gnam, ‘ste mandibole!... e col palloncino... Plac!... La chiacchiera al posto del parlare… e i messaggini... Salegiochi con le macchine a surrogare il gioco con gli umani.
E per la solitudine ci sono anche le bambole di gomma!
E poi morire!
Ma questo rischio, a suo modo almeno, Prometeo lo aveva previsto!
E allora?
“Era pietà per chi moriva...”, disse “ e spensi all’uomo la vista della morte”.
“Che farmaco trovasti a questo male?”
“Seminai la cieca speranza!”.
Capita l’antifona?... la presa per il culo!
La cieca speranza!
Ma vaffa! Prometeo!
E dire che Corifea, più saggia, ti aveva ammonito:
“Tu non giovare agli uomini oltre il giusto!”, e gli aveva insinuato il dubbio, finalmente!
E così Prometeo si impappina... cerca di consolarsi:
“Mhumm... Eheumm... Sì! Ma... la tecnica è di gran lunga più debole della necessità”, una affermazione che è ‘na cazzata!
La tecnica diventerà la padrona di tutto.
Il fuoco espande, domina! violenta la natura e la necessità, come la chiamava lui. Più forte della necessità, il fuoco!... e via a creare e distruggere.
E ‘sto mondo l’hanno reso un immondezzaio!... Masse più numerose degli gnu... si riproducono come conigli e migrano meglio degli gnu... e ‘sto mondo l’hanno reso un immondezzaio!... La vita!... da vita che era, è ora vita di merda!... Da disperare!... C’era e c’è di che disperare!... Macché!... loro sperano anche da disperati!... Ci nuotano bene!... Le nostalgie della terra incontaminata?... Da villici zoticoni!... Da rimettergliela, la zappa fra le mani!... La fatica!... Olé!... Il progresso!... Le comodità soprattutto!... ‘Sti vecchietti seduti sulle panchine al sole... tiriamogli le pietre!... Surroghiamo il mondo!... Più bisogno di natura!... Gli ha dato alla testa a questi qua, e agli dèi hanno ritirato la patente... Via l’Olimpo!... via l’eternità per questi dèi cialtroni... siamo noi che ci abbiamo un’anima immortale... Sì! Vabbe’! il pollice... e il cervello... e le entraglie... ma è l’anima che conta! Siamo mica animali noi!, anche se ci abbiamo le entraglie e tutto... In un botto cancellati la scimmia, la foresta, la lunga marcia!... C’abbiamo l’anima, noi!
Noi siamo Dio!
Noi creiamo!... Creiamo e distruggiamo! Creiamo! Distruggiamo!... Usa e getta!... Usa e getta!... Un immondezzaio!... Cagatoio!... DiscaricheInceneritoriDiossine!... E mutazioni! Il mondo rimodellato, ricreato. Il cagatoio! Il nuovo creato che porta in sé e per sé il proprio assassinio!
ImmondezzaioCagatoioFogna... le api morte... miele sintetico!... surrogati di frutta!.. e Topi Topi Topi... milioni miliardi... Enormi!... Più grossi di un cane! I nuovi predatori!... Dappertutto!... fogne cantine case... predatori feroci... Dappertutto!... A frotte!... Miliardi di topi di fogna enormi e feroci... Coprifuoco Lanciafiamme Fosforo Bombe!... Niente da fare!
Suicidi di massa!
La “BOMBA!” La “BOMBA!”, a gran voce!
I topi! Assalgono tutto ciò che si muove nella discarica... ma noi ci abbiamo la “BOMBA”! Noi!... La “BOMBA” di fine mondo! Pronta per l’evenienza!... Sempre più potente... la “BOMBA”!... BOOUMM!!... Noi siamo robot, ma loro resistono e mutano... sempre più grossi e feroci!... Una, cento, mille “BOMBA”!... Il pulsante!... Ma Sì!... “PUSH!!... PUSH BUTTON! PUSH BUTTON!!”... ZAC!! BOOUMM!!.. Un polverone... fin negli abissi... Fino al centro del centro del buco del culo!
Sterilizzato il pianeta! E ora millenni ci vorranno!... o milioni di millenni!... ma sono niente a fronte dell’eterno che noi siamo!
Ritorneremo!
Solo qualche milione di anni.
Ritorneremo