E venne il giorno in cui finalmente avrei incontrato dal vivo Leon, Nado, Martarola, Billo e (come simpatico contorno) ir Tesorello.
La sera prima della partenza ricevetti la chiamata di Leon che mi telefonava per avere gli ultimi e precisi dettagli del mio arrivo.
“Allora cara Meringa, secondo trenitalia.it arriverò a Latina verso le 10 anti meridiane.”
“Ok Devil, alle dieci saremo lì tanto abitiamo vicino alla stazione; non ci sono problemi.”
Io ero un po’ perplesso e dissi: “Ma siete sicuri di svegliarvi in tempo? Se volete posso arrivare più tardi in modo che possiate alzarvi con comodo.”
“Ma no che dici! Io la mattina sono abituato a levarmi presto, non preoccuparti.”
Vista la risposta da parte del Leonello, cercai di esplicitargli meglio i miei dubbi: “Vedi Leo, la domanda voleva essere questa: ce la farà Darmuzzia a svegliarsi, fare colazione, lavarsi, vestirsi, profumarsi e imbellettarsi per le dieci?”
Al che Leo capì che i miei timori erano fondati e ammise: “Hai ragione caro Devil, mi sa tanto di una mission impossible. So che lei ha messo la sveglia alle quattro per essere pronta in tempo e se casomai dovesse proprio far tardi verrò io da solo a prenderti.”
“Va bene Leo, a domani.”
Conclusa la telefonata con Leonzuppa preparai il mio piccolo bagaglio, misi a caricare l’ipod e scelsi il libro da portarmi in viaggio e cioè Le intermittenze della morte di Saramago. Caricai la sveglia e mi coricai nel mio lettino nella speranza di prendere subito sonno perché la mattina dopo mi sarei dovuto alzare alle sei e trenta.
D'un tratto il cellulare squillò e scorsi sul display il nome der Tesoringo.
"Pronto!!"
"Leddyno!!"
)
"Uè che onore! La Talpa in diretta! Dimmi tutto Darmarola!"
"No Leddyno, GNENTE, volevo solo sapere se eri andato a letto o eri a fare le tue solite scorribande notturne, perchè poi va a finire che non te alzi eh!" >.<
"Sì Darmotta infatti sono proprio a letto perchè così mi sveglio in tempo e non perdo il treno."
"Bravo Leddyno! Guarda che dopo ti richiamo per controllare eh!" n.n
"Ma scusa Talpuzzia, se mi richiami allora forse mi sveglierai e io poi sarò insonne non credi?"
"Brà, hai popo ragiò! Ma io ti chiamerò lo stesso, ok?" m.m
"Ok Darmaz, a dopo."
Visto che era inutile lottare contro la ineccepibile logica tesorellica, spensi il cellulare e mi tuffai tra le braccia di Morfeo in cerca di bei sogni.
Dopo qualche ora la sveglia suonò inesorabile e io zompai dal letto energico come superman, la spensi e ritornai a dormire. Fortunatamente, siccome mi conosco, avevo piazzato un'altra sveglia che mi costrinse ad alzarmi questa volta in modo definitivo.
Mi tuffai nella doccia, che mi ristorò alquanto, feci una leggera colazione e poi andai a vestirmi. Nel frattempo si era alzata anche mia madre che ci teneva a salutare il figlio prima della partenza.
Una volta pronto, ricontrollai il bagaglio e andai a salutare mia sorella che stava ancora dormendo. Presumo che ella non gradì questo mio saluto perchè anche se aveva ancora la voce impastata dal sonno riuscìì distintamente a percepire qualche improperio...
Presi le chiavi di casa e mi avviai alla porta dove mia madre mi aspettava in atteggiamento tremebondo et preoccupato e disse la sua battuta: "Statt accuort figl' mii!!!"
"Ma mamma! Vado a Latina a trovare degli amici, mica in guerra?!?!"
Una volta giù mi accesi la prima sigaretta della giornata e mi avviai con buon ritmo di passo alla Vesuviana. Che bello trovarla deserta e fare subito il biglietto, ma ancor di più trovare un treno vuoto a mia completa disposizione senza tutti quei terroni ignoranti che spingono, starnazzano e puzzano. Dovrebbero davvero fare i vagoni separati: gente normale, terroni, immigrati...W la lega nord!!
Mi accorsi, durante questi pensieri, che quella che avevo acceso non era una sigaretta....
Dopo mezzora di viaggio, arrivai a piazza Giovanni Garibaldi e mi diressi all'Antica Pasticceria per vedere se casomai avessero già sfornato i babbà. Purtroppo le mie aspettative furono deluse perchè di fresco trovai solo le sfogliatelle. Decisi di prenderle pregando però la commessa di fare un vassoio di gusti assortiti tranne quelle a castagna perchè sono una tale chiavica che manco i bambini del Biafra le mangerebbero.
Preso e pagato il cartoccio ritornai in stazione per fare il biglietto e prendere l'agognato trenino.
Cacchio non vi dico cosa pensai quando scoprìì che il treno per Latina partiva dal binario 17...eccheccazz... Cmq, nonostante questa avversa numerologia, il viaggio scorse tranquillo anche se fui un po' scontento del fatto che nel mio scompartimento non c'era manco una bella figliola, ma una coppia di coniugi russi, una mamma e una figlia piccola e un tipo che a un certo punto mi chiese a che ora si sarebbe arrivati a Padova. Padova??? Vabbè amico mio fatti tuoi, io accesi l'ipod, misi il libro di Josè sulle gambe ed esclusi il resto del mondo dai miei cinque sensi.
Arrivai a Latina in perfetto orario, scesi dal treno ed uscii fuori sul marciappiedi esterno alla ricerca degli amicuzzi di rete, ma non vidi nessuno. Passarono cinque minuti, poi altri cinque e ancora niente.
Cominciai a rimuginare sulla spaventosa possibilità der Tesorello che aveva da poco messo mano al trucco e che quindi mi sarebbe toccato aspettare almeno tre ore.
A un certo momento mi avvidi di un tipo alto e pallido, con una faccia poco raccomandabile che indossava una maglia della Juventus. Pensai "ma guarda che maglia s'è messo sto losco figuro..."
"Devil!!"
"Uèèèèèè Leo!!! T'avevo riconosciuto subito! Bella sta maglia!"
"Grazie Devil! Me la regalarono per il compleanno e l'ho messa in tuo onore."
"Eh cazzarola che onore! Ma non eri milanista?"
"No. Nado è milanista, io sono juventino."
"Azz, di due fratelli non se ne salva uno..."
Còòòòòòòòòòòòcòcòcòcò!!! Da una Ypsilon 10 verde-butteglia sbuca raggiante come una stella filante col fard ir dear Tesorellen. "Leddyno!"
"Uè Darmarola!" Ci abbracciamo e mentre sto per darle i consueti bacetti sulle guance, lei mi ferma e dice: "Leddyno come mi sta sto vestito?"
"Bene Truzzy, ti calza alla grande."
"Hai notato la cintura che fa pan-dan?"
"Sì, pure la cintura è molto bella."
"E le scarpe? Hai visto come sono alla moda?"
"Sì, sono davvero fashion."
"Poi oggi ho fatto un trucco speciale per te!"
"Ah bè, del trucco non mi intendo molto, ma stai davvero bene."
"Però se non te lo chiedevo, non me lo dicevi..."
"Ma no Darmarella! Non me ne hai dato il tempo..."
"Vabbene Leddyno, ti perdono!"
Esaurito il terzo grado-look della Tesorenka potemmo salire in auto per andare a casa dei coniugi tesorellici. Oddio, più che un auto sembrava una discoteca alla fine di un rave e ringraziai di cuore mamma per avermi portato a fare l'antitetannica da piccolo.
Durante il tragitto facemmo due chiacchiere allegre e la Gallinella-Romanella ebbe la simpatica idea di mettere le mani davanti agli occhi di Leo che stava guidando. Leo cominciò a lamentarsi, ir Tesorello scoppiò in una cascata di ilarità per il suo scherzetto, io misi la cintura di sicurezza e mi appesi con forza alla maniglia sopra la porta.
In pochi minuti (per fortuna), raggiungemmo un vialetto tranquillo e Leo fermò la macchina davanti a una villetta bianca col tetto rosso. Scendemmo e mi colpì molto il silenzio che ivi regnava e la tanquillità che sembrava avvolgere come un manto la zona.
Dopo aver varcato il cancelletto, ci appressamo alla porta d'ingressp che fu aperta da un ragazzo in boxer che teneva un ghiacciolo nella mano destra. Era il caro Nado che aveva forse pensato di accogliermi mostrandomi i suoi pettorali scolpiti.
Ci salutammo sull'uscio, entrammo e finalmente...Billooooooooooooooooooo!!! L'ovino amorevole mi corse incontro festante con la lingua penzoloni e le recchie che andavano un po' per fatti propri.
Mi chinai e lo accarezzai con affetto, gli grattai il pancino e gli diedi qualche scracciatina sulla capoccia che lui sembrò apprezzare. D'improvviso Billozzo mi guardò e i suoi occhietti a bottoncino assunsero un'espressione seria seria. "LeD, me le hai portate le polpette?"
"No Billozzo, però in compenso ho le sfogliatelle."
Alla notizia il cagnolo-bello cominciò a correre per tutta la casa e a fare dei giri velocissimi intorno al tavolo. Forse voleva bruciare delle calorie per potersi poi abbuffare senza sensi di colpa.
Nel frattempo ir Tesorello andò a cambiarsi d'abito e io feci conoscenza con Veronica, la neo sposina di Nado. Era una ragazza bionda, carina e mi sembrò anche molto simpatica e pensai se fosse solo una coincidenza che i due fratelli, i due gemelli avessero scelto entrambi due ragazze bionde e belle.
Còòòòòòòòòòcòcòcòcò!!! Ir Tesorellen tornò con la nuova mise in cerca di giudizi e apprezzamenti, ma dopo averci chiesto dei pareri si disinteressò dei nostri ovvi e sinceri complimenti e decise tutto da sè.
La cintura era troppo scura per una giornata luminosa come quella, il pantalone aveva un colore demodè e la maglietta delle maniche troppo lunghe. Il risultato fu che si andò a ricambiare al che io e Leon ci accomodammo ad aspettare e sorseggiare dei succhi di frutta e visto che l'attesa sarebbe stata lunga Leonazzo colse l'occasione per spiegarmi la situazione politica di Latina, gli scandali della provincia di Frosinone, del caos amministrativo di Roma e dei disastri della regione Lazio. Poi allargò il discorso all'Italia in generale, alla Comunità Europea e agli Stati Uniti e mentre si apprestava ad affrontare la complessa questione mediorentale, patapam!! Nado gli mollò uno scorzettone dietro la testa, fuggendo poscia ridendo come un matto. Leon reagì, ma quando sferrò il colpo di risposta Naduncolo era già nella sua camera.
Còòòòòòòòòòòòcòcòcòcò!!! Ir Tesorello tornò soddisfatta perchè aveva trovato il look giusto per la seconda parte della mattinata, afferrò un biscotto e mentre lo sgranocchiava con ardore diede da mangiare a Billo versandogli il contenuto di una busta nella scodellina.
Il Topolone de zio annusò altero la sbobba e se ne andò, ma dopo due centesimi di secondo cambiò idea e sbafò il tutto alla velocità della luce.
Nel frattempo Nado e Veronica finirono di prepararsi e tutti insieme uscimmo per andare a prendere qualcosa al bar e visitare il centro di Latina.
