Il 16 febbraio 2012 si consumò "l'incidente" che costò la vita a due pescatori indiani scambiati per pirati. La Enrica Lexie si trova in
acque internazionali a ridosso di quelle indiane.
I marò si trovavano sul mercantile, in osservanza della legge 130 2011, ovvero per protegge equipaggio e beni dall'assalto di pirati in acque pericolose, esercitavano quindi una funzione pubblica. Questa legge è stata voluta dal ministro la Russa per instituire
nuclei militari di protezione, ovvero una privatizzazione delle forze armate italiane.
Questa legge può anche essere vista come una deviazione delle norme costituzionali dove le forze armate, ai sensi dell'art.52, hanno il compito di difendere la Patria.
Il governo italiano ha già deciso di
rimborsare le famiglie dei pescatori e questo viene visto in India come un'
ammissione di colpa.
La Marina Italiana aveva ordinato al capitano dell'Enrica Lexie di non dirigersi verso il porto e non far scendere i militari italiani. Il capitano non ubbidì perché non è un militare ma un civile che risponde agli ordini dell'armatore.
Il caso ha creato un vero e proprio terremoto politico in Italia e ha portato alle
dimissioni del ministro degli Esteri Giulio Terzi che ha affermato di essere stato contrario al rinvio dei Marò in India, ma che purtroppo la sua voce è rimasta inascoltata.
L'ex ministro Terzi ha affermato, alla trasmissione televisiva
Quarto Grado di Rete4, di essere stato scavalcato dal Presidente Monti, che nominò De Mistura per trattare con gli Indiani come inviato speciale. Nonostante il capo dello Stato Napolitano abbia definito le dimissioni di Terzi come irrituali, l'ex ministro motiva le proprie dimissioni come un atto di solidarietà verso le famiglie dei due marò Latorre e Girone.