Autore Topic: L'iter amoroso  (Letto 26714 volte)

Doxa

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Re:L'iter amoroso
« Risposta #30 il: Aprile 23, 2013, 09:06:53 »
Corteggiamento/1

La frase “fare la corte” ed il verbo “corteggiare”  evocano  le corti medievali, i castelli, i  nobili che  tentavano di  avere l’affetto e poi l’amore  di una dama.

Dal lemma “corteggiare” deriva il sostantivo maschile  “corteggiamento”, vocabolo  collegato all’’”amor cortese”, indicato nei poemi cavallereschi e nelle “chansons de geste”: l’uomo per “conquistare" una donna deve comportarsi con gentilezza, generosità e solidarietà, inoltre deve omaggiarla per lungo tempo prima che lei si conceda al nobile cavaliere.

Nelle poesie trobadoriche e nei canti dei trobador l’amor cortese è una commistione di desiderio erotico ed elevazione spirituale, di equilibrio tra l’attrazione fisica e la signorilità dei modi nel corteggiamento; la signora viene considerata dal nobil uomo come un essere sublime, angelicato; egli obbedisce alla volontà di lei per “servizio d’amore”; offre omaggi alla femmina amata e questa lo ricompensa con lo sguardo che esprime gradimento, oppure con un bacio o un dono, come una ciocca di capelli, un fazzoletto od altro.

Le norme di comportamento suggerite nelle poesie trobadoriche ed i valori del “codice cavalleresco”  (nobiltà di casta e d’animo, coraggio, forza fisica, senso dell’onore)  diedero origine alla “letteratura cavalleresca” (romanzi, racconti, poemi) con tematiche inerenti le gesta dei cavalieri medievali. Gli autori dei romanzi cavallereschi erano di solito chierici che vivevano nelle corti feudali e scrivevano i testi letterari per dilettare e compiacere il proprio signore.
Tale tipologia letteraria  nei secoli successivi  influenzò il modo d’agire nell’iter amoroso degli appartenenti alla borghesia  e poi di altri strati sociali.

Nel nostro tempo il corteggiamento è in disuso fra gli adolescenti ed i giovani, e la parola “corteggiare” è considerata per quello che è: una fase dell’iter per persuadere la persona che ci attrae. Comunque permane la propensione ad omaggiare la possibile partner, di usare con lei la “cortesia”: le buone maniere previste  nella civiltà di corte, però aggiornate...
 
Ma cosa deve fare un uomo per essere considerato un “cavaliere” ? Quali gesti sono "galanti" ?  Lui deve scendere dall'automobile ed aprire lo sportello dalla parte dove è seduta lei ? Aiutarla ad indossare il soprabito ? darle la precedenza...?

Ormai la cosiddetta parità tra uomo e donna fa trascurare tali attenzioni, però ancora aleggia il desiderio femminile di essere corteggiate in modo “cavalleresco”.

Molti giovani per timidezza od orgoglio temono di  corteggiare perché non sopportano la possibile sconfitta. La “dichiarazione” è "rischiosa", un rifiuto fa svanire i “sogni ad occhi aperti”. Comunque è importante tentare… se si tace per timore si perde la possibilità di sapere.
« Ultima modifica: Aprile 23, 2013, 21:55:02 da dottorstranamore »

Doxa

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Re:L'iter amoroso
« Risposta #31 il: Aprile 24, 2013, 14:42:40 »
Corteggiamento/ 2

La tradizione vuole che sia l’uomo a corteggiare la donna, ma la maggior parte degli adolescenti  e dei giovani trascura od ignora la fase del corteggiamento nell'iter amoroso. Lo considerano fuori moda, e le ragazze si lamentano perché i  giovani non sanno corteggiare, dicono che i maschi non conoscono l’arte del corteggiamento che esalta la femminilità.   Esse reclamano perchè non ricevono lettere romantiche e passionali ma brevi  sms. I ragazzi replicano asserendo che le femmine vogliono la parità,  perciò non dovrebbero protestare.

Da alcuni decenni anche le femmine possono avere parte attiva nel corteggiamento.  Le più intraprendenti  non si creano problemi nel manifestare al loro simpatia verso un ragazzo,  non rimangono  in attesa del corteggiatore ma inviano “segnali”,  incoraggiano  il possibile partner indeciso. Gli telefonano se la sua chiamata tarda ad arrivare, lo invitano a vedere insieme un film  od altro. Evidenziano il loro interesse senza inibizioni, con allegria ed autoironia, e se le loro mire sono errate non ne fanno un dramma. Ovviamente ci rimangono male, ma hanno molta autostima, fiducia in se stesse.

Ci sono adolescenti ed adulti che si sentono lusingati delle attenzioni femminili; se  sono timidi, accolgono con piacere le iniziative e le  gentilezze delle fanciulle. 

Ai maschi  “tradizionalisti” non garba essere considerati  “prede”  delle "Diane cacciatrici": dicono che ai ragazzi  viene insegnata la “caccia” e non il ruolo di “preda” delle  femmine “virago”, perciò alle fanciulle può capitare di essere abbandonate in modo prematuro. Molte   non si  scoraggiano e riprovano con un altro, senza aggressività, con dolcezza, per sopperire alle incapacità maschili. Altre, introverse, continuano ad attendere che sia l’uomo a dimostrare per primo il suo interesse alla relazione di coppia.

Per corteggiare e farsi corteggiare  la donna segue un proprio percorso tortuoso per giungere al traguardo,  invece l'uomo va dritto alla meta, con la consapevolezza che  può ricevere un diniego. Ma il rifiuto non deve scoraggiare, serve come esperienza nel proprio percorso verso l’amore di coppia.

Doxa

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Re:L'iter amoroso
« Risposta #32 il: Aprile 26, 2013, 10:25:57 »
Corteggiamento/3

Le strategie di corteggiamento differiscono tra i due sessi. Servono ad entrambi per capire la specificità di chi corteggia e per porsi delle domande: “perché mi piace questa persona” ? E’ interessante ? Abbiamo delle affinità ?  E si trae la decisione:  idoneo/a come amico/a; va bene per una relazione a breve termine; Adatto/a per un rapporto a lungo termine.

Si può preferire come partner un individuo meno bello di un altro ma più sexy, oppure si dà la preferenza alla personalità. E’importante la reciproca simpatia.

La femmina seleziona il maschio più attraente, affidabile. Ma prima di accettare il corteggiamento del giovane vuol capire con chi ha a che fare, se ci sono i presupposti per continuare. Di solito le donne lo fanno capire se sono interessate ad essere corteggiate.  Sanno usare con maestria i gesti e la sequenza per concedersi al corteggiamento.

Ci sono persone che soffrono molto se ricevono un diniego al loro corteggiamento, perciò lo evitano per non subire la tristezza conseguente. Sono persone molto ferite da rapporti precedenti o durante l’infanzia.

Chi è particolarmente sensibile dà importanza agli atteggiamenti d’indifferenza dell’altro/a. Se ci sono segnali di incoraggiamento li minimizza per non illudersi. Questo modo di reagire è causato dal basso livello di autostima e dalla troppa importanza data all’altro/a.

A volte la pazienza, la gentilezza e la determinazione sono utili per convincere la persona indecisa ad accettare il corteggiamento e la possibile relazione, ma ci sono individui che insistono anche quando non è il caso e diventano molestatori,  stalker.   

Il maschio per compiacere e “conquistare” la possibile partner si dimostra gentile, le offre fiori, doni, l’ascolta. Ma ci  sono ragazzi che  erroneamente si dimostrano servili, disponibili, e vengono “usati” da determinate  ragazze  col ruolo di cicisbeo o di “cavalier servente”, descritto dal poeta italiano Giuseppe Parini nel suo componimento “Il giorno”, ma anche da Carlo Goldoni in alcune commedie, e da altri autori.

Il cicisbeo fu in auge nel ‘700 nell’aristocrazia ed ebbe la funzione sociale di proteggere la donna in assenza del marito o trascurata da questo. Come “cavalier servente” il cicisbeo, di nobile rango, accompagnava la signora ai ricevimenti, al teatro, a passeggio, a fare acquisti. Egli le dava consigli, le esprimeva garbate critiche o complimenti. Tra i due, però, oltre l’amicizia poteva nascere l’ infatuazione e l’infedeltà da parte della donna, specie se costretta al matrimonio combinato, come era in uso in quel tempo.

Nel nostro tempo il corteggiamento fa da contorno ad una paritaria relazione di coppia, non diventa servilismo.

Doxa

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Re:L'iter amoroso
« Risposta #33 il: Aprile 27, 2013, 09:00:40 »
Corteggiamento virtuale/1

Chat, forum, Facebook od altri social network permettono incontri fortunati, anche se rari, dove sono possibili pacati e riflessivi confronti di opinioni.

C'è chi preferisce lo scambio comunicativo proficuo, anche con poche persone, anziché gruppi spesso rissosi e improduttivi dal punto di vista del miglioramento personale.

Online si può beneficiare di alcune amicizie, favorite dalle affinità. Ma di solito le “amicizie” virtuali sono effimere e mutevoli, perché collegate ad interazioni complementari, a somiglianze ed assimilazioni.

Il positivo approccio nella comunicazione virtuale interpersonale favorisce l’ulteriore sviluppo della  reciproca conoscenza tramite sms ed msn che possono illudere, far idealizzare, usare per corteggiare.

Segue la prima emozionante telefonata.  Di solito è l’uomo che chiede alla donna il numero del telefono e per prudenza lei dà quello del cellulare e non quello di casa o del’ufficio.

La prima telefonata svela la voce, diversa da quella immaginata da lui/lei.
Una voce maschile attraente viene collegata ad un uomo sicuro di sé, invece un’attraente voce femminile fa pensare ad una persona sexy, sincera e gentile.

La prima telefonata modifica la relazione. Può motivare  entrambi all’incontro reale entro breve tempo.

Ci sono virtuali corteggiatori seriali che frequentano con assiduità le chat, i forum oppure i social network per selezionare la persona da contattare con messaggi privati. Per distinguersi dagli altri utenti tentano di dare una falsa rappresentazione di sé: estroversi, cordiali, colti e con capacità comunicative. Il loro desiderio di “emergere” spesso li fa mentire, hanno un approccio manipolatorio per conquistare, sanno suscitare desiderio, sanno ascoltare in maniera attenta e dedita, predispongono l’interlocutrice alla sincerità, a confessarsi.

Se la “preda” cade nella trappola del corteggiatore o della corteggiatrice seriale,  l’inconsapevole  “vittima sacrificale”risponde al messaggio privato. E’ la prima “tappa”.  Qual è il suo traguardo ?  L’incontro occasionale nella realtà oppure no ? Con quale fine ? Amicizia ? Attività sessuale ? Un breve rapporto o una relazione affettiva duratura ? L’’interlocutore/trice si domanda: chissà cosa pensa di me ? Si prende gioco di me ? Domande suscitate dall’ambiguità dell’altra persona oppure dalla propria insicurezza.

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Re:L'iter amoroso
« Risposta #34 il: Aprile 29, 2013, 09:44:44 »
Corteggiamento virtuale/2

Secondo un’indagine svolta dal social network Badoo nel corteggiamento on-line  i complimenti più usati dagli uomini  sono due: "come sei carina" ed  "hai delle belle labbra", questo è un elogio a sfondo erotico.

Le lusinghe via web  sono molto utilizzate da chi teme il rifiuto  alle sue avances o le persone  timide,  perché sono minori le implicazioni ed il cosiddetto “2 di picche”.

Anche nel corteggiamento on line è determinante la pazienza per far evolvere in modo proficuo la reciproca conoscenza e giungere entrambi al bisogno dell’incontro reale. Il primo appuntamento dà emozioni, ansia,  aspettative.  Per evitare delusioni è meglio  pensare al colloquio vis a vis come tappa per comprendere se l’interlocutore/trice merita  ulteriori incontri.

Di solito il primo incontro nella realtà non è negativo, se in precedenza ci si è visti con la webcam, la quale permette di vedere la mimica facciale, la gestualità nello scambio dialogico.  E’ l'incontro di due individui che hanno avuto modo di scambiarsi disinibite confidenze come se fossero amici.

Nel cyberspazio può germogliare anche l’innamoramento  pur essendo fisicamente distanti, perciò spesso giunge la costrizione della scelta: rifiutare od accettare il corteggiamento virtuale come fautore di una storia d’amore ?

Nella Rete una "relazione indesiderata" si può finire prima che inizi a diventare invisa…le "relazioni virtuali" sono facili da instaurare ed altrettanto facili da troncare...

Doxa

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Re:L'iter amoroso
« Risposta #35 il: Maggio 02, 2013, 09:15:20 »
Feeling

In genere propendiamo verso individui con i quali c’è il feeling (dal verbo inglese to feel), le affinità, la reciproca simpatia che rende interessante il nuovo incontro, non solo per una possibile relazione d’amore, ma anche per lavoro od amicizia.

Il lemma simpatia deriva dal greco  “sympàtheia”, parola composta da “syn” (= con, insieme) e “pathos” (=  patimento). Nel significato etimologico il termine “simpatia”   indica  la condivisione spirituale della sofferenza o dell’infelicità altrui,  ma  in psicologia significa condivisione di opinioni, di stati d’animo, reciproca empatia, assertività.

La simpatia è una conquista personale che dipende anche dall’autostima, dalla serenità, dalla spontaneità,  dalla capacità di affrontare la vita con atteggiamenti positivi, e di disporsi benevolmente nei confronti delle persone e situazioni.

La persona simpatica è autoironica, sdrammatizza,  sa ridere di se stessa, ha iniziative, organizza, dimostra interesse verso gli altri, sa ascoltare l’interlocutore/trice, lascia parlare senza interrompere, rivolge domande pertinenti al momento opportuno,  gradisce stare in compagnia, è tollerante e rispetta le opinioni altrui.

Il feeling può nascere  anche  tramite la Rete,  dove il contenuto delle proposizioni ed  il modo di rapportarsi con gli altri fa comprendere se ci sono affinità caratteriali,  se c’è sintonia con chi scrive.

Nello step del feeling in ambiente reale si decide se far evolvere la conoscenza verso l’amicizia o la relazione amorosa a breve o a lungo termine.

 E’ “Questione di feeling”, lo dice anche la famosa canzone interpretata  di Riccardo Cocciante e da Mina nel 1985.
« Ultima modifica: Maggio 02, 2013, 09:26:12 da dottorstranamore »

Doxa

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Re:L'iter amoroso
« Risposta #36 il: Maggio 03, 2013, 10:37:57 »
Cotta

La  cosiddetta “cotta” provoca emozioni e sentimenti intensi  di breve durata ma che si ricordano per molto tempo. E’ peculiare dell’adolescenza ed è  un’esperienza molto utile per l’educazione amorosa. Aiuta a capirsi tramite tentativi ed errori e può evitare sbagli nella scelta del partner nell’età matura.

Rappresenta la prima esperienza  fugace d’interessamento erotico: i baci aiutano a capire cosa si prova. Fa  presumere di aver instaurato un rapporto d’amore con una persona “speciale”, ma di solito dopo poco tempo  capisce di aver sbagliato.
 
La cotta è legata all’esteriorità, all'aspetto fisico,  e poco all’interiorità del ragazzo o della ragazza. Ci si sente attratti per il ruolo  che lui/lei ha nel gruppo amicale, oppure perché bravo/a a scuola, o sa suonare uno strumento musicale, guidare la moto, ecc..

In genere nella cotta c’è anche una componente narcisistica, fa provare l’ebbrezza della seduzione. Se lui/lei non contraccambia con le attenzioni che l’adolescente vorrebbe la delusione è molta, si disistima. 

A volte  la persona “amata”  ignora di essere oggetto involontario di quella specie d’amore da parte del ragazzo o della ragazza che preferisce tenere il segreto per sé per il timore di un rifiuto.

Un’adolescente  ha scritto: “ Ho 15 anni, sono nell’età delle prime cotte. Perdo sempre la testa per ragazzi più grandi di me. Ma in poche settimane tutto finisce. Mi sembra, a volte, di frequentare un corso per imparare ad amare. Se il ragazzo mi "lascia" piango per alcuni giorni, poi, appena capita, ricomincio con un altro e spero sempre che sia quello definitivo, l'altra metà della mela."   



Nuvolone

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Re:L'iter amoroso
« Risposta #37 il: Maggio 03, 2013, 17:11:17 »
Però fa un certo effetto vedere il tuo “Iter amoroso” buttato nel “cassonetto differenziato” ….  ;D

Nuvolone

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Re:L'iter amoroso
« Risposta #38 il: Maggio 04, 2013, 00:44:19 »
Cotta

[...] Perdo sempre la testa [...] Ma in poche settimane tutto finisce. Mi sembra, a volte, di frequentare un corso per imparare ad amare. Se il ragazzo mi "lascia" piango per alcuni giorni, poi, appena capita, ricomincio con un altro e spero sempre che sia quello definitivo, l'altra metà della mela."
Insomma, è praticamente quello che succede a me ...
  Allora ... sono ancora in fase adolescenziale ! :happy:
« Ultima modifica: Maggio 04, 2013, 01:05:03 da Nuvola... »

nihil

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Re:L'iter amoroso
« Risposta #39 il: Maggio 04, 2013, 07:21:11 »
è comunque una fase bellissima, quando non si prendono più cotte, si smette di soffrire, ma anche di gioire.

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Re:L'iter amoroso
« Risposta #40 il: Maggio 04, 2013, 07:34:13 »
già, perchè  nel cassonetto?  ::)

Doxa

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Re:L'iter amoroso
« Risposta #41 il: Maggio 04, 2013, 09:26:03 »
Perché nel cassonetto ? Per umiltà ? Perché era pretenzioso dov'era in precedenza: nella sezione scienze ?  :mah:

Cotta/2

Quel “grande amore” finisce… e la cotta diventa  “scottatura”.  Rimane la delusione,  spesso la nostalgia.

Nell’adolescenza maschile e femminile  le cotte sono caratterizzate dall’incertezza,  dalla scoperta  dell’erotismo e della sessualità. Sono coinvolgenti e destabilizzanti. Consentono di sperimentare la propria affettività, il proprio narcisismo . Rappresentano la  struttura portante alla quale da adulti si fa riferimento quando ci si avventura nelle relazioni amorose durature.

La maggior parte delle cotte-infatuazioni adolescenziali rimangono a livello  esplorativo, spesso verso attori, cantanti, giocatori di calcio od altri.  L’interesse per i divi comincia molto presto, già nell’infanzia. Sono gli eroi del nostro tempo. I maschi sono più interessati ai campioni sportivi oppure alle attrici. Le ragazze , invece, agli attori ed ai cantanti.
I maschi guardano l’aspetto fisico, invece nelle ragazze entrano in gioco valutazioni più complesse, come la personalità, l’abilità, il contenuto delle canzoni. In alcuni casi il divo non è solo ammirato, è amato, sognato come l’uomo ideale.

Per gli adolescenti le “cotte” sono questioni personali, perciò  evitano di rivelarle ai genitori o ad altri familiari perché temono le critiche e di venire ridicolizzati. Essi vogliono la riservatezza  dai genitori e si aspettano che  non indaghino, non frughino nello zaino dei figli, non  controllino il loro diario, il computer  o i numeri  nel telefono cellulare per poi sorprendersi della scoperta: “Ma come, hai una storia e non mi dici niente ?”

Il primo amore dei figli può trovare impreparati i genitori, possono avere la sensazione di essere inadeguati. Diventano ansiosi alla richiesta di maggiore libertà che l’adolescente innamorato cerca di conquistare. Temono che possa contrarre malattie sessuali, oppure una gravidanza precoce. C’è la preoccupazione che trascurino gli studi. In queste situazioni l’errore più comune dei genitori è quello di voler imporre le regole di comportamento.
 
Bisogna invece chiedersi perché non ne ha parlato. Forse per timidezza. Va comunque rispettato, capito e non giudicato.

nihil

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Re:L'iter amoroso
« Risposta #42 il: Maggio 04, 2013, 10:39:01 »
lo vedevo meglio in riflessioni :rose:

Nuvolone

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Re:L'iter amoroso
« Risposta #43 il: Maggio 04, 2013, 11:50:59 »

Cotta/2

Quel “grande amore” finisce… e la cotta diventa  “scottatura”.  Rimane la delusione,  spesso la nostalgia.
No, qui ti sbagli Prof, la cotta non lascia strascichi di nessun tipo, tantomeno nostalgia. Se lascia delusione e nostalgia stiamo nella fase dell'innamoramento. La cotta quando finisce predispone a nuovo entusiasmo e dona più impeto e vigore per la prossima cotta.   :happy:

Doxa

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Re:L'iter amoroso
« Risposta #44 il: Maggio 05, 2013, 14:27:03 »
Per quanto riguarda il topic “iter amoroso” Nihil ha scritto:
Citazione
lo vedevo meglio in riflessioni
.

Si, il topic andrebbe bene anche nella sezione “Riflessioni”,  ma lo psicologo Nicola Ghezzani ed il sociologo (anche dell’amore) Francesco Alberoni   si stanno convincendo che l’amore meriti la collocazione nell’ambito della scienza, perciò insieme dirigono la nuova collana “Scienza dell’amore” dell’editore Sonzogno.

Sono in parte d’accordo con loro, perciò avevo ubicato il topic nella sezione scienza, ma una persona “burlona” ha “colpito” il mio computer con un malware e non mi appariva più né la sezione né ciò che avevo scritto. Allora ho optato per la sezione “cassonetto differenziato” perché, da quanto leggo, ci si può scrivere con argomenti a scelta. 

Gentile moderatrice se hai tempo e pazienza di spostare il topic e tutti i post nella sezione “Riflessioni” per me va bene.    :rose: