Autore Topic: L'iter amoroso  (Letto 26774 volte)

Doxa

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L'iter amoroso
« il: Marzo 21, 2013, 21:25:09 »
Iter amoroso/1

Ho letto numerosi libri sull’amore di coppia e sul processo amoroso, che ha schemi di comportamento, "copioni" che si ripetono, pur con le variabili. Sono antichi "meccanismi" psicologici escogitati dalla natura per la continuità della specie.

Conoscere le "regole del gioco" è importante, perciò in questo topic voglio scrivere dei post dicendo quel che so, ed invito voi tutti a dire le vostre opinioni e quel che avete letto in merito. 
 
Il mio vuol essere un “viaggio” attraverso le fasi dell’iter amoroso, con l'aiuto degli scienziati che fanno ricerche, indagano i segnali sensoriali, i meccanismi ormonali, l’attività psichica che si combina con la neurofisiologia e la biochimica.

La dissezione scientifica  toglie all'amore  il velo di romanticismo passionale,  poetico,  però è un modo per  comprenderlo, per capire che l’iter amoroso si svolge come un percorso ciclistico a tappe, per ognuna delle quali oggi la scienza dà la spiegazione. Del percorso  e delle diverse fasi ci rendiamo conto solo a posteriori, perché  quando si è coinvolti è difficile capire in tempo reale quale tratto di “strada” si sta percorrendo. 

Le diverse fasi  del metaforico viaggio sono caratterizzate da scansioni temporali. Il traguardo finale è simbolicamente rappresentato dall’amore di coppia, ma spesso uno od entrambi i partner scelgono di fermarsi,  di non proseguire il processo amoroso.

L’itinerario comincia con l’attrazione, che può avvenire in ambiente reale oppure virtuale: forum,  chat, social network, e-mail,  telefonate possono creare idealizzazioni, che poi debbono essere  confermate o disconfermate  durante l’incontro vis a vis.

Se l’attrazione è reciproca, se la percezione di alcune caratteristiche esteriori (fisiche e comportamentali) riesce ad emozionare,  se in entrambi c’è la volontà di conoscersi ed il contesto permette l’approccio, comincia il dialogo, che permette, se possibile, il  feeling, la reciproca simpatia, ed anche di capire  se la persona può interessare come amico/a o come partner.

Se entrambi decidono di cominciare la relazione amorosa si entra nella fase della reciproca seduzione, alla quale  di solito segue  l’infatuazione, che è il primo livello dell’innamoramento, connesso  con l’attaccamento.

“Mi sto innamorando di te” , è la frase che di solito viene usata per dire al/alla possibile partner: “dentro di me sta nascendo l’affetto per te, forse è innamoramento, ma sei in tempo per bloccarlo oppure per darmi modo di andare avanti.”  La risposta serve per capire cosa l'altro/a pensa in merito, se il sentimento è reciproco, se la relazione deve proseguire o deve essere interrotta.

Molti giovani per timidezza od orgoglio temono di rivelare la loro infatuazione perché non sopportano la possibile sconfitta.
La “dichiarazione” è "rischiosa", un rifiuto fa svanire i “sogni ad occhi aperti”, ma comunque vada è importante tentare… se si tace per timore si perde la possibilità di sapere.

Innamorarsi è facile ed è un’esperienza piacevole, ma non è l’amore. L’innamoramento serve per creare le basi di un amore duraturo, ma chi resta ancorato all’utopia dello stato d’innamoramento finché vive può incontrare seri problemi nel costruire un durevole rapporto di coppia.
 
Infine c’è l’amore, ma anche la possibile crisi di coppia e, purtroppo, la fine dell’amore, la separazione. che spesso lascia conseguenze  psicologiche traumatiche.

Comunque, al di là di queste fasi, valide generalmente per tutte le coppie, la complessità della vita amorosa è legata a numerose variabili: la vita adulta è frutto delle esperienze, delle relazioni con i genitori e quelle che si incontrano crescendo, del rapporto che si ha con se stessi e con il proprio corpo, del grado di autostima e di accettazione del proprio essere e della propensione ad affidarsi all’interno di una relazione.

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Re:L'iter amoroso
« Risposta #1 il: Marzo 21, 2013, 21:29:17 »
Iter amoroso/2

Il mio voler  incanalare  l’amore a lungo termine in un iter amoroso può sembrare assurdo.  Si può  imbrigliare questo sentimento soggettivo apparentemente irrazionale nell'autostrada del logico ?  Io credo di si. Occorre meditare sulle scansioni per capire che il normale “tragitto”  è un percorso a tappe, innato negli individui, perciò universale. L’iter amoroso esiste ma ce ne rendiamo conto solo a posteriori, perché  quando siamo i protagonisti il coinvolgimento in tempo reale non ci permette di distinguere se si tratta di “cotta”, idealizzazione od infatuazione.

Ovviamente l’itinerario “normale” può subire  “deviazioni” o diramazioni secondarie e soggettive, dipendenti dalla personalità degli individui e dalle circostanze.  A volte capita, come nel caso del cosiddetto  “colpo di fulmine” seguito dal  reciproco desiderio sessuale  da soddisfare entro breve tempo. 

Comunque sia mi sembra, come già detto nel primo post,  che  la parte iniziale “normale” dell’ iter amoroso in ambiente reale  sia il seguente:

il primo incontro: quando si vede per la prima volta una persona sconosciuta;
attrazione fisica  (se c’è);

approccio, che può essere diretto ed indiretto. L’approccio diretto comincia con la comunicazione interpersonale, quello indiretto con gli sguardi, la gestualità. Poi, se possibile, c’è l’avvicinamento ed il dialogo per capire se con l’interlocutore/trice ci sono affinità,  se c’è il reciproco feeling. Se tutto o.k. comincia la  seduzione, la voglia di rivedersi per conoscersi, “svelarsi”.

Alcuni elementi sopra elencati non sono peculiari dell’iter amoroso ma si presentano all’inizio di ogni relazione. Anche in un colloquio di lavoro  c’è il primo incontro (non è necessaria l’attrazione fisica),  l’avvicinamento, il dialogo , il feeling, l’eventuale  richiesta di un altro incontro per conoscersi meglio ed approfondire le competenze nella mansione.

Tornando al percorso  verso l’amore, debbo dire che se  non ci sono ostacoli subentrano nel tempo l’idealizzazione, l’infatuazione,l’attaccamento (connesso con l’innamoramento) e si arriva al traguardo finale dell’amore.

Paragono l’itinerario amoroso all’acqua che scaturisce da una sorgente in montagna: il rigagnolo scende a valle, durante la discesa accoglie altri rivoli e forma un torrente (primo periodo); il forte dislivello rende impetuoso il torrente (innamoramento), quando giunge in pianura scorre verso la foce in modo placido (l'amore).

Anche per l’amicizia il percorso  iniziale è uguale, ma non è necessaria l’attrazione fisica.



Doxa

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Re:L'iter amoroso
« Risposta #2 il: Marzo 21, 2013, 21:37:16 »
Iter amoroso/3

Spesso, in modo sbagliato, vengono usate come sinonimi le parole  emozione e  sentimento,  attrazione fisica e bellezza o desiderio sessuale.

In questo post voglio dire cos’è un’emozione e cos’è un sentimento. Ma in modo sintetico perché dietro ai due concetti ci sono numerosi libri di neurofisiologi ed altri studiosi.

Emozione” deriva dal latino “emotiònem” ed è una parola  cosiddetta composta, formata dalla particella “e” (da “ex” = “fuori”, “esterno”) e da “mozione” col significato di “muovere”… all’azione.

Nel linguaggio figurato parlamentare la “mozione” è invece una proposta per promuovere una discussione e una successiva votazione su un determinato argomento.

“Emozione”, “emotivo”, “emotività”, sono parole che indicano parte della fisiologia umana e che ci condizionano nella percezione della realtà. Tali termini li usiamo spesso  ma a cosa ci riferiamo ? Di solito pensiamo a stati soggettivi variabili per intensità  e di  durata variabile.

Le emozioni sono causate da stimoli (emotigeni)  di energia.
Gli stimoli possono essere esterni od interni all’individuo.  L’emozione causata da un fattore esterno è denominata "emozione esogena"; se viene suscitata dal proprio organismo si dice "emozione endogena", ad esempio quella provocata da un ricordo. 

Le emozioni provocano l’omeostasi, l'adattamento psicofisico,  per mantenere nel corpo l'equilibrio interno pur nel variare delle condizioni esterne. L’organismo reagisce con risposte biologiche, fisiologiche, tonico posturali, comportamentali, espressive mimico-facciali o di tipo linguistico.

Gli organi sensoriali (udito, vista, olfatto, gusto, tatto) sono i recettori periferici che trasformano gli stimoli emotigeni  in impulsi nervosi, li trasmettono al sistema nervoso centrale ed il cervello attiva la risposta dell’organismo (mente, corpo).  Oltre ai cinque  sensi alcuni studiosi comprendono i recettori che intervengono durante i movimenti del corpo e localizzati nei muscoli, nei tendini, nelle guaine muscolari.

Per quanto riguarda il sentimento (dal latino “sentimentum”), etimologicamente fa riferimento al “sentire”, al percepire con i sensi, ma per la psicologia il sentimento non dipende come l'emozione da un fugace stimolo esterno od interno al corpo; è collegato con l’affettività, i propri interessi e valori, può evolvere;  dura più a lungo delle emozioni, persiste nel tempo, si stratifica nella mente.   

I sentimenti e l'orientamento cognitivo influenzano il nostro essere nei confronti di persone o cose, motivano le scelte, condizionano le azioni, i percorsi di vita.

I sentimenti prevalenti caratterizzano l'individuo.  La strutturazione sentimentale comincia nei primi giorni di vita. Il neonato il primo sentimento che prova è quello dell’affetto verso la madre, la persona più significativa per lui. E’ la donna che gli offre la vita senza nulla pretendere.

L'affetto è una parola che deriva dalla lingua latina ed è composta da due lemmi: "ad" e "facere", significa "fare qualcosa per".

L'affetto lega una persona a qualcuno o qualcosa, anche ad animali o vegetali.

Il termine viene usato per indicare una coinvolgente relazione personale. Infatti l’affettività viene manifestata con l’attaccamento.

Voler bene è un fatto misterioso. Improvvisamente divento indispensabile ad un’altra persona ed anche questa diventa per me necessaria, significativa: l’amo.

Per l’individuo adulto il sentimento d’amore è come una valigia. Dentro c’è l’affetto, la stima, la fiducia, il desiderio di stare insieme, l’erotismo, il sesso. Ma amare significa anche volere il bene del partner, aiutarlo nell’autorealizzazione.

L’amore è un sentimento intenso, di profondo affetto Si ama una persona per ciò che è, per le sue qualità fisiche e morali. La si sceglie non per necessità, per rimedio contro la propria solitudine, ma perché si desidera, c’è la voglia di stare con lei/lui.

Se ci si accontenta della prima persona disponibile ad instaurare la relazione si va incontro a dolorose delusioni.

Doxa

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Re:L'iter amoroso
« Risposta #3 il: Marzo 21, 2013, 21:43:14 »
Iter amoroso/4

Le prime considerazioni sui criteri di scelta del/la partner furono di Charles Darwin nel suo saggio su “L’origine dell’uomo e la selezione sessuale”.

Si vorrebbe il/la partner ideale, ma è difficile, perciò ci accontentiamo…Chi non si trova in posizione di vantaggio in fatto di bellezza, status sociale od economico deve accontentarsi. Le donne cosiddette “brutte” e gli uomini poveri incontrano più difficoltà per l'accoppiamento.

I maschi diventano selettivi  nella scelta della partner quando accettano relazioni amorose a lungo termine, se pensano di sposarla.  Se invece sono orientati verso relazioni a breve termine diventano meno selettivi.

La  scelta maschile  si può considerare la “risposta” a quella femminile. Infatti nel lontano passato cominciarono le donne a selezionare gli uomini più fedeli e disposti a partecipare alla cura dei figli, al fine della sopravvivenza della famiglia. Le madri cercano soprattutto protezione e sicurezza per se stesse e per la prole.

Lo start-up dell'"iter amoroso" è l’attrazione, provocata da un'emozione che funge da interruttore per il “circle game” dell’amore.

Di solito nella realtà l’attrazione fisica verso una persona sconosciuta nasce nel primo incontro, invece  se la conoscenza comincia nell’ambiente virtuale e poi necessario il confronto reale per confermare o disconfermare l'idealizzazione.   

L’attrazione fisica è collegata con la bellezza, che è indefinibile.  Siamo capaci di riconoscerla ma abbiamo difficoltà nel descriverla. E’ una qualità che attribuiamo all'aspetto fisico di un individuo, all’arte, alla natura, ad un animale, o un oggetto. Non ha immutabili canoni di riferimento, non ha rigorose regole universali  che stabiliscono quali elementi considerare per esprimere con competenza il proprio giudizio estetico, non ha  criteri oggettivi riconosciuti validi da tutti.

Lo psicologo Marco Costa nel volume titolato “Psicologia della bellezza”, dice che le persone  generalmente concordano nel giudizio sulla bellezza di volti e corpi. La concordanza persiste anche  nel giudizio verso persone di etnia diversa o di diversa età. Quindi  il criterio per definire la bellezza non è completamente soggettivo. 

Anche il professor Stefano Zecchi nel suo libro “Le promesse della bellezza” dice che le persone sanno riconoscere la bellezza nella minoranza degli esseri umani che possiedono qualità estetiche indiscutibili e concordano nel giudizio, anche se c’è chi preferisce i capelli corti invece che lunghi, gli occhi chiari anziché scuri, ma la questione è se una persona sia bella o brutta indipendentemente dai gusti di chi l’osserva.

L’attrazione fisica è anche collegata con il desiderio sessuale. Eros, libido, desiderio, lussuria, sono le quattro parole semanticamente coinvolte.

L’immaginario erotico maschile è qualitativamente diverso da quello femminile.

Gli uomini preferiscono fantasie sessuali di tipo oro-genitale. voyeuristiche, poligamiche.

Invece le donne hanno l’immaginario sessuale più variegato. Ci sono quelle che preferiscono le fantasie esibizionistiche e pensano di essere guardate e toccate da un uomo molto eccitato; altre rievocano scene di amplessi. Sono numerose quelle che fantasticano di essere desiderate da più uomini oppure avere rapporti sadomasochistici. Il subire "violenza" rientra nell’immaginario femminile non patologico, ma come fugace pensiero, inaccettabile nella realtà.

Diversamente dagli uomini, le fantasie erotiche femminili sono spesso legate all’affettività, ai sensi.

L’immaginario a sfondo sessuale agisce da supporto al comportamento razionale. Rende desiderabile e soddisfacente il coito. Ma nella coppia le rispettive fantasie erotiche devono sintonizzarsi ed integrarsi.

Molte persone fantasticano poco e convivere con loro scolorisce l’esistenza. Altre si interdicono ogni fantasia sessuale ed hanno bisogno di immagini pornografiche per alimentare i loro desideri irrealizzabili.

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Re:L'iter amoroso
« Risposta #4 il: Marzo 21, 2013, 21:47:58 »
Attrazione fisica/1

Il primo incontro, i due si guardano. Lo sguardo si sofferma sull’aspetto esteriore di lui/lei, e fa decidere se ci piace la sua bellezza corporea,  se suscita desiderio sessuale, se ci attrae (dal verbo latino “attràhere” deriva la parola italiana “attrarre”, che significa “tirare a sé”). 

L’attrazione tra due persone può avere diverse motivazioni. Qui mi limito a considerare l’attrazione fisica, detta anche “attrazione sessuale”, basata sui tratti somatici  (dal greco somatos = corpo) della persona che si guarda. E’  un processo mentale complesso  con diversi livelli funzionali collegati alla percezione, che organizza e sintetizza in forma dotata di significato i dati che provengono dallo stimolo visivo. L’effetto primario dell’osservazione permette di fare delle generalizzazioni sulle caratteristiche dell’individuo guardato; generalizzazioni che sono influenzate dalla propria personalità ed esperienze di vita.

Se il contesto e le circostanze permettono l’approccio basta un ciao, … e poi ? A prescindere dalle modalità di avvicinamento,  il saluto è il momento iniziale della comunicazione interpersonale. Il contatto comunicativo può essere sterile oppure favorire l’amicizia o l’amore.

L’iter per l’amicizia ha nella fase iniziale delle tappe in comune con la relazione amorosa:  il primo incontro, l'approccio, il dialogo, il feeling. Poi le strade divergono.

L’amicizia tra un uomo ed una donna può nascere dalla reciproca simpatia, dalle affinità  non è necessaria l’attrazione fisica, indispensabile invece per l’iter amoroso perché normalmente conduce  al coinvolgimento sessuale.

La scelta tra amicizia ed amore avviene  di solito all’inizio della relazione, ma  la decisione può anche capitare in “corso d’opera” di cambiare opinione, però diventa complicata se la decisione è unilaterale.

Può succedere  che l’amicizia,  l’amichevole rapporto di lavoro  nello stesso ufficio , evolvi verso l’innamoramento. La frequentazione induce a confidarsi, a condividere esperienze. Le  affinità caratteriali possono suscitare l'attaccamento, l’infatuazione, anche senza l’iniziale attrazione fisica. L’irrazionalità può spingere sessualmente verso l'altro/a; l’amico/a diventa anche oggetto del desiderio. Ma è attrazione fisica o il coinvolgimento emotivo-sentimentale fa improvvisamente sembrare gradevole l’aspetto della persona ? Quanto influisce nel cambiamento la tendenza all’isolamento e le difficoltà nel conoscere altri partner ?

Molti giovani sbagliano strategia con le ragazze: essi si comportano come amici, le ascoltano, ne diventano i “confessori” per settimane o mesi,  ma poi se ne innamorano. E queste di solito rimangono perplesse. Che fare ? Dirgli di si oppure no ? Dipende. Se anche  la donna  vuole il cambio di prospettiva accetta la modifica al rapporto, altrimenti  interrompe l’”amicizia”, nata come tale, e l’uomo perde un’amica ed una storia d’amore.

Se una ragazza reputa un ragazzo solo un amico significa che in lei non è scattata l’iniziale attrazione fisica e lo considera “asessuato”,  non entra  nel suo immaginario erotico.

Una mia amica mi ha raccontato l’evoluzione del suo rapporto da amicizia ad innamoramento: “Dopo esserci baciati per la prima volta io gli dissi:adesso non siamo più amici, e lui mi rispose: adesso non più, ...quel bacio interruppe l'esclusivo legame di amicizia e lo trasformò in amicizia amorosa: il mio ragazzo continua ad essere il mio amico.

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Re:L'iter amoroso
« Risposta #5 il: Marzo 21, 2013, 21:49:43 »
Attrazione fisica/2

Colpo di fulmine: modalità dell’attrazione fisica

A volte la vita ci sorprende, crea le circostanze per un incontro casuale e l’irresistibile "colpo di fulmine"…, la "folgorante" emozione.

Basta circa un secondo per decidere se un individuo ci piace.

I nostri occhi incontrano  per la prima volta quelli di un’altra persona e si percepiscono significati nascosti. Nella nostra mente entra in azione il meccanismo psicologico della proiezione, che ci fa percepire ciò che si vorrebbe, ci fa illudere…ma il cosiddetto colpo di fulmine raramente è reciproco, perché dipende dal proprio concetto di bellezza  che provoca una forte emozione in chi lo subisce. Fa considerare una persona fisicamente attraente o sessualmente desiderabile. 

L’attrazione crea una tensione fisiologica e psicologica che ci fa protendere verso la persona che ci piace.

E’ importante il sex-appeal, perché “gioca” con l’immaginazione, coinvolge varie parti del corpo con i suoi messaggi erotici: la voce,  il gioco degli sguardi, la bocca, i capelli, la gestualità, etc..

Perfino un profumo  può attrarre due persone. Ciascuno di noi ha un proprio particolare odore che può essere gradito o meno. L’olfatto orienta verso il desiderio sessuale. Se l’odore è fastidioso può bloccare la motivazione e la forza attrattiva perde d’intensità, s’interrompe la comunicazione non verbale.

Agli sguardi  possono seguire i reciproci sorrisi, poi, se possibile,  l’avvicinamento e la possibilità di dialogare. L’incontro ravvicinato può rafforzare il proprio giudizio iniziale verso l’interlocutore/trice, oppure può cambiare, può subentrare la delusione, che causa sofferenza, dovuta al conflitto tra il “cuore” e la mente. Il cuore rappresenta simbolicamente le aspettative collegate all’immagine, alla bellezza percepita nella persona, mentre la mente è collegata alla parte razionale, che fa ragionare e decidere se continuare la relazione.

Molti individui presumono che il colpo di fulmine indichi l’inizio del “grande amore”, invece sono due stati psicologici distinti e separati. Confonderli, o metterli in relazione tra loro, è sbagliato. La scelta del /la partner (quando è possibile scegliere…) non dipende dal caso o soltanto dall’attrazione fisica, ma è condizionata anche da fattori socio-culturali e da desideri inconsci.

Se improvvisamente restiamo affascinati da un persona, come nel colpo di fulmine, questa ci appare straordinaria, unica, tendiamo a volerla rivedere per parlarle. In tal caso, secondo il noto sociologo  dell'amore Francesco Alberoni,  “Pensiamo a lei per giorni e giorni e, più ci ritorna in mente, più ci sembra desiderabile. Non è più una ammirazione, è uno struggimento. E, ritrovandola, il desiderio si rinnova, si fa più intenso.”

Doxa

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Re:L'iter amoroso
« Risposta #6 il: Marzo 25, 2013, 08:17:47 »
attrazione fisica/3

Nel 1963 la psicologa Elaine Hatfield con l’aiuto di altri collaboratori organizzò  un esperimento per  sapere in cosa consiste il segreto della forza di attrazione ?  L’esito di quell’esperimento fu l’inizio delle ricerche sull’attrazione fisica, connessa con la bellezza e  col desiderio sessuale, ma non va confusa con questo.

Lo psicologo Alan Feingold ha riassunto i risultati di 35 ricerche sugli stereotipi della bellezza  ed è pervenuto alla conclusione che quasi costantemente giudichiamo  le persone attraenti meglio di quelle meno attraenti. Le riteniamo più intelligenti, più cordiali, ecc.. Ma sono pregiudizi, spesso sbagliati.

Il sentirsi attratto da una persona anziché da un’altra dipende dalle  proprie esperienze e dal modello ideale che l’individuo si è progressivamente costruito. 

Successivamente, per l’eventuale frequentazione hanno rilevanza altre componenti: la simpatia, i tratti caratteriali, la personalità, l’intelligenza, la cultura, i valori. 

Ci sono persone che mettono in secondo piano l'attrazione fisica e preferiscono basarsi sulla personalità del possibile partner. Spesso, però, col passar degli anni si lamentano per l'aspetto fisico del compagno o della compagna. Se nel matrimonio o nella convivenza l'attrazione è poca si tende a "guardarsi intorno"...

L’attrazione fisica provoca emozioni, coinvolge i sensi.

Molti individui, in particolare le donne, nei primi approcci si affidano più alle sensazioni che alla ragione per decidere se continuare la comunicazione interpersonale col possibile partner , dopo aver percepito con la vicinanza anche l’odore della sua pelle e dell’alito.

Nell’epidermide circolano delle molecole chiamate feromoni prodotti dalle ghiandole apocrine, che sono situate nelle ascelle, intorno ai capezzoli e all’inguine.

Alcune ricerche psicosociologiche hanno evidenziato che l'odore prodotto dai feromoni può attrarre o respingere il/la partner. Se è gradito può stimolare anche il desiderio sessuale.

Le femmine sperimentano l’importanza olfattiva annusando pure i propri figli quando sono piccoli. E ciò ci collega al mondo animale di cui siamo parte. Se tale caratteristica viene collegata al rapporto uomo – donna si comprende l’importanza dell’odore, caratteristico in ogni individuo.

Le ricerche psicosociali dirette da Robert Zajonc hanno evidenziato che i frequenti incontri ed il dialogo con la persona attraente ma sconosciuta aiutano a superare i timori verso questa, perché diventa più familiare, determinando un aumento dell'attrazione.



Doxa

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Re:L'iter amoroso
« Risposta #7 il: Marzo 26, 2013, 14:44:14 »
Attrazione fisica/4

Perché ci attrae proprio quella determinata persona e non un’altra? Alla base  dell’attrazione c’è sempre l’inconscio soddisfacimento delle esigenze personali. Questo significa  che l’attrazione, in quanto dipendente dai nostri bisogni, varia nel tempo.

Dei psicologi sociali  hanno individuato oltre l’aspetto fisico altri fattori che influenzano l’attrazione, come  la vicinanza, le affinità, la stima,   

L’aspetto fisico: è fondamentale nel determinare l’ attrazione, specialmente nella fase iniziale di un rapporto. I parametri di valutazione della bellezza fisica variano nelle differenti culture e con il cambiare  delle mode. Per esempio, in alcuni gruppi sociali è dominante il modello di uomo  muscoloso.

La vicinanza: la frequenza degli  incontri (come nell’ambito lavorativo)  può condizionare l’attrazione.
 
Le affinità:  favoriscono l’attrazione. Però i fattori di somiglianza col tempo possono annoiare, non permettono  il vivace confronto . E’ meglio la complementarietà: i due partner si completano reciprocamente.

La stima: il livello di autostima influisce sulla valutazione nella scelta del/la possibile partner; chi possiede alta stima di sé  non accetta  un’insoddisfacente  relazione.

Di solito se due si piacciono tentano l’approccio, dal quale, forse, possono nascere delle aspettative. Cosa vuoi tu ? cosa voglio io ?, quanto mi sto illudendo ? quanto ti sto illudendo ?

Nel confronto con il maschio la femmina è più selettiva, se possibile vorrebbe farsi corteggiare da quelli più belli, intelligenti, audaci, ricchi e forti. Ed è abile nel conquistarli.

Fin dall'antichità le femmine per conquistare ed essere conquistate curano l’abbigliamento ed il trucco per valorizzare la propria bellezza. Molte sono ipercritiche verso se stesse: si trovano difetti, inestetismi.

Ma quasi (?) tutti gli individui hanno difetti od inestetismi.

Poche ragazze o ragazzi hanno un bel corpo ! Spesso al corpo non corrisponde un bel viso ! O viceversa. Oppure ci sono problemi con l'altezza.

Vedo camminare diverse gradualità di strutture corporee, dagli obesi agli anoressici; numerosi uomini hanno stomaci prominenti perchè mangiano e bevono troppo; stomaci esuberanti anche nelle donne, causati dalle gravidanze, cellulite sulle cosce, rughe sul viso, etc..

Sono pochissime le persone degne di ammirazione.

Il mio è un giudizio estetico, elaborato dalla mia percezione, che è diversa in ognuno di noi.

Contemplare le fattezze fisiche di una persona, considerarne la bellezza o meno, significa “giudicarla” secondo propri canoni.

La valutazione è collegata a diverse variabili ed alla propria percezione.

Donne e uomini percepiscono in modo diverso. Le femmine anche nelle persone poco attraenti riescono a vedere la bellezza nei particolari anatomici del corpo: il seno, le mani o altro, oppure nei dettagli come il sorriso, i gesti. Invece gli uomini con lo sguardo colgono l'insieme e vedono le disarmonie, ad esempio un bel corpo femminile con un viso non proprio attraente, o viceversa.

Molte persone confondono la bellezza con il fascino, il carisma.

Bellezza e fascino non sono sinonimi. Sono due straordinarie e differenti doti che non sempre caratterizzano lo stesso individuo, ma quando sono complementari nella stessa persona, sicuramente lascia indelebili tracce di sé nella mente di chi l’ha incontrata.

Una persona può essere bella ma non affascinante e viceversa.
La persona che affascina ha doti che attraggono, la persona bella, invece, piace. E qui subentra il gusto personale.
A volte ci capita di dire: “non so perché, ma trovo bello quell'oggetto, anche se non posso indicare il motivo della sua bellezza”…

Quello che è fuori proporzione difficilmente può essere definito bello…né affascinante, magari sexi, discernendo tra la percezione del bello ed il desiderio sessuale. Come l’abito anche il corpo esprime messaggi.

L’attrazione fisica evoca l’estetica di un individuo, invece l’attrazione sessuale coinvolge l’eros. Dopo l’apprezzamento estetico l’immaginario erotico induce a pensare ad un determinato corpo ma nudo ed anche durante l’attività sessuale.

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Re:L'iter amoroso
« Risposta #8 il: Marzo 27, 2013, 07:48:31 »
Attrazione fisica/5

Sull’attrazione fisica c’è anche uno studio di alcuni ricercatori della New York University e di Harward. I risultati sono pubblicati sulla rivista scientifica “Nature Neuroscience”.

Lo staff, diretto da Elizabeth Phelps, docente di psicologia e neuroscienze alla New York University, ha esaminato il comportamento del cervello nei volontari ai quali è stato chiesto di esprimere in breve tempo il proprio giudizio su 20 individui, dopo aver guardato la foto di ognuno di loro e letto l‘acclusa scheda informativa col presunto profilo caratteriale di ciascuno.

Con la risonanza magnetica gli studiosi hanno esaminato l’attività cerebrale dei volontari mentre questi erano intenti a crearsi un’opinione su ogni immagine.

I ricercatori hanno rilevato che durante la codificazione delle informazioni più rilevanti ai fini della cosiddetta prima impressione si attivano nel cervello due aree connesse : l'amigdala e la corteccia posteriore cingolata detta anche “giro fusiforme”, che è l’area della mente coinvolta nella percezione e nel processo decisionale.

L’amigdala è divisa in due parti: la parte destra reagisce agli stimoli visivi e può innescare la paura, invece la parte sinistra avvia reazioni emotive piacevoli.

L’amigdala ha un ruolo determinante per la costruzione dell’esperienza emotiva, nel regolare le risposte emotive e la memorizzazione degli eventi collegati alle emozioni.

Quando s’incontra un individuo sconosciuto e per la prima volta si interagisce con lui, le due predette zone del cervello analizzano le informazioni che ricevono e creano la "prima impressione" sulla persona.  Il sistema dell'amigdala agisce in modo rapido e al di fuori della coscienza, perciò la cosiddetta “prima vista” è molto veloce, ma poco accurata e scarsamente affidabile. 

ecco un esempio ambiguo di "prima impressione" o "prima vista": è un vaso o due volti ?
(figura Gestalt)



Inizialmente il contatto  comunicativo è a livello 0, ma l’aspetto fisico è determinante per l’attrazione interpersonale, Se c’è l’attrazione fisica e si vuol far progredire la reciproca conoscenza, si va oltre la simpatia o l’antipatia. Nei primi approcci le nostre illusioni, le proiezioni ci fanno tendere verso la persona che ci attrae e ci possono far anche presumere la costruzione di un futuro insieme.

Un esempio: conosco una donna, mi è simpatica, la giudico positivamente. Ma frequentandola con assiduità comprendo che il mio precedente giudizio è errato, perdo la stima che ho di lei ed interrompo la relazione.

Aspetto fisico attraente, unito all’intelligenza, la simpatia, la cura della persona e la cultura: sono i primi elementi che vengono considerati nelle prime fasi dell’incontro. Successivamente altri indicatori subentrano per proseguire la reciproca conoscenza: la stima, la fiducia, l’ambiente sociale di appartenenza, la complicità erotica e sessuale, che può esserci o meno e se ne traggono le conseguenze.

Comunque ci sono coppie che quando si sono conosciute non si sono piaciute e non si sono frequentate. Successivi casuali incontri dopo settimane o mesi furono sufficienti a far cambiare le loro rispettive opinioni e ad unirsi in matrimonio.

Doxa

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Re:L'iter amoroso
« Risposta #9 il: Marzo 30, 2013, 09:13:46 »
Attrazione fisica/6

La verità è che non gli piaci abbastanza”: è il titolo di un romanzo e di un film: due sceneggiatori della serie televisiva Sex and the City insegnano a delle ragazze in crisi come riconoscere le giustificazioni vere da quelle false dette dagli uomini.

Fa male sapere di non piacere abbastanza ad un uomo. Ma dispiace molto anche a lui sapere che non piace ad una con la quale intendeva cominciare una relazione amorosa.

Ogni individuo ha a disposizione un  "capitale" (aspetto fisico, personalità, status socioeconomico, ecc.)  e coerentemente con il suo "budget" cerca di trovare il/la partner ideale. Ma se il tentativo fallisce più volte, limita le sue pretese.  Si accontenta di una persona con la quale sta bene insieme ma fisicamente poco attraente. Numerose persone dicono che con l’individuo che attira di “testa” e' bello starci in compagnia, ma se manca l’attrazione fisica ne risente l’attività sessuale. Capita  anche nella trasformazione dell’amicizia in amore per un soggetto poco attraente per il proprio gusto estetico.   

La possibilità di scelta del/la partner è più facile per i belli, ricchi ed intelligenti, comunque è condizionata da fattori di tipo sociale, economico e culturale.

L’aspetto fisico è uno dei “segnali-stimolo” che fa tendere all’avvicinamento verso la persona da cui si è attratti.

Gli uomini  nel primo incontro guardano in modo complessivo, invece le donne si soffermano sui particolari. 

Nel nostro tempo per  molte ragazze e ragazzi la discriminante nella scelta è il tipo di rapporto che si vuole eventualmente intraprendere: occasionale ? di breve durata ? a tempo indeterminato ?  Per un rapporto occasionale o di breve durata è importante l’attrazione fisica. La scelta cambia se la prospettiva è una relazione duratura, “seria”. Oltre l’aspetto estetico  ci sono altre valutazioni.

In ogni caso maschi e femmine usano in modo cosciente od inconsciamente dei segnali per indicare se c'è l'attrazione.

Il contatto visivo (eye contact) è il primo  “indicatore d’interesse”. Lo sguardo di entrambi attiva il gioco: ma nella “partita” iniziale oltre alla vista partecipano anche gli altri sensi se  c’è la possibilità di poter dialogare.

Durante la conversazione l’uomo  guarda gli occhi della donna con intervalli sempre più lunghi, lei può mantenere lo sguardo o distorglielo. Questo segnale può far capire se prova attrazione. Nel caso mantenga lo sguardo può significare che è molto attratta, oppure è attratta ma vuole vedere fin dove vuol arrivare l’interlocutore, così sfida, e il suo sguardo è fermo e deciso. Una volta capita la situazione è possibile agire di conseguenza.

L’importanza sta nel quanto si mantiene il contatto visivo con lui/lei senza staccare lo sguardo. Bisogna progressivamente allungare il tempo dell’incontro visivo. Se lei mantiene lo sguardo è un buon segno. 

Un altro indicatore d’interesse  è il contatto fisico. I primi toccamenti comunicano intenzioni e provocano reazioni di accettazione o di respingimento. Bisogna fare attenzione al feedback. 

Di solito è il maschio  che comincia a toccare la femmina. L’educata gestione del contatto fisico crea una comunicazione non esplicita e nel contempo di fondamentale importanza.

Occorre “invadere” la sua “bolla psicologica” (bubble)  ma solo per qualche attimo.  Se si entra nel suo spazio e ci si rimane lei si sente a disagio. Invece entrando ed uscendo si crea  la necessaria tensione. Ogni volta rimanendo un po’ di più.

Il contatto fisico comincia di solito toccando l’avambraccio della persona con la quale potrebbe nascere una relazione amorosa.  Se il “toccamento” viene accettato, è un segnale d’interesse, che va considerato insieme agli altri  indicatori per non sbagliare.

Doxa

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Re:L'iter amoroso
« Risposta #10 il: Aprile 02, 2013, 10:35:13 »
Attrazione fisica/7

Alcuni psicologi della Wake Forest University,nel North Carolina (U.S.A.), hanno chiesto a donne ed uomini di diverse età di guardare delle fotografie di ragazze e ragazzi e di dire quali consideravano più attraenti. La ricerca ha evidenziato che sia agli uomini che alle donne piacciono persone col corpo magro ed armonico.

Ovviamente uno studio sull'attrazione fisica attraverso le fotografie non ha niente a che fare con l'attrazione che si ha nella vita reale, dove lo sguardo iniziale attiva il “gioco”, ma nella “partita”,  come ho scritto in un precedente post, oltre alla vista partecipano anche l’udito e l’olfatto, se c’è la possibilità di avvicinamento e di dialogo. L’eventuale reciproco gradimento può aprire la strada al tatto ed al gusto.

La percezione di un soggetto che non si conosce si basa spesso su deduzioni  riguardanti la sua personalità. Usiamo gli stereotipi per semplificare la realtà, per trarne giudizi. Questa strategia ci permette di economizzare energie mentali, affidandoci a categorie, stereotipi sociali che ci formiamo con le esperienze.

L’aspetto fisico  attiva il “segnale-stimolo” all’avvicinamento verso la persona da cui si è attratti, ma i meccanismi psicologici che inducono alla scelta sono consci ed inconsci. I fattori psicosociali svolgono un ruolo centrale nell'orientare il desiderio. Infatti ogni società propone determinati modelli ideali di bellezza maschili e femminili, che vengono assimilati e condizionano le scelte di giudizio sull'attrazione. Infatti può capitare di sentirsi attratti da una persona che la si considera non bella, non brutta, ma con un “certo non so che”.

Si può preferire un partner con il sex appeal ad uno bello. E’ difficile incontrare il/la partner con entrambi i requisiti ed è ancor più difficoltosa la reciproca attrazione fisica collegata al reciproco desiderio sessuale.

Il sex-appeal è importante , perché “gioca” con l’immaginazione, provoca emozioni. Le informazioni visive creano la cosiddetta “prima impressione” sulla persona che guardiamo. Ma è meglio non fidarsi troppo della “prima impressione” o della cosiddetta “prima vista”, perché è anche possibile che a causa del proprio vissuto negativo e traumatico la memoria procedurale sia basata su distorsioni psicologiche. In tal caso il soggetto riconosce come gradevoli determinati tratti somatici, movimenti o atteggiamenti che da molti altri, invece, vengono considerati inaffidabili.

Ci sono donne che si sentono attratte dal cosiddetto “uomo mascalzone”, “macho” e maleducato. Chiedono amore a chi non è in grado di darlo. Il loro immaginario erotico-sentimentale esclude possibili partner sensibili, premurosi, colti, gentili.
Tale tipo di donna di solito vive nella famiglia problematica (famiglia marginale con carenze relazionali e di valori) o con un padre dispotico che rende la figlia incapace di reagire ed opporsi.  Quando questa decide di sposarsi o di convivere sceglie un uomo simile al padre, che la maltratta, l’umilia. La poca autostima e l’insoddisfazione la conducono all’autolesionismo in amore. Subisce un ruolo sottomesso al partner dominante.

Nel confronto con le donne gli uomini sono meno abili nell’intercettare gli indizi offerti dalla comunicazione non verbale: gli sguardi, il sorriso, l’espressione del volto, la gestualità, come i movimenti delle mani, la postura del corpo, il toccamento dei capelli.  Se i “segnali” captati vengono percepiti nel modo giusto possono facilitare l’avvicinamento reciproco. Il successo dipende dalla capacità d’inviare segnali di gradimento e dal saper riconoscere quelli di risposta.

D@ffy

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Re:L'iter amoroso
« Risposta #11 il: Aprile 02, 2013, 20:05:00 »
A' Dottò...ma che te sei magnato lo Zingarelli? ;D

''sii come una papera. Calma sulla superfice dell'acqua e, sotto, sempre con le zampe in movimento.

Nuvolone

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Re:L'iter amoroso
« Risposta #12 il: Aprile 02, 2013, 22:21:14 »
A' Dottò...ma che te sei magnato lo Zingarelli? ;D
Ahahaha... No, direi piuttosto... L’Enciclopedia Treccani !  ;D

Doxa

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Re:L'iter amoroso
« Risposta #13 il: Aprile 03, 2013, 09:53:00 »
No, sto ripassando la lezione !

Ogni tanto fa bene ricordare come si svolge l'iter amoroso.

Ci sono molte persone che sono confuse sull'argomento. Se i miei post riescono ad "illuminare" almeno un individuo, il mio lavoro non è vano.  ;D :D

Le mie fonti non sono lo Zingarelli né l'Enciclopedia Treccani ma numerosi altri libri, che costano in media 20 euro l'uno. :prtr:

Doxa

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Re:L'iter amoroso
« Risposta #14 il: Aprile 04, 2013, 08:31:23 »
Attrazione fisica/8

Oggi voglio dedicare questo post alle persone  che pensano di essere “brutte”, poco attraenti, che soffrono per il loro aspetto fisico e disperano di poter avere il/la  partner  in modo duraturo.

A loro dico di pensare alla  favola “Il brutto anatroccolo”, scritta  dal danese Hans Christian Andersen (1805 – 1875). La trama  del racconto è considerata una metafora delle difficoltà che spesso sperimentano adolescenti  e giovani, i quali  cercano  di esplorare il loro potere di attrazione.

A tutti piacerebbe avere la capacità di attrarre come una calamita, ma la realtà è diversa.

Essere attraente significa possedere qualità desiderabili dal/la possibile partner.

L’attrazione crea una tensione fisiologica e psicologica che ci fa protendere verso la persona che ci piace.

Attrazione fisica e bellezza: sono collegate ? Si ! Però la bellezza è relativa, indefinibile, viene giudicata con criteri soggettivi.  Come ho detto in un precedente post non ci sono immutabili canoni di riferimento, non ci sono regole o elementi universali da considerare per esprimere con competenza il proprio giudizio estetico. Se dico “questa persona è bella”, esprimo un giudizio estetico, ma è il mio giudizio, forse non condivisibile da altri.

Il concetto di bello cambia nel tempo e nelle varie culture, non viene considerato con criteri oggettivi riconosciuti validi da tutti, perciò nel tempo vengono espresse diverse opinioni nelle civiltà.

La moda influisce sulle caratteristiche che sono considerate attrattive in una donna o in un uomo.  Gli abiti, la pettinatura, il maquillage concorrono ad evidenziare la personalità

Comunque  nell'attrazione fisica c’è differenza tra l’uomo e la donna.

I maschi  apprezzano in primis l’apparenza fisica femminile, considerano  un valore la bellezza complessiva della donna, la quale è attenta al proprio look per essere attraente ed evitare che l’attenzione del partner si rivolga verso altre.
 
Le ragazze, invece,  oltre la bellezza cercano negli uomini altre caratteristiche: la simpatia, la sicurezza,  l’intelligenza, la positività.

Ci sono individui non considerati belli/e, eppure hanno fascino, sono seducenti. In tal caso non è l’attrazione fisica ad entrare in azione ma la seduzione. Attrazione e seduzione non sono la stessa cosa.

La seduzione non necessita dell’ iniziale attrazione fisica, ha bisogno di tempo per conquistare in modo progressivo. La seduzione è collegata all’autostima, alla personalità dell’individuo.

Due persone si piacciono per ciò che pensano, per le affinità e cominciano a frequentarsi per capire se c’è empatia, simpatia, possibilità di dialogo. Questa fase o livello è caratterizzato dal confronto sui valori sociali, i gusti.

Una interessante possibilità di seduzione è quella virtuale tramite chat o forum, emotivamente intrigante. On-line nascono infatuazioni, idealizzazioni. La seduzione virtuale può creare i presupposti per rapporti amichevoli, per scriversi in privato, confidarsi, affezionarsi, innamorarsi.

Si comincia dall'interiorità per arrivare all'esteriorità dell'individuo, che diventa fisicamente accettabile anche se non considerato proprio bello dall’interlocutore/trice, perchè reputa preminenti i valori, il comportamento. Tale modo di pensare è tipico di molte donne.

L’assenza iniziale di fisicità fa idealizzare l’interlocutore/trice,  con proiezioni di propri desideri, che il tempo e l'incontro nella realtà possono disconfermare con lungimirante disincanto.

Comunque le alternative bellezza (= attrazione fisica) o seduzione, anche virtuale, sono le due vie principali per instaurare relazioni a breve o lungo termine. L’una e l’altra conducono alla stessa meta, al rapporto sessuale, se desiderato dai partner.

Per il maschio l’attrazione fisica è condizione sufficiente per andare a letto con una donna, poi s’interessa dei tratti caratteriali della partner. Invece la femmina ha bisogno nel contempo di un surplus, capire la personalità del possibile partner per instaurare un rapporto fisico. Ma non sempre. Ci sono anche donne che danno preminenza all’attrazione fisica, limitano la loro relazione al coito, poi c’è la fine della relazione oppure il proseguimento, a seconda dei casi.