Nacque in cucina su un tavolo di legno scuro, in mezzo all'odore di spezie e di cipolle. Tita il suo nome, semplice e assai stretto. Nei suoi cibi c'era l'amore, una passione antica e lei era l'amore con i capelli neri, lucidi e intrecciati e un corpo morbido da accarezzare. A quattordici anni s'innamorò di Pedro, e solo di sguardi nutrivano il loro ardore. Ma per destino infame lui fu costretto a sposare un'altra e a Tita fu chiesto di preparare il dolce per le nozze. E mentre quella sera lei impastava le uova con lo zucchero, farina, burro e latte, pianse il suo amore e lo pianse così tanto, che le sue lacrime scendendo si dispersero nel dolce e fecero tanto male agli invitati tutti e perfino allo sposo. Solo Tita si salvò, non assaggiando niente nemmeno un pezzettino, era rimasta ferma a contemplare quanto la sua disgrazia fosse amara.
Ispirato alla storia di Pedro e Tita del “Come l'acqua per il cioccolato” .