Autore Topic: Giuseppe e Carmela  (Letto 469 volte)

presenza

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Giuseppe e Carmela
« il: Marzo 03, 2013, 23:38:12 »
Erano le due di un pomeriggio d'estate, per la campagna assolata e lungo la mulattiera solo lui passava insieme alle sue ceste a dorso d'asino. Le cicale cantavano, e una brezza di vento accarezzava le messi accatastate qua e là lungo il percorso. Era un uomo avvizzito dal lavoro nei campi, rigato il volto e bruciato dal sole, nemmeno il suo nome gl'importava più, curvo sotto il peso della fatica, solo ritornare a casa voleva con tutte le sue forze, quelle rimaste.
La campagna già soffriva, quel caldo la piegava senza speranza di ripresa, a quell'ora nemmeno gli animali si vedevano, andavano lente anche le formiche.
Sentiva scricchiolare l'erba sotto i suoi passi foderati da un paio di scarponi sporchi e vecchi, gli ultimi rimasti. I pantaloni in tela attiravano “i baffi” quel tipo d'erba biondo e un po' spinoso che quando passi si attacca ai tuoi vestiti. Te li ritrovi addosso e poi li stacchi e invece lui, Giuseppe si chiamava quell'uomo solo lungo quella strada, nemmeno quello faceva appena a casa.
E così camminava ormai stentato qundo tra i grilli e i passeri sentì un fruscio più forte. Si girò indietro e non vide niente così continuò per un bel tratto. Ad un certo punto qualcuno lo seguiva, sentiva forte quella sensazione, tanto che si fermò senza voltarsi. E così rimase almeno una mezz'ora, fermo e ritto lungo la pancia del suo asino, attese che qualcuno si facesse avanti e infine sentì toccarsi sulla spalla.
Era una donna bella come il sole, nel suo grembiule bianco e con la gonna lunga, il viso tondo e  labbra rosse come due “cirase” seguito lo aveva fin dalla città. Giuseppe disse allora: “che vuoi che mi vieni appresso in silenzio? Non ti conosco, presentati così capisco”. La donna lo guardò col sole a picco, un sudore a gocce le scendeva dalla fronte, e il suo corpetto stretto in vita risaltava i suoi seni sodi e luccicanti. “Sono Carmela, la figlia del vinaro, voglio che tu mi prendi sarò brava, in cambio curerò la tua casa e un pasto troverai pronto al tuo ritorno.”
“Perché vuoi me e far la serva, in casa di tuo padre hai tutto e non ti manca niente. Con me la vita stenteresti, ho poco di che vivere per me stesso, figuriamoci se posso tenere pure te.”
“Ti prego, ti scongiuro portami con te, non voglio più ritornare in quella casa, non sono svergognata a chiederti questo, ma a rimanere ancora dentro quelle mura.
Giuseppe acconsentì vedendola piangente, tirò in sù le spalle e proseguì il cammino. Per strada gli vennero i pensieri, temeva che il vinaio potesse scoprire tutto e vendicarsi, temeva di non riuscire a trattenersi, lui era buono e non voleva rogne. Così si fermò stordito dai pensieri, dopo una mezz'ora e quasi vicino alla sua casa. E disse: “Carmela se i tuoi scoprissero dove ti nascondi verrebbero ad uccidermi e tu faresti una brutta fine. Non ti voglio alla mia casa, vai da qualche altra parte.”
“Ti prego Giuseppe, non temere, non mi cercheranno . Voglio fuggire, lontano, e aria quanta più aria mettere tra me e quelle belve e carne da macello. Voglio una vita lontano e senza ritorno, ho seppellito il mio cadavere e pensano davvero che sia morta.
“Perché proprio io”, disse Giuseppe, “potrei essere brutale anche io”.
“Tu sei onesto e buono, ti si legge negli occhi”, proseguì Carmela, “ e se così non fosse preferirei fosse un estraneo a mettermi le mani addosso piuttosto che mio padre e i miei fratelli.”
Giuseppe si voltò per proseguire a camminare. Il cielo era appannato dalla calura, il sole pallido infuocava ormai la terra e l'asino suo ancor più stremato e quasi con l'affanno.
Arrivato alla sua casa, Giuseppe andò a prendere l'acqua dal pozzo, la diede prima a Carmela, poi alla sua povera bestia e infine si sedette accanto all'uscio e se ne bevve una fiaschetta.

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Re:Giuseppe e Carmela
« Risposta #1 il: Marzo 04, 2013, 07:49:57 »
la speranza e la soluzione a volte si trova in un povero vecchio. Bella le descrizione della campagna assolata.

Claudia

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Re:Giuseppe e Carmela
« Risposta #2 il: Maggio 19, 2013, 08:00:20 »
Un pezzo "terribilmente" bello.
               
Claudia
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera!
S.  Quasimodo