Autore Topic: Un ripensare stanco  (Letto 184 volte)

presenza

  • Visitatore
Un ripensare stanco
« il: Gennaio 12, 2013, 23:47:59 »
Tutto ha avuto  inizio sempre e per sempre e poi si è perso per strada o forse era lei,  perdersi dietro quel tempo senza una ragione, un foglio scritto e una matita vagante. E ancora lì sospesa tra il tutto e niente di un'infinito senza una materia. Dov'erano quei giorni allegri e pieni di progetti, tutto finito o forse mai iniziato, senza un perché solo una ragione, tutto comincia e poi dove arriva ? Nessuno l'ha vista, nessuna la ricorda, passa è passata e non si conosce più. Lei stava lì, seduta alla poltrona, velluto blu di stoffa damascata, tanti quei fogli e una mina vagante, un fiocco e le dita e poi una carezza, andava e riempiva e poi d'improvviso il vuoto, perché, per come senza niente adesso, un pugno si apre e non compare niente. Che cosa teneva, che cosa di suo, nemmeno una casa e nemmeno una poltrona. E adesso quel dire ti aspetterò vedrai, sì vedrai, vedrò e quel cammino che non arriva mai, porta soltanto quella se stessa stanca, perché quel niente, quel vuoto come una corona, e le parole e un'azione spenta solo pensata e cosa sarebbe stata e così una mano, sempre quella e bianca di tutto il niente che non era riuscita a completare, lei tutto sentiva e tra le lacrime gridare, ora è il silenzio, un caffè in fondo e una tazza nel fosso non più un ritorno, cosa poteva chi ce la faceva tutti si uniscono, tutto ha un suo motivo, e non trovarlo non spetta più nemmeno a lei. Mentre così nel vuoto di un bicchiere, solo una stanza e la sua stufa gira lo sguardo e ripensa al penserò.