Autore Topic: Ospite in un cuore  (Letto 213 volte)

presenza

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Ospite in un cuore
« il: Gennaio 07, 2013, 00:20:08 »
La vita di una persona è talmente piena e lunga che ad un certo punto , quando la si incontra si ha quasi sempre la sensazione di sentirsi un ospite.

Stavo lì a guardare quelle persone e mi chiedevo cosa avessi a che fare con loro, ad un certo punto ero comparsa nelle loro vite, un prima e un dopo senza nessuna esistenza, l'unica cosa che mi dava sicurezza era quella bottiglia di vino. Io e lui una cosa sola insieme quando siamo soli, lì insieme ai suoi amici sono un ospite, o almeno mi ci sento. All'improvvviso il disagio ha preso il sopravvento, solo nel vino ho trovato un amico, un compagno al quale attaccarmi per non sentirmi estranea. E quella casa non mia, tutto parla di una presenza che non mi appartiene, di una donna che non sono io e con la quale non posso e voglio competere, di un'amica che sa dove si trova l'olio, si alza per lavare i piatti, porta il dolce e condivide le sigarette. Seduta in quella sedia io invece, una come tante, mi sono solo alzata per imboccare la porta e andare via da quella casa che non mi appartiene. E' un'illusione l'intimità tra due persone, l'intimità è solo del tempo, ed io e lui di tempo ne abbiamo avuto così poco. In punta di piedi entro nella sua vita, ed ogni volta mi sembra di sbagliare, non indovino mai niente, metto la biancheria sporca tra  quella pulita, un asciugamano bagnato in mezzo a quelli asciutti, non trovo il secchio per lavare a terra né il caffé per la caffettiera.
C'è sempre una donna dietro un uomo, si dice, ecco penso che per il “mio uomo” quella donna non sono io, è un'amica, quella che nel tempo è diventata tempo, preziosa consigliera, fidata nelle confidenze. Stasera  li guardavo e mi scoprivo sempre più perdente, trattenevo le mie lacrime mentre gli dicevo ti amo. Lei sapeva già. Lei lo sa sempre, mentre io sbaglio di più, ogni giorno, ogni istante. Non dovrei chiedere è vero, e dovrei fare soltanto, e poi? Non voglio fare la gara, non mi appartiene. E per questo sto a guardare. Mentre una voce mi grida nelle orecchie: “sei un ospite”.
Il tempo non ha tempo, ad un certo punto qualcosa all'improvviso cambia, e ci si scopre intimi, forse, o forse non la si raggiunge mai l'intimità. Starò a  guardare, non posso che guardare se un giorno il tempo trasformerà ogni cosa, oggi, ora forse è troppo presto e mi accompagnerò alle lacrime.
« Ultima modifica: Gennaio 07, 2013, 15:22:25 da presenza »