E così quella donna dagli occhi di vetro mi fece una domanda alla quale non sapevo cosa rispondere. Forse non me l'ero mai posta, in fondo i sogni si hanno sempre, e non credo ci sia un momento in cui fermandosi si dice a se stessi: “qual'è il mio sogno segreto?”
E comunque rimasi lì a fissarla, quella donna, e frattanto nella mia testa le parole si confondevano con i pensieri. Il sogno non è forse un desiderio? Che sogno? Qual'è il mio? Avevo vissuto fino a quel momento pensando di poter anch'io realizzare certi desideri, ma che fossero anche sogni ci stavo riflettendo proprio in quel momento. Avevo sposato un uomo che non amavo solo perché volevo una famiglia, il sogno era la famiglia, peccato averlo realizzato senza sogno.
A distanza di tempo mi accorsi che forse il mio sogno segreto era rimasto fermo da qualche parte, e non mi ero nemmeno impegnata a realizzarlo. Avevo fatto altro e quel segreto invece era rimasto coperto. Quella donna avrebbe dovuto farmi un'altra domanda: “ti sei impegnata a fondo per realizzare il tuo sogno segreto?”
Ecco, quella domanda mi suonava più facile, avrei risposto immediatamente. Invece la domanda circa il sogno segreto mi aveva ammutolita. Guardavo ancora quella donna e non riuscivo a pensare un pensiero continuo che dopo solo due parole s'interrompeva mentre avrei voluto rispondere: “non ho sogni”.
Eppure sapevo di averli anch'io, ma quali potevano essere. E di nuovo mi rifacevo mantalmente quella domanda, alla quale mentalmente rispondevo con un'altra domanda: “il sogno coincide col desiderio?”
E poi finalmente... un desiderio ce l'ho anch'io, quello di avere una seconda possibilità: assaporare la vita insieme a lui, lui un compagno nella mia vita, lui che amo veramente.
