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Per la Chiesa cattolica il relativismo è inaccettabile, in particolare il relativismo etico.
Il Vaticano afferma di rispettare le fedi diverse dalla propria, ma vorrebbe imporre come unica verità teologica, la sua, seguendo le parole di Gesù ai suoi apostoli riuniti nel cenacolo “Io sono la via, la verità, la vita.” (Vangelo: Gv 14,1-12).
Secondo papa Ratzinger anche se le religioni sono diverse, la ragione umana è una ed identica per tutti gli individui che possono dialogare sulla base di un fondamento condiviso, facendo riferimento sulla nozione di verità e che cosa l'adesione ad essa in definitiva comporti. Ma la sua opinione viene respinta dall’Islam e nell’Occidente laicista.
Il teologo americano Paul Knitter dice che il presupposto fondamentale per il pluralismo è quello di riconoscere che tutte le religioni sono o possono essere egualmente valide.
Il card. Camillo Ruini l’11 maggio 2007 a Torino in occasione della “Fiera internazionale del libro” descrisse la crisi della teologia cattolica, che disorienta i credenti: “La profonda disillusione prodotta nell’ambito delle teologie della liberazione dal crollo del muro di Berlino (1989) ha spinto vari loro esponenti verso il relativismo. Essi sono confluiti, insieme a non pochi altri teologi, in quell’orientamento che prende il nome di teologia delle religioni, secondo il quale non solo il cristianesimo ma anche le altre religioni del mondo, con i popoli e le culture che ad esse si riferiscono, costituirebbero, accanto al cristianesimo storico, autonome e legittime vie di salvezza. Viene così abbandonata la fondamentale verità della fede, secondo la quale Gesù Cristo, il Figlio di Dio che si è fatto uomo ed è vissuto nella storia, è l’unico Salvatore dell’intero genere umano, anzi di tutto l’universo”. In questo modo si accetta il messaggio di Gesù ma non Cristo come messaggero.
Il termine 'pluralismo' esprime il concetto di molteplicità e si contrappone al monismo, all'unità. Ma la realtà, costituita da una pluralità di fenomeni, non può essere compresa partendo da un solo principio e non è riducibile ad una unità.
Il pluralismo politico e socioeconomico è il presupposto e la condizione necessaria della democrazia rappresentativa. Però nell’ambito religioso è inaccettabile. Il rifiuto dipende dalle varie gerarchie religiose, perché sottende il potere di controllo sulle masse, sugli annessi interessi economico-finanziari, sull'esistenza stessa delle religioni come organizzazioni.
Le posizioni del Vaticano contro il relativismo sono nella costituzione pastorale “Gaudium et spes”, in alcune encicliche del pontefice Giovanni Paolo II, fra le quali “Fides et ratio” e “Veritatis splendor”, in alcune note dottrinali della Congregazione per la dottrina della fede, in varie omelie e discorsi del papa Benedetto XVI, il quale anche nella sua enciclica “Spe salvi” (30 novembre 2007) ribadisce che la funzione della Chiesa, del magistero e del papa è quella di “rendere testimonianza alla ragione e alla sua capacità di conoscere la verità.
L’attuale Pontificato si caratterizza per la lotta contro il relativismo.
Il 18 aprile 2005, alla Messa “pro eligendo romano pontifice”, il card. Ratzinger disse: “Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni, quante correnti ideologiche, quante mode del pensiero… La piccola barca del pensiero di molti cristiani è stata non di rado agitata da queste onde, sbattuta da un estremo all’altro: dal marxismo al liberalismo, fino al libertinismo; dal collettivismo all’individualismo radicale… Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare qua e là da qualsiasi vento di dottrina, appare come l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie. Noi, invece, abbiamo un’altra misura: il Figlio di Dio, il vero uomo. É lui la misura del vero umanesimo. ‘Adulta’ non è una fede che segue le onde della moda e l’ultima novità; adulta e matura è una fede profondamente radicata nell’amicizia con Cristo”.