Nuvoletta, piccolo nembo, artistico cirro, le proposizioni che mi attribuisci sono state scritte da Marcello Pera. Guarda il virgolettato.
Ed ora per punizione leggiti quest'altro post.
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La norma morale indica una regola, un criterio da osservare. Si distingue dalla legge, perché può essere priva della coercizione, ma può divenire legge se viene resa coattiva da una pubblica sanzione.
Per l’etica religiosa cristiana è Dio l’erogatore della norma morale, perciò legittima ed efficace. Ma in tal caso la norma è giusta perché è stabilita da Dio, o Dio stabilisce la norma perché è giusta ?
Il filosofo greco Platone (circa 428 a.C. – 348 a.C. circa) nel dialogo “
Eutifrone” sostiene che il criterio di giustezza di una norma non dipende dalla volontà divina, ma dalla natura della cosa in sé.
Per Platone il demiurgo (il dio artefice dell’universo, principio dell’ordine cosmico) è buono, perciò comanda soltanto cose buone. Però, dal punto di vista gnoseologico chi ci dice che Dio è buono ? Una religione ?
Secondo Socrate l'individuo deve agire secondo ragione (ratio), senza pretendere di stabilire una volta per tutte quale sia il bene concreto.
Uccidere per difendersi da un assassino può essere moralmente lecito dal punto di vista del relativismo morale, accusato dalla gerarchia cattolica di negare la validità assoluta delle norme religiose o naturali, come il comandamento biblico “non uccidere”.
Ogni valore morale è relativo, perché creato ed imposto in un determinato periodo storico.
Le prime norme o regole morali le insegnano i genitori ai figli durante l’infanzia. I familiari spiegano la differenza tra il bene ed il male, secondo le proprie convinzioni religiose o sociali. Poi intervengono altre agenzie educative: la scuola, la Chiesa, il gruppo dei pari.
La relazione e lo scambio emotivo con il caregiver (la persona che accudisce l’infante) sono in grado di promuovere l'interiorizzazione da parte del bambino di strutture e codici che sottostanno alle competenze morali. Inizialmente queste norme sono collegate alle attività fisiologiche di base come il ritmo sonno-veglia e l'alimentazione, successivamente si riferiscono alla regolazione dei processi interattivi.
Spesso l’inadeguatezza dello sviluppo morale in un infante o adolescente dipende dai maltrattamenti o dagli abusi ricevuti.
Ci sono ricerche che evidenziano il legame tra maltrattamenti infantili e comportamenti devianti nell’età adulta. deviazioni dalle norme sociali ed etico-religiose. Le psicopatologie si presentano durante l’adolescenza e persistono nel tempo. Si manifestano con disturbi della personalità, con tendenze delinquenziali od antisociali. Molti criminali violenti sono stati abusati durante l'infanzia.
Il maltrattamento incide sullo sviluppo delle competenze relazionali e sociali del bambino, distorcendo alcuni aspetti legati all'acquisizione di competenze morali che regolano il rapporto con gli altri.
La psicologa canadese
Mary Dinsmore Salter Ainsworth (1913 – 1999), allieva di John Bowlby ed esperta in psicologia dello sviluppo, con le sue ricerche ha dato importanti informazioni sulle tipologie d'attaccamento e l'esistenza del
passaggio trans generazionale dei valori e delle norme.