Ciro di Zam è uno dei tanti personaggi che indosso, sicuramente un po’ grave e pesante. Non è quello che preferisco ma nemmeno quello che detesto maggiormente. Fortunatamente nel mio armadio vi è anche quello goliardico e scanzonato, romantico e stralunato, superficiale e disadattato, logico e razionale, curioso e sprovveduto, ironico e satirico, pessimista come Paperino e ottimista come Gastone ecc. ecc.
Spesso ho difficoltà a riconoscermi in tutti questi e non mi identifico in nessuno di essi in particolare. Pirandello insegna. Ho anche qualche difficoltà a riconoscermi in quello che scrivo, sia su Zam che in scritti inediti diametralmente opposti, che nessuno mi attribuirebbe mai. Adoro la varietà, mai cristallizzarsi, sarebbe l’anticamera dalle fine. Quella vera.
Se avrò modo di rivedere questo mio film, spero che non manchi nulla, dalla farsa alla tragedia, attore unico in attesa di scoprire il regista/autore.
Forse è per questo che la vita mi appare fresca, come dice Piccolofi, piena di speranze come osserva Patriziagiangregorio o con una raggio di sole sempre pronto ad illuminare il buio come auspica Claudia.
Grazie per l’attenzione.
Ciro