C'era una notevole differenza d'età tra me e lei, eppure eravamo diventate amiche. Di lei mi piaceva la spontaneità che io nel corso degli anni avevo quasi sacrificato, e di me non so cosa le piacesse. So solo che quando eravamo insieme scherzavamo e ridevamo tutto il tempo, riuscivamo sempre a divertirci con poco, e di poco.
Un giorno pioveva a dirotto, ed io guardando i balconi delle case di fronte mi lasciai andare ad una semplice considerazione: "com'è che la gente lascia appesi i panni a bagnarsi e non li rientra in tempo...” Lei si alzò di scatto dalla sedia e con un'espressione che nel viso non le avevo mai visto, mi disse con tono aspro che sicuramente ognuno ha i propri motivi per non fare qualcosa. Ricordo che bonariamente le spiegai il mio punto di vista, ma lei cominciò ad alzare il tono della voce fino poi a diventare aggressiva. Pensavo in verità che stesse scherzando, e quando la vidi dirigersi alla porta e uscire, ecco fu allora che realizzai d'averla ferita in qualche modo. Tentai di chiamarla al telefono nel pomeriggio, e ritentati l'indomani e pure il domani l'altro ma niente, quella giovane ragazza aveva deciso di andare via e non tornare più. Mi dissi allora che avrei dovuto fare qualcosa, almeno scriverle e così feci.
Non rispose a quella lettera, mai.
Un giorno la incontrai per caso, circondata di cani e sorridente come sempre. E non disse nulla riguardo a quel fatto.
A volte accade che un evento diventa la scusa per prendere una decisione che ci porta oltre, magari là dove vogliamo andare veramente.