Autore Topic: Semplicemente...  (Letto 2780 volte)

presenza

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Semplicemente...
« il: Ottobre 03, 2012, 12:15:06 »
La realtà non è quello che pensate, non è quello che immaginate,
né quello che vi è stato detto.
Non è quello che credete, né quello che sperate e nemmeno
quello che temete, ma semplicemente ciò che è.
Ciò che è al di là di tutto quello che è possibile pensare che sia.
Per vedere ciò che è occorre un inflessibile esame di ciò che è
transitorio e di ciò che è immutabile.


Gangaji

Gattina

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Re:Semplicemente...
« Risposta #1 il: Ottobre 04, 2012, 00:14:38 »
Se mi spieghi cosa significa perché con tutti quei giri di parole non ho capito cos'è la realtà.

presenza

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Re:Semplicemente...
« Risposta #2 il: Ottobre 04, 2012, 10:30:07 »
Se mi spieghi cosa significa perché con tutti quei giri di parole non ho capito cos'è la realtà.


...con cortesia e che sia un invito la tua richiesta, ti spiego: la realtà è semplicemente ciò che è!

Gattina

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Re:Semplicemente...
« Risposta #3 il: Ottobre 04, 2012, 11:41:50 »
Quindi significa che a noi potrebbe sembrare diversa la realtà da quella che è? E vorrei capire l'ultima frase di Gangaji: per vedere la realtà così com'è come si fa a distinguere ciò che è transitorio e ciò che è immutabile?
« Ultima modifica: Ottobre 05, 2012, 14:45:21 da Gattina »

presenza

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Re:Semplicemente...
« Risposta #4 il: Ottobre 04, 2012, 14:57:40 »
La realtà è così com'è, siamo noi che spesso la vogliamo diversa da ciò che è, e per questo soffriamo.

Transitorio è tutto, tutto ciò che c'è nell'universo e la sofferenza è il risultato dell’incapacità umana di comprendere questo principio essenziale. La natura transitoria di tutti i fenomeni è evidente. Il giovane diventerà vecchio, il sano si ammalerà, tutte le creature viventi moriranno e tutto ciò che ha una forma, prima o poi, si deteriorerà. Nulla rimane lo stesso nell’universo, ma tutto cambia istante dopo istante. Al contrario di quello che suggeriscono i nostri sensi, nulla è immutabile, e immutable è la transitorietà del tutto.
Ma è  proprio quando andiamo al centro del nostro essere che si realizza quello che siamo realmente, al di là di un nome, una forma e di tutti i condizionamenti.

Micio93

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Re:Semplicemente...
« Risposta #5 il: Ottobre 04, 2012, 15:32:08 »
La realtà è quella che ci costruiamo giorno per giorno noi, il resto sono solo scuse per non muoversi a cambiare la realtà che non ci piace.

Gattina

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Re:Semplicemente...
« Risposta #6 il: Ottobre 05, 2012, 00:22:51 »
 quand'è che andiamo al centro del nostro essere? E cos'è che siamo e che capiamo di essere realmente? Al di là di un nome, di una forma, e di tutti i condizionamenti? Non siamo anime che anelano l'assoluto, l'eterno, l'infinito, e l'eterna felicità? 

Doxa

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Re:Semplicemente...
« Risposta #7 il: Ottobre 05, 2012, 11:06:02 »
Gattina, le tue domande meritano molti post specifici. Ti va di aprire un topic dedicato alla felicità ed un altro al senso della vita ?
La parola “realtà” deriva dal latino "res" e significa "cosa", indica un oggetto materiale, ciò che esiste effettivamente, non immaginario.

Il concetto di realtà (denominata  in modo diverso) fu oggetto di dibattito dell’antica filosofia greca (gli epicurei, Platone, Aristotele ed altri), di quella medievale (es. Tommaso d’Aquino) in epoca cosiddetta moderna, Cartesio, Leibniz, ecc..

Questo tema pone problemi alla filosofia ma anche alla scienza, perciò dovrebbe essere inserito nel topic dedicato da Presenza a "scienza e filosofia". Ma questo topic è complementare a quello che ho citato perciò ne approfitto risponderti.

Debbo dirti Gattina che parlando di realtà ci sono due considerazioni da tener presente:  una ontologico-metafisica (che cos’è la realtà), ed un’altra epistemologica (che cos’è la conoscenza), e non sono dissociate.

Se intendiamo capire cos’è la realtà, dobbiamo conoscerla e quindi capire cos’è la conoscenza, mentre se intendiamo conoscere quanto è reale, dobbiamo capire cos’è la realtà.

Potrei concludere qui questo post, ma preferisco darti qualche informazione in più, con la speranza che possa esserti utile. Ti chiedo venia per il prolungamento.

Fu il filosofo e teologo  scozzese John Duns Scoto, conosciuto anche come "Doctor Subtilis" (Duns  1265 – Colonia, 8 novembre1308) a creare il neologismo “realitas”, da cui realtà, ma non per indicare la totalità di ciò che costituisce il "fuori" della coscienza umana.

Dal punto di vista della metafisica la realtà  è più ampia rispetto a quella considerata dalla scienza, La metafisica cerca l’essenza nascosta di un fenomeno fisico.

Dal punto di vista ontologico ( l’ontologia è la disciplina filosofica che si occupa di ciò che esiste) la realtà  viene intesa come oggetto  (= "ob-iectum" = "che sta davanti")  diverso dal soggetto (= "sub-iectum" = "che sta sotto") conoscente.

E qui nascono alcuni problemi. In che modo conosciamo l’oggetto ?  Tutti i soggetti lo conoscono allo stesso modo ?  La gnoseologia si chiede se è una conoscenza “oggettiva”.

Ciò che conosciamo è ciò che l’oggetto è veramente ?  Oppure in realtà è diverso ?

La conoscenza dell’oggetto da parte del soggetto è sicura ?  (Problema della certezza).

Problema della metafisica: c'è qualcosa di non materiale che esiste ?

Esistenza, verità, realtà, certezza, soggetto, oggetto, sono concetti collegati, per chiarirne uno si deve  usarne un altro, come prospettive diverse di uno stesso oggetto.

Nel 1966 Peter L. Berger e Thomas Luckmann pubblicarono il libro: ““La realtà come costruzione sociale”, Lo hai letto ?

Cordialità

Gattina

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Re:Semplicemente...
« Risposta #8 il: Ottobre 05, 2012, 14:30:01 »
Grazie Stranamore-Wikipedia, per la spiegazione !  :Ppp:

Quindi anche la questione sull'esistenza di Dio possiamo a tutt'oggi sostenere che potrebbe essere una Realtà non compresa dalla nostra umana capacità di conoscenza... (dai tuoi scritti mi sembri ateo convinto).

Nonostante ciò, l'ultima domanda che ho posto a Presenza non è stata soddisfatta.

Doxa

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Re:Semplicemente...
« Risposta #9 il: Ottobre 05, 2012, 15:20:00 »
Grazie Stranamore-Wikipedia, per la spiegazione !  :Ppp

Se può aiutare a trovare le proposizioni migliori per spiegare perché no ?

Spero almeno ti siano state utili.

Gattina

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Re:Semplicemente...
« Risposta #10 il: Ottobre 05, 2012, 23:21:26 »
Certo Stranamore, sono stati utilissimi. Ma come mai mi rispondi sempre più telegraficamente e non mi hai più risposto nell'altro topic? Sono interessanti ed  istruttivi i  tuoi interventi.

presenza

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Re:Semplicemente...
« Risposta #11 il: Ottobre 06, 2012, 23:29:43 »
quand'è che andiamo al centro del nostro essere? E cos'è che siamo e che capiamo di essere realmente? Al di là di un nome, di una forma, e di tutti i condizionamenti? Non siamo anime che anelano l'assoluto, l'eterno, l'infinito, e l'eterna felicità?

... quando la smettiamo di seguire i nostri pensieri, e comprendiamo che tutto è impermanente. Assoluto ed eterno non esiste, tutto ha inizio e fine...

Gattina

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Re:Semplicemente...
« Risposta #12 il: Ottobre 07, 2012, 00:12:51 »
Ma è in controsenso a quello che ho appena affermato io. Se davvero tutto è fuggevole e nulla è permanente, com'è che questo non ci appaga e, anzi, ci fa soffrire? Perché abbiamo l'idea di eternità e del "per sempre". L'idea di felicità stessa non può che rientrare nell'idea di eterno, di infinito. No, non mi convince la tua risposta Presenza, né quella di Stranamore. Siete entrambi dissacranti e materialisti. Non è un rimprovero il fatto che siate materialisti, ma la vostra impostazione di pensiero mi sembra basata solo sulle esperienze  ed emotività personali che su  ragionevoli convinzioni. Infatti a me non risultano per niente corrispondenti alle mie esperienze e alle mie riflessioni e considerazioni.
« Ultima modifica: Ottobre 07, 2012, 00:24:20 da Gattina »

presenza

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Re:Semplicemente...
« Risposta #13 il: Ottobre 07, 2012, 00:24:55 »
non ho risposto per convincerti, ma solo perchè mi hai chiesto.E lungi da me convincere, ogni convinzione è sempre frutto delle proprie esperienze.

Claudia

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Re:Semplicemente...
« Risposta #14 il: Ottobre 07, 2012, 09:28:54 »
L'uomo percepisce una realtà che gli sembra assoluta, ma è, invece, relativa: ha un colore, una forma, una consistenza ed anche un sapore,ma non ha nulla a che vedere con la Realtà Unica che è incolore, informe, incosistente, omogenea, indeterminata, indivisibile, infinita,immutabile.
La realtà relativa, esistendo solo nella percezione individuale, è sempre soggettiva.
Noi crediamo che l'ambiente definito oggettivo lo sia perchè così è visto da tutti, ma si può pensare  che sia così perchè tutti hanno gli stessi sensi, gli stessi percettori, gli stessi sensori e il fatto che questa realtà sia sondabile e fotografabile da certe macchine create dall'uomo, non significa ancora che sia oggettiva, perchè queste macchine sono state create a immagine e somiglianza dei sensi e per i sensi dell'uomo.
Se noi possedessimo un altro tipo di sensi , la realtà assumerebbe un aspetto completamente diverso e sarebbe irriconoscibile a noi uomini abituati a percepirla con i nostri sensi.
Per esempio, se potessimo vedere l'infinitamente piccolo, a livello atomico, tutto sarebbe un vorticoso muoversi e roteare, perdendo ogni forma e colore e anche a livello uditivo tutto sarebbe diverso se percepissimo gli ultrasuoni.
 La realtà relativa del nostro cosmo ,anche nella percezione delle categorie spazio-temporali, è compresa nell'unica realtà oggettiva e assoluta che è Dio, che è un eterno presente e non un illusorio divenire,  ovviamente un Dio che è coscienza assoluta, un "sentire" ai massimi livelli. ( Kempis)

                        Claudia
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera!
S.  Quasimodo