Giubileo.
Il prossimo 8 dicembre, giorno dedicato dalla Chiesa cattolica alla commemorazione dell’Immacolata concezione, comincerà il giubileo straordinario, detto giubileo della misericordia, voluto da papa Francesco per rendere più evidente ai credenti la missione misericordiosa della Chiesa e la misericordia di Dio.
Questo giubileo o “anno santo” si aprirà nel cinquantesimo anniversario della chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II e durerà fino alla festa di Cristo Re, il 20 novembre 2016.
Il sostantivo "giubileo" deriva dal latino ecclesiale “jubilaeum” che a sua volta discende dall’ebraico yōbēl: significa montone o ariete; per traslato indica il suono del corno di montone, che veniva suonato per annunciare al popolo d’Israele l’l’inizio dell’anno giubilare, che si svolgeva ogni 50 anni.
Nel biblico libro del Levitico c’è scritto: “... nel giorno dell'espiazione farete squillare la tromba per tutto il paese. Dichiarate santo il cinquantesimo anno e proclamate la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia”.(Levitico 25, 8-10). Ed ancora nel Levitico: “Il cinquantesimo anno sarà per voi un Giubileo; non farete né semina, né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate. Poiché è il Giubileo; esso vi sarà sacro; potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi”.(Levitico 25,11-12).
Oltre l’astensione dal lavoro agricolo, avveniva l'affrancamento degli schiavi, la remissione dei debiti e la restituzione agli Israeliti della terra dei loro padri, eventualmente venduta o persa cadendo in schiavitù. Il Giubileo perciò rappresentava un vero e proprio momento di giubilo. Il suo annuncio veniva dato il primo giorno del primo mese dell'anno civile da parte dei sacerdoti, mediante il caratteristico suono prodotto soffiando nel corno vuoto del montone.
Nella Chiesa cattolica il giubileo è comunemente detto "anno santo", perché c’è la remissione dei peccati, la riconciliazione, la conversione e la penitenza sacramentale.
Un evento che precorse il giubileo cattolico fu la “Perdonanza”, istituita dal papa Celestino V il 29 settembre 1294 con la “Bolla del Perdono” che concedeva l’indulgenza plenaria a tutti i confessati e pentiti.
Pochi anni dopo il successore di Celestino, il pontefice Bonifacio VIII, istituì nel 1300 il primo Giubileo, con annessa indulgenza plenaria per i peccati commessi ed obbligo della visita alle basiliche di San Pietro e San Paolo fuori le mura. Inoltre, stabilì la ripetizione del giubileo ogni cento anni. Ma nel 1350 Clemente VI per parificare l’intervallo giubilare cattolico a quello del giubileo ebraico, decise di ridurre la cadenza a 50 anni; Urbano VI nel 1389, a ricordo degli anni di vita di Gesù, stabilì che il Giubileo si celebrasse ogni 33 anni; ulteriormente ridotti a 25 anni dal pontefice Paolo II nel 1470.
Il giubileo può essere ordinario, se legato a scadenze prestabilite, straordinario, se viene indetto per qualche avvenimento di particolare importanza. Quello che comincia il prossimo 8 dicembre è un giubileo straordinario dedicato alla misericordia divina.
La consuetudine di indire giubilei straordinari risale al XVI secolo. Nel XX secolo furono indetti giubilei straordinari nel 1933, indetto da Pio XI, e nel 1983, indetto da Giovanni Paolo II.
La durata delle celebrazioni per il giubileo è annuale (Anno Santo) e per fruire delle indulgenze giubilari è prescritta la visita, in spirito di penitenza e conversione, alle tombe degli Apostoli nelle basiliche di S. Pietro e di S. Paolo fuori le mura, poi alle basiliche di San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore.
L'Anno Santo ordinario inizia il giorno della vigilia di Natale con l'apertura da parte del Pontefice della Porta Santa della basilica di S. Pietro. Essa simboleggia la via della salvezza e varcarla significa (o dovrebbe significare) la conversione spirituale.
In passato la porta veniva smurata parzialmente prima della celebrazione, lasciando un diaframma muraro che il papa rompeva con un martelletto; quindi gli operai completavano la demolizione. Invece per il Giubileo del 2000 papa Giovanni Paolo II volle un rito più semplice: il muro venne rimosso in anticipo lasciando solo la porta chiusa, che il papa aprì spingendo i battenti.
Si deve al pontefice Alessandro VI, il noto papa Borgia, la definizione delle cerimonie di inaugurazione e di chiusura degli anni santi, che fino ad allora non avevano seguito riti specifici. Alessandro VI stabilì un cerimoniale solenne e da allora rimasto sostanzialmente inalterato. Egli volle che l’inizio dell’anno giubilare fosse segnato da un evento simbolico e lo individuò nell’apertura della "porta santa", esplicito richiamo alle parole del Vangelo di Giovanni: “Io sono la porta. Chi per me passerà sarà salvo”.
Nella basilica di San Pietro l’apertura della “porta santa” spetta al pontefice, invece le porte sante che sono nelle basiliche patriarcali di San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura e di Santa Maria Maggiore vengono aperte dai legati pontifici, di solito cardinali.
Le porte sante rimangono aperte (a parte la normale chiusura notturna) fino al termine dell’Anno santo, quindi vengono murate di nuovo.
Del giubileo oltre l’aspetto religioso c’è quello economico, lucroso per la Chiesa cattolica con le offerte e le donazioni dei cosiddetti "pellegrini", e gaudioso per albergatori, ristoratori, tassisti e guide turistiche.