Dante Alighieri: “
E quindi uscimmo a riveder le stelle” (Inferno XXXIV, 139)
Nella lingua latina le stelle o astri sono denominati “
sidera”, dai quali deriva l’aggettivo “
siderale” ed il verbo “
con-siderare”, da “cum-siderare” (= guardare insieme le stelle), ma nel nostro tempo il verbo “considerare” lo usiamo col significato di valutare, analizzare. Collegato a sidera è anche il verbo
de-siderare: il prefisso “
de” conferisce a “siderare” un’accezione di allontanamento dal contemplare le stelle; le modifiche semantiche alla parola hanno ampliato il significato nel senso di “cessare di vedere” e poi “sentire la mancanza” di ciò che non si vede e di desiderarlo.
L'etimologia della parola
desiderio ci rimanda anche al “
De bello Gallico” di Giulio Cesare: i
desiderantes erano i soldati che la sera, dopo una battaglia, si mettevano sdraiati a guardare le stelle e ad aspettare i loro compagni che dopo aver combattuto durante il giorno, non erano ancora tornati. Da qui il significato del verbo desiderare: stare sotto le stelle ed attendere.
Gli antichi Romani definivano “
sideratus” chi era stato colpito dall’influsso nefasto delle stelle. Da sideratus nacque nel medioevo il verbo “
assiderare” (intorpidire per il freddo, colpito da assideramento perché esposto al freddo notturno sotto il cielo stellato).
In epoca romana le stelle venivano osservate anche dagli àuguri, i sacerdoti che avevano il compito d’interpretare la volontà divina dai “segni” (signa), “signa ex caelo” o “caelestia auguria”, come le saette (fulmina), i lampi (fulgura), i tuoni (tonitrua). Ma inizialmente gli àuguri traevano “auspicia” dall'osservazione del volo degli uccelli o dal comportamento dei volatili. Infatti “auspicia” deriva dalla frase latina “
aves specere” = “osservare gli uccelli”. E l’attività degli àuguri era chiamata augùrio o auspìcio.
Dalla parola “astro” deriva l’
astrologia (= studio degli astri), che nel lontano passato scrutava il movimento dei pianeti e dei loro satelliti, invece nel nostro tempo si dedica agli oroscopi e riserva lo studio del firmamento all’
astronomia, la quale etimologicamente significa “legge delle stelle” ed è la scienza che osserva e spiega gli eventi nel “cielo”.
Un altro vocabolo di origine astrale è “
dis-astro”, dal latino “disastrum”. Il prefisso peggiorativo “
dis” messo davanti ad “astrum” ne rende negativo il significato:=astro maligno, cattiva stella; di conseguenza avvenimento nato sotto cattiva stella, calamità, sciagura.