Mia cara, come e' sempre bello leggerti! Bello pare un termine inadeguato, considerato quanto e' intimo e pregnante quello di cui scrivi, pero' dice globalmente la mia comprensione e la mia consonanza.
No, la mia storia non e' stata simile, i miei problemi sono stati altri, eppure capisco profondamen-te certi passi in cui fai trapelare il tuo stato d'animo.
Per prima cosa una notazione superficiale : " Anche tu i fogli a quadretti? Anch'io, sempre, i miei preferiti e spesso mi sono chiesta perche'. Si, xche' su altri fogli mi sento meno bene? Forse perche' il quadretto da' come un ordine al traboccare dei pensieri? Ancora non lo so ".
Poi il fatto del " giudizio ", del giudicare gli altri : quanto hai ragione nel dire che si viene inchiodati e si tende ad inchiodare ai personali errori! Con cosi' poca comprensione, ma prima ancora umilta', disposizione ad ascoltare. Forse perche' dopo si sarebbe fregati nella voglia di emetter sentenze?
E ancora, perfetto, il tuo renderti conto di qualcosa che io ho notato da tempo : che diamo per quel che ci si aspetta da noi. Per cui la negativita' produce negativita', e l'approccio positivo e un po' umano, invece, il contrario.
D'altra parte, se pensiamo a Pirandello ( da me tanto amato ) in " Come tu mi vuoi "...
Perfetto e' anche il dire che " condividere e' distruttivo ", onore alla tua sensibilita' e intelligenza.
Quante volte, desiderosa di lasciarmi andare, e avendo commesso l'errore di " condividere " non con le rarissime persone con cui e' davvero possibile, mi sono pentita amaramente! Non tanto perche' non avevano capito niente ( non quello che c'era da capire ), ma perche', in aggiunta, me lo avevano banalizzato, avevano impoverito quel che provavo e che avrei voluto esprimere e che fosse accolto, analizzato, arricchito....
Mi ero invece trovata molto piu' sola, perche' e' una faccenda interiore e se cerchi rispondenza e non la trovi..ecco che ti senti piu' sola di prima, in una parola peggio.
Attribuisci, dici, un'anima alle cose, salvo accorgerti che hai solo prestato loro la tua, di anime, l'hai riflessa in loro finche' non te l'hanno rimbalzata come uno specchio.
Ma tutto e' proiezione di noi, sai?
Pero', giusto per ridere un po', io provo spesso la irritata convinzione che " le cose hanno una loro perversa volonta' " ( dispettosa, per la precisione, quando fanno di tutto per mettere ottusamente i bastoni fra le ruote ..)
E poi il tema della morte : la temi, te ne sei come accorta davvero, da quando ami e ti sei messa ad amarti. In effetti, l'amore e' suscitatore di vita, e quando succede di amare la vita....per contrasto si manifesta la paura della morte.
Quando si e' in uno status indistinto, opaco, ne' felice ne' infelice, di pura sopravvivenza, la vita non appare una bella cosa, mica ci si e' attaccati, anzi puo' dare fastidio.
Ma quando l'amore ce la colora, ce la rende evidente nella sua preziosita' e unicita'..., accidenti scopriamo che la morte c'e', e potrebbe essere in agguato per noi o per chi amiamo.
E allora vogliamo vivere, e le ombre prendono consistenza e ci fanno freddo.
Vogliamo continuare a esistere, anche solo per ritrovarci ancora col nostro intimo, con le possibilita' che in quel momento ci appaiono infinite, con la bellezza gratificante della natura.