88 è un numero perfetto - quinta parte - DezsoDezso aveva 28 anni, era nato l'estate più calda che sua madre avesse mai ricordato; era testardo, caparbio e pieno di talento.
Scriveva opere che avevano lasciato senza fiato persino la critica più feroce. Riusciva a modellare una pagina bianca e sterile facendola diventare pura metafisica e con la penna poteva descrivere l'arco di una stella.
Era bello, l'uomo più bello che Nikita avesse mai conosciuto, un volto fiero, un corpo prestante, gli occhi scuri che celavano un fuoco che non si spegneva mai, e dei lineamenti decisi ed armonici al tempo stesso, uno sguardo che racchiudeva mille storie.
Una cicatrice aveva Dezso, vicino al cuore, che ogni tanto doleva. Ma lui soleva non tenerne conto.
La sua vita lo aveva portato a conoscere tante cose, aveva una radice in ogni posto che aveva visitato, e in nessun luogo.
Nikita sapeva che fra tutti i suoi compagni di università non ve n'era uno solo capace di eguagliare le conoscenze che lui possedeva e le sue capacità di applicarle.
Nikita pensava infatti, come molti, che Dezso fosse un grande artista, un genio.
E lei lo aveva pensato da sempre, da prima che lui raggiungesse la celebrità.
Nikita ne rimase colpita la prima volta che lo conobbe; una notte, sul ponte del fiume Nero, faceva freddo e lei non vedeva altra via d'uscita.
All'improvviso vide un ragazzo avvicinarsi e fermarsi poco distante da lei.
Era poggiato alla ringhiera, come lei, guardando la luna galleggiare e scivolare fra i sassi del fiume.
"Nottambula stanotte?" le disse, voltandosi per guardarla negli occhi.
Lei ricambiò lo sguardo caldo e vibrante come una stella, e rispose "A volte è difficile dormire."
"Ti capisco. A volte i pensieri mangiano vivi."
"è proprio così.." disse lei, che desiderava per la prima volta, e solo con lui fu così in seguito, di condividere ciò che sentiva.
E quando anni dopo Dezso se ne andò, partendo per un viaggio, e la lasciò, lei si sentì come se le avessero strappato via metà dell'anima.
Dezso, che la conosceva senza averla mai conosciuta.
Dezso, che le insegnava tutto quello che le sarebbe servito, sempre.
Dezso, che le regalò la sua nuova, vera vita.
Dezso, che la salvò quella notte sul ponte del fiume Nero, e che altre mille volte la salvò.
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