Autore Topic: Invadenza  (Letto 718 volte)

presenza

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Invadenza
« il: Agosto 30, 2012, 00:40:22 »
Stavo in cucina a preparare la cena, pregustavo già dalla mattina il momento in cui avrei preparato il sugo per le fettuccine: pesce spada e pomodorini con abbondante prezzemolo. Ad un certo punto squilla insistente il telefono. Dall'altro capo la voce di un donna, a stento riesco a sentirla perché i bambini presi dal gioco in quel momento gridavano più forte del solito. Era la nonna. Strana quella telefonata, da quando io e suo figlio ci siamo separati, e ciò risale già a due anni addietro, non si era mai sentita se non all'inizio. Ho come la sensazione che quel suo gesto nasconda qualcosa, mi parla addirittura come ai vecchi tempi quano s'intratteneva con me facendo conversazione. In verità m'irrigidisco, le parlo freddamente, avverto subito in quel suo gesto come un'invadenza e così dopo qualche battuta chiude la comunicazione.
Non riesco a mantenermi serena, sento salire dal profondo di me stessa un fastidio che monta come fosse panna. Ogni volta la stessa storia e ora più che mai da quando il papà dei bambini ha un'altra compagna. E' difficile dover spiegare a chi non vuol accettare ed io non ho più voglia di farlo. Non è più un problema mio se lei non vuol capire. Continuo a cucinare e tuttavia ripenso a quella telefonata.
Ci sono periodi interi in cui mi sembra che il mondo abbia fatto pace con me, e tuttavia basta poco per farmi capire che il mondo non ha nessuna voglia di far pace con me, anzi vuole la sua pace. Respiro profondamente, chiudo gli occhi e cerco di riportarmi al mio momento presente e così mi dico che qualunque sia stato il motivo, non posso non essere me stessa. Il tempo mi è di profondo aiuto, scolo la pasta e la ripasso in padella con abbondante olio, e peperoncino. La metto nei piatti e un bicchiere di vino rosso allenta la mia inquietudine per essere stata invasa nello spazio che adesso è soltanto mio.
Non è necessario comprendere tutto, basta semplicemente accettare. E quella donna, la nonna dei miei bimbi non è stata mai capace di farlo per se stessa, figuriamoci adesso se all'età di 83 anni accettasse il corso della vita così com'è, e non interferisse con la mia vita. Assaggio un forchettata di pasta e tutto sembra assopirsi dentro di me. Non penso più adesso, sono cibo che va alla bocca e lì mi perdo in mezzo ai sapori così che non possano prendermi le invadenze altrui. Sorseggio il mio vino rosso e già sono distante da momenti che non mi appartengono più. E poi più tardi, trovandomi a letto per la stanchezza, il pensiero dell'altra non mi sfiora nemmeno perché ciò che pensa ormai, non è più un mio problema.

piccolofi

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Re:Invadenza
« Risposta #1 il: Agosto 30, 2012, 14:22:58 »

  Ben fatto.  Riuscire a distaccarsi e' una gran cosa, che non a tutti riesce. Riuscire a capire, ad accettare, di piu', a volere, che il passato con i suoi pensieri e i suoi turbamenti e le sue amarezze
sia passato.  Distaccarsi e voltare pagina veramente, per vivere di nuovo senza la palla al piede di quel che per altri si e' stati.

presenza

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Re:Invadenza
« Risposta #2 il: Agosto 30, 2012, 23:46:08 »
distaccarsi... assolutamente è un passo che tutti dovremmo compiere! Ciò che ci fa soffrire infatti è l'attaccamento a cose, persone, situazioni.

nuvola

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Re:Invadenza
« Risposta #3 il: Settembre 15, 2012, 17:42:25 »
E il vino è un ottimo aiuto a distaccarsi !

Gli uomini sposati che abbandonano la propria donna per un'altra dovrebbero essere per legge, e col consenso della consorte, puniti con la castrazione fisica !
« Ultima modifica: Settembre 15, 2012, 17:45:07 da nuvola »

piccolofi

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Re:Invadenza
« Risposta #4 il: Settembre 19, 2012, 14:20:39 »

  Ahime', sarebbe il regno degli eunuchi, passatemi la battuta.

Claudia

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Re:Invadenza
« Risposta #5 il: Settembre 19, 2012, 16:39:24 »
Forse la nonna non c'entra niente con le decisioni prese dal figlio..
Forse ha anche tentato di ostacolarle ed è pur sempre unita a quei bambini, i suoi nipoti, da un legame di sangue che va al di là di ogni rancore....
Forse dovremmo tentare di capire, prima di erigere barriere insormontabili....
Forse, se mettessimo a tacere per un attimo i nostri pur giusti risentimenti, potremmo rapportarci agli altri con occhi diversi e più indulgenti, anche se, purtroppo, la vita ci fa spesso inciampare in ostacoli difficili da superarare....
Forse riuscire a distaccarci o il crederlo è solo un anestetico per non soffrire, una difesa per uccidere la nostalgia, un modo come un altro per proteggerci e avvolgere il nostro cuore in una solida conchiglia....
Forse questo distacco è solo un pretesto per andare avanti e convincerci che, in fondo, tutto è ormai dietro le spalle...

Il brano mi è piaciuto molto, è vero, coinvolgente, anche se il mio pensiero corre alla  "nonna" che non riesco a vedere come personaggio ostile, ma  coinvolta, suo malgrado, in decisioni non volute da lei e che magari le hanno procurato sofferenza, una sofferenza che non riesce ancora a trasformare in "distacco"

Claudia
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera!
S.  Quasimodo

presenza

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Re:Invadenza
« Risposta #6 il: Settembre 19, 2012, 16:50:34 »
La nonna, il personaggio da te citato, non è ostile. E' solo una donna che non accetta ciò che è così com'è. E in questo sta la sua sofferenza. Ecco la sua "invadenza" nel tentativo di riportare le cose al punto in cui erano senza riuscire a vedere, o a voler vedere ciò che è. E ciò che è se da un lato è diverso, non vuol dire che è peggiore del precedente. E' solo diverso. Ecco allora la mancanza di accettazione che non diventa più un problema di chi si separa, ma purtroppo di chi  sta attorno.

La vita è impermanente, tutto cambia e allinearsi agli eventi, ai cambiamenti, senza attaccamento aiuta a vedere le cose così come sono e a non soffrire più di quanto è proprio della condizione umana.