Cosa c’è di più struggente della prima parolina pronunciata dal proprio figlio?
Io speravo fosse “papà”, mia moglie sperava fosse “mamma”. Mi sarei accontentato anche di “pà”, mentre mia moglie voleva la perfezione, e poiché lei ama la competizione scommettemmo su quale delle due avrebbe detto per prima.
Ad un certo punto ho temuto proprio che la prima parolina sarebbe stata “cacca”.
E, tutto sommato, me ne sarei fatto una ragione. Pensavo, tra me e me, meglio “cacca” di “mamma”. Dopo tutto, anche “cacca” ha la sua utilità, dicevo a mia moglie. Inoltre la scommessa sarebbe stata ancora valida.
Ma lei no, non avrebbe accettato che la prima parolina di nostro figlio fosse “cacca”, anche se (e me lo disse chiaro) meglio “cacca” di “papà”. Sebbene, sottolineò, la scommessa sarebbe stata ancora valida
Ma la sua prima parolina non fu “papà”, né “mamma” e né “cacca”.
La disse una sera, mentre guardavamo un programma alla tv. La disse chiara e fu: “cotti”. Poi, la ripeté diverse volte e non ci fu alcun dubbio: la prima parola di mio figlio era stata “cotti”.
Ma la cosa peggiore fu che, movendo i suoi primi passi, si avvicinò alla tv e guardando Jerry Scotti, disse: “Papà! Papà! Papà!”.
Ma mia moglie non me la diede buona.