Avevo letto nel mio libro di lettura la storia di un bimbo che viveva in una famiglia talmente povera da non possedere nemmeno la televisione. Quando i compagni a scuola si raccontavano delle partite, o dei film che la sera prima avevano visto, lui si teneva sempre un po' in disparte per paura che gli facessero domande. Una sera, un bella sera di ottobre, si affacciò dal suo balcone per vedere le stelle e udì alcune voci, tese maggiormente l'orecchio e capì che provenivano da un televisore. L'indomani non si mise in disparte quando i suoi compagni cominciarono con quei soliti discorsi riguardo a ciò che avevano visto la sera prima in tv, anzi partecipò con molta enfasi scendendo nei particolari. E così da quel giorno ogni giorno, quando poteva si metteva fuori in balcone e udiva le voci, immaginava le scene, percepiva i suoni e poi raccontava ai compagni di film bellissimi, di storie incantate.