Mentiva sempre. Sempre e su tutto. E lei si chiedeva quando aveva iniziato, come aveva fatto questo demone ad entrare nella sua camera mentre lei era convinta che tutto fosse a posto, che tutto fosse sotto controllo e che il giorno dopo l'avrebbe accompagnato come sempre. E come sempre avrebbe inventato nuovi modi di stimolare la sua fantasia: libri, giochi, corse nella natura.
E invece la sua vita, piano piano, un granello dopo l'altro le scivolò via tra le dita, mentre tutti le dicevano che, no, non c'era niente che non andasse e che l'avvicendarsi naturale delle età avrebbe risolto tutto.
Ma lei aveva visto tra le sue ciglia chiuse, tranquille i primi segni per tutti inapparenti.
Menzogne sempre più importanti e proteste sempre più vigorose di innocenza. Fino a quando anche gli altri ebbero prova dell' evidenza, ma, per incanto, uno a uno trovavano via via sempre nuovi modi per giustificarlo, per minimizzare. Lasciando però sempre a lei il compito gravoso e solitaro di metterlo davanti alle responsabilità e di rimediare ai danni. E dopo tanti anni, ancora adesso, lei lo guarda con doloroso stupore mentre porta attacchi sempre più pericolosi alla sua vita, davanti a una platea indifferente e vigliacca.
Ma lui sa che lei è il suo specchio.
Nel suo cuore sa che lei non gli mentirà mai, che non lo blandirà mai, che gli dirà sempre che sta sbagliando, che affronterà tutta la sua ira, le sue strette ai polsi, per dirglielo ancora, ancora, ancora.
Lui sa che il suo specchio non mente, sa che riflette tutta la verità e che non ha paura di andare in mille pezzi.