Come dice Ciro, il dio degli altari, celato nella penombra suggestiva delle chiese, il dio profumato d'incenso che ci guarda severo dall'alto pronto a giudicare il nostro vivere, non ha più ragione di esistere.
Questo dio da catechismo l'abbiamo perso per strada un pò tutti, perchè non lo sentiamo "padre", ma giudice severo.
Ma tutti abbiamo bisogno di lui, anche l'ateo che mette sugli altari il "caso" che assomiglia tanto ad una divinità tanto è perfetto nel dirigere l'universo e la nostra stessa vita.
Colui che vuole ritrovare Dio deve forse cercarlo al di là delle religioni tradizionali, in una silenziosa, solitaria e sofferta ricerca, senza intermediari : chi percorre questo cammino con sincerità , alla fine, troverà sempre una strada che lo condurrà a lui.
L'errore, probabilmente , è guardare in alto, in attesa di un fatidico segno.
E se provassimo a cambiare direzione e a cercarlo dentro di noi?
Forse si accenderebbe una piccola luce per dirci che non siamo preda di una divinità ingiusta e capricciosa, ma il nostro vivere fa parte di un disegno grandioso che si svela a poco a poco a chi abbia la volontà e la pazienza di cercare risposte.
Certo è una strada lunga, difficile, scomoda e, a tratti, anche dolorosa, ma ci farà intravedere qualcosa.
Claudia