Non so se partecipare ad un concorso con questa poesia.
L'ho scritta in un raro momento di pace, in una sera di giugno, in mezzo alla campagna con il mio cane vicino. Pareri?
Udire
Rimango steso qui
tra lo schioccare dei merli
e lo scavare dei tarli.
Un raggio di infinito
filtra attraverso la rete dei rami,
spartiti di questa
orchestra naturale.
Dolce è il respirare
in armonia con la Terra.
Scrosciano tenui le gocce
nel ruscello ramingo.
Un guizzo di vita attraversa
la terra ambrata sotto la canicola.
Vedo il lento scorrere
di una placida esistenza.
A volte rapida.
A volte onirica.
E' raro osservare il fermarsi
di un ciclo continuo.
La perfezione della sua
forma più dolce
accarezza lo sguardo
con rigagnoli sparuti
tra le foreste di trifoglio.
Popoli tribali si accalcano
tra fronda e sponda,
tra salto e stasi.
Ma ecco Sirio
mi chiama a gran voce
forzandomi teneramente a
volgere lo sguardo.
Risento di echi vicini
e di sussurri lontani.
Non sento più
è tempo di ascoltare.
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