Autore Topic: Guardavo la Sicilia  (Letto 1235 volte)

Faber

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Guardavo la Sicilia
« il: Luglio 24, 2012, 19:10:34 »
Guardavo dalla finestra La Sicilia.
Mio  figlio mi stava accanto, mentre lo invitavo ad osservare con più attenzione i paesi che si affacciano sulla costa: Tremestieri, S.Teresa di Riva e più in là Roccalumera.
Lui, com’è comune nei giovani, guardava quasi senza vedere. Di fretta, senza apprezzare veramente la bellezza e l’incanto di quell’angolo d’Italia, che si mostrava davanti ai suoi giovani occhi, ed ai miei che avevano già potuto apprezzare nel corso degli anni e dei miei numerosi viaggi, l’incanto di una terra, la Sicilia, da sempre posta laggiù al centro del Mare Nostrum.
 Era la prima volta che mi arrampicavo, con la mia famiglia, sulla parte alta di Reggio Calabria, con la speranza  nel cuore che quella città potesse loro piacere. Non fu così.
Negli anni che seguirono, per necessità, fui un pendolare come tanti dello stretto o, per meglio dire, dell’”area metropolitana dello stretto”.
Ieri l’ho attraversato per l’ultima volta, da pendolare. Mi sarei aspettato maggiori emozioni nel farlo, eppure provavo soltanto una calma piatta dentro di me, piatta come il mare che stavamo navigando sulla nave che continua a far la spola tra le due sponde, quasi senza soluzione di continuità.
Molta gente, tra questi molti turisti, guardava insieme a me lo stretto e la sponda siciliana che via via si avvicinava. Mi chiedevo, mentre li osservavo, quali emozioni stessero provando, specialmente se per la prima volta stavano incrociando le sponde di ‘Scilla’ e ‘Cariddi’.
Per ben sei anni, lavorando a Reggio C., sono stato un “osservatore” che desiderava rientrare nella sua Sicilia. Per sei anni ho attraversato innumerevoli volte lo stretto, ogni volta immaginando che il rientro sarebbe avvenuto sempre troppo presto.
Tuttavia, so bene che tutto questo tra qualche tempo mi mancherà e, avendone nostalgia, probabilmente ripercorrerò a ritroso i miei passi, desiderando di rivedere quel mare ed i luoghi legati alla memoria.
La vita è un viaggio, il mio continua ora nella Sicilia occidentale: quella di cultura arabo-normanna.
Buon Viaggio, dunque,  a chiunque avrà avuto la pazienza di leggere le mie riflessioni… ed anche a chi mi leggerà in futuro (forse!).  :)
Faber
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piccolofi

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Re:Guardavo la Sicilia
« Risposta #1 il: Marzo 06, 2013, 17:39:14 »

Buon viaggio a tutti noi, se sappiamo centellinarne le tappe e dar loro un valore.
Non ho mai visto la Sicilia, ma, sapendo da chi ci e' nato come rimanga nel cuore, ho idea che avrei avuto il rimescolio e il senso di rimpianto che Faber spesso ci testimonia.
L'importante, comunque, e' saper vedere oltre gli occhi e portare con noi quel che amiamo : ovunque si vada.
Come il mio amico siciliano che, quando gli chiedo se non abbia voglia di rivedere la Sicilia e se non gli manchi, mi risponde : " Ma io la Sicilia la porto sempre con me, mi sento e sono completamente siciliano, anche qui, in mezzo a voi ".
Io lo sfotto un po', ma lo capisco.

Gi

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Re:Guardavo la Sicilia
« Risposta #2 il: Giugno 20, 2013, 23:14:24 »
noi siciliani a volte critichiamo la nostra terra per vari motivi, ma quando andiamo in altri posti, è inevitabile pensare al nostro bellissimo mare e alla nostra cara Etna che ci offre spesso spettacoli a dir poco magnifici! com'è inevitabile essere fieri delle nostre origini. per esempio, per noi le parentele non sono solo madre, padre, fratelli e sorelle, ma anche un cugino di quinto grado può diventare uno zio stretto. è il rispetto che conta più delle parentele vere e proprie. andando in altri Paesi, non diciamo "siamo italiani, stiamo in sicilia" noi preferiamo dire "siamo siciliani, stiamo in italia". semplicemente siamo orgogliosi delle nostre origini, nonostante quello che dicono tutti di noi. infondo, ovunque ci sono malintenzionati tra le brave persone e, fortunatamente, anche qui le brave persone sono in maggioranza. insomma, semu accussì ;)
Gi <3

nihil

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Re:Guardavo la Sicilia
« Risposta #3 il: Giugno 21, 2013, 06:37:49 »
quanto ami la tua Terra! ma sai, tuo figlio l'amerà allo stesso modo, quando la ricorderà o ci tornerà.  :rose:

piccolofi

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Re:Guardavo la Sicilia
« Risposta #4 il: Agosto 14, 2013, 01:15:50 »

Eh Gi, sono anch'io un'altra Gi, del Nord, ma pur non conoscendola penso che la Sicilia sia una terra particolare che ha  espresso nel tempo delle grandi personalita', e questo mi stimola attenzione e rispetto.
Faber poi, con la sua penna ottima e intensa, sa condurci attraverso i luoghi della memoria e del cuore e pare di affacciarci con lui alla finestra a guardare la sua Sicilia.
I giovani guardano con occhi indifferenti, e' ancora troppo presto, ma forse un giorno il loro guardare cambiera' colore.