Autore Topic: Beat generation  (Letto 488 volte)

presenza

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Beat generation
« il: Luglio 22, 2012, 16:22:56 »
Siamo negli anni ’60. Una società industriale, ca-
pitalista e di massa, espressione di consumismo,
persuasione occulta e omologazione del gusto col-
lettivo, vomita automi e mercanteggia valori.
Nasce allora la contestazione, come protesta alla
bruttura, come ripulsa alla società, come volontà
di individui ostentatamente ribelli, asociali, anti-
conformisti. In Inghilterra si fanno chiamare “angry
young men”, gli arrabbiati, per loro John Osborne
traduce in feroce satira, miti e luoghi comuni del perbenismo inglese, per loro, assetati di rab-
bia. In America si fanno chiamare “beat generation”,
generazione bruciata, oscillante tra esistenziali-
smo e zenismo, gioventù che si anima soltanto per 
sfuggire all’alienazione dell’uomo contempora-
neo, promuovendo la dilatazione dell’io attraverso
l’assaggio di droga, vita hippie, forza dell’eros
e misticismo orientale. Contestatori in fuga
dunque, illusi d’essersi trovati un rifugio attra-
verso mille esperienze, e perciò innocui per il
potere e il sistema contro cui combattere, ma infi-
ne da questi schiacciati per averli subìti. Mi viene in mente
Kerouac, scrittore “beat”, con quel suo linguaggio asso-
lutamente libero, ignaro perfino di qualsiasi leg-
ge formale o equilibrio strutturale, quale espressione di una ripulsa ormai stori-
ca.
Rimane immortale quell'epoca, come tante che diventano storia
 e nel pensiero fermano un tempo
per definirlo passato.






Faber

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Re:Beat generation
« Risposta #1 il: Luglio 24, 2012, 19:49:40 »
... e l'Uomo arriva sulla Luna; l'umanità sfiora per la terza volta l'olocausto, con la crisi dei missili russi a Cuba; in Europa si vive un periodo di ricchezza che regala, ad esempio, agli italiani la possibilità di comprare a rate la macchina; con la conseguente rivoluzione nelle abitudini, usi e costumi, che lentamente, ma inesorabilmente, cambieranno anche il volto dello Stivale.
Sono, per tutti, gli anni felici della "Dolce vita".

"Tutte le anime sono immortali. Ma le anime dei giusti sono immortali e divine" Socrate

L'uomo non può creare nessuna opera che sopravviva ad un libro

ninag

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Re:Beat generation
« Risposta #2 il: Agosto 04, 2012, 20:55:47 »
 Mi chiedo cosa sia rimasto di quell'epoca, ora che c'è ben poco da salvare.

Faber

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Re:Beat generation
« Risposta #3 il: Settembre 06, 2012, 19:14:54 »
Mi chiedo cosa sia rimasto di quell'epoca, ora che c'è ben poco da salvare.

E' rimasto tutto ciò che è frutto di quella cultura maturata in quegli anni e delle scelte, in tutti sensi, che ne derivarono.
Siamo figli della storia.
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nihil

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Re:Beat generation
« Risposta #4 il: Settembre 14, 2012, 09:01:15 »
fu una generazione di rottura, come ogni generazione ha sperimentato. Quando ero ragazzina, lo dico per i giovani di oggi, era cosa oscena per una femmina portare i pantaloni. Il conformismo era un nodo scorsoio, i giovani non avevano diritto di parola.I cantanti erano Luciano Tajoli e Gino Latilla.Poi venne il femminismo, il conformismo fu debellato, la libertà di parola conquistata, i giovani iniziarono a decidere per sè! Tajoli venne accontonato, esplose Paul Anka ed Elvis Presley. Fu come togliere il tappo ad una bottiglia di esplosivo. E come tutti gli esplosivi non sono mancati i danni, ma se ognuno ora è più consapevole e più autarchico lo deve alla beat generation. Sapevatevelo! :happy: