Marcello Banner
Nome particolare che suscitò la mia curiosità. Mi spiegò che era un nome inventato dalle suore, lui era figlio della “ruota”, quella stessa a cui mia madre , nella sua deliziosa amorevolezza, spesso minacciava di consegnarmi. E pensare che mia madre era una sostenitrice della Montessori, altro personaggio squallido, che consegnò sua figlia malata ad un istituto e lì se la dimenticò.
L’ultima parola che Marcello pronunciò fu il mio nome, con l’espressione più che di paura, di sorpresa. Ma aveva fiducia in me, invece morì prima di arrivare alla prima virgola del discorso. Morì e mentre le sue pupille si dilatavano come il buio, l’ultima cosa che vide fu il mio volto. Mentre lo sdraiavo sul letto, l’ultima cosa che udì fu la mia voce che tranquilla gli diceva…non è niente, si sarà rilasciato qualche punto.
Chissà se ci avrà creduto, mentre sputava sangue da tutte le parti.
Morì nel 1970, parenti e antenati non ne aveva, la ruota lo testimoniava; non so se avesse discendenti che lo ricordino.
Io sì, non si può scordare la morte vista insinuarsi e dilagare così spietatamente negli occhi.
Sono stata le ultime volte della vita di Marcello. Una grande responsabilità.