Autore Topic: mercato  (Letto 1079 volte)

piccolofi

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Re:mercato
« Risposta #15 il: Luglio 13, 2012, 21:18:46 »

Ehi, Micio, che bell'intervento ben strutturato e che bella disamina!  Altro che giovane e innocuo micetto..!!!  Scherzosita' a parte, mi pare che quel che dici sia piuttosto giusto.
Non sapevo poi, ahime', di come fossero finite quelle nostre ditte prestigiose.
Qualcuno sa di cambiamenti di proprieta' anche alla Twining's?? Io trovo cambiato non solo l'ivolucro, ma anche un po' il the'.
Sara' suggestione?

Micio93

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Re:mercato
« Risposta #16 il: Luglio 13, 2012, 22:37:31 »
Ninag la Barilla è ancora Italiana, è stata per un breve periodo Americana, ma la quota di maggioranza è Italiana ormai da parecchi anni.. anche se ormai definire una multinazionale come la Barilla Italiana, non mi sembra molto corretto, anche se controllata da Italiani, mah! Del resto come la Nestlé che è Svizzera, ma quanto Svizzera sia realmente non si sa, anche perché decretare che un'azienda sia Svizzera o Italiana (anche se in questo caso si tratta di multinazionali e non di aziende) sia errato decretarlo solo in base alla percentuale di controllo, e di possesso di azioni, quanto più io direi basarlo sul luogo di produzione, che nel caso della Nestlé non è in Svizzera, ma sicuramente in altri stati Europei vi è una maggior produzione del prodotto della Nestlé, e per questo secondo me la fa meno Svizzera la multinazionale.. scusatemi per le innumerevoli ripetizioni di alcune parole.
E comunque allo stato attuale è impossibile tornare allo stato di cui hai scritto tu Ninag, in quanto essendo più tecnologici non è possibile ciò, aggiungi poi le innumerevoli tassi, su praticamente qualsiasi cosa, i costi di produzione e di lavorazione del materiale da conciare, e della lana da lavorare, conta che il denaro è sempre più elettronico, e arrivi che in ogni caso devi comunque pagare su qualcosa, pur potendo vivere autonomamente, lo stato lo impone, a quanti piacerebbe vivere così, ma non è possibile.. troppo male è stato fatto alla terra, è troppo dura è potersi riprendere..

Grazie piccolofi, ma ho dimenticato una cosa, le conseguenze negative nel caso si uscisse dall'euro, e più inteso Europa, e poi vabbé mi sono anche molto limitato, anche perché non volevo che fosse troppo lungo, con la conseguenza di essere noioso; ebbene, l'uscita dall'euro sarebbe si dura ma inizialmente, perché se adottando misure protezionistiche potremo ripartire in un modo che danneggi sempre meno l'ambiente, ma i rischi sono sempre alti, però poi penso a stati come la Norvegia, come la Svizzera, che pur essendo in un quadro geografico Europeo hanno deciso di non entrare in Europa, e allora mi chiedo, chi ha deciso di far entrare noi in Europa? Non si tratta di fare un passo indietro nel caso di uscita, ma di fare un passo in avanti scegliendo noi se restare in Europa con tutte le conseguenze, o viceversa, ma in entrambi i casi dovremmo essere NOI a decidere, e per noi intento anche la popolazione degli altri stati europei o in via di esame per entrare; poi penso agli scettici che dicono che uscire dall'euro e dall'Europa sarebbe catastrofico, poi però sento il loro commenti successivi, e non mi sembrano affatto quelli di persone che vorrebbero un Europa Unita, devono essere coscienti che rimanere in Europa comporta unirci non capiscono che allo stato attuale l'Europa può solo fallire, o si crea un unione politica per evitare il mangia mangia interno e invadere i mercati non europei, o uscire dalla crisi sarà realmente molto dura, crisi che mai verrà risanata, uscire dall'euro con politici decenti, e per decenti intendo forse troppo per tutti quelli che ho visto e sentito, politici forti, insomma.. si è capito che sono un sognatore! ma comunque ci spero sempre, nel caso di uscita si può dire un bel mene frego dei debiti verso l'Europa e ripartiamo con i debiti azzerati, domanda.. non è forse ciò che ha fatto la Germania di Hitler? non è forse ciò che ha fatto Carlo V dichiarando per più di 3 volte la bancarotta nazionale e ripartendo con debiti ogni volta azzerati? In sostanza è ciò che mi ha illustrato una professoressa di economia, contabilità e di estimo, è che fare fare un default dei debiti esteri azzerandoli o comunque accantonarli da parte, per far ripartire lo stato senza l'ombra sempre più pesante dei debiti, sarebbe la cura per la salvezza dei nostri prodotti di nicchia e delle nostre neo aziende, pazzia? ma quanti stati l'hanno fatto nel corso della storia? non sarebbe forse una dimostrazione di interesse verso il popolo una simile mossa? O vogliamo rimanere con l'ombra di un debito che mai si estinguerà? La strada da seguire la dovrebbe scegliere ognuno di noi, non sono ne europeo, e ne italiano sono Cittadino di questo Mondo, con tutti i suoi mali e credo che il bello del nostro essere divisi nel mondo sia il poter godere delle bellezze della cultura umana, seppur il costo umano, storico e attuale. In ogni caso, dovremmo essere NOI a decidere tutto ciò.

Piccolofi delle nostre belle ditte prestigiose una su mille è riuscita ad invadere (parlando in termini adeguati) i mercati esteri, imponendosi, le altre neonate sono state sconfitte da aziende molto più grandi, aziende estere, con un livello di industrializzazione molto elevato rispetto alle nostre, ovvero? Un minor costo di produzione con una qualità simile, simile ma non uguale, perché per farti un esempio, quante delle ciliegie che hai mangiato sono state raccolte a mano e quante meccanicamente? Non lo sai, be io penso che hai mangiato molte più ciliegie che sono state raccolte meccanicamente che a mano, da cosa lo deduco? Dal fatto che allo stato recente degli ultimi anni, i si è spostati sempre più su ciò che costa meno, quindi penso come in molti che tu abbia comprato le ciliegie che ha parità d'aspetto tu abbia acquistato le meno costose, le ciliege raccolte a mano costano leggermente di più perché hanno un sapore diverso, questo per per dirti che se noi le raccoglievamo e vendevamo ancora a mano mantenendo un prezzo alto, per il livello qualitativo, e di lavoro svolto, noi ci siamo ritrovali le ciliegie raccolte meccanicamente ad un prezzo molto più basso, e allora che fai spendi 4 anziché 2? In fondo esteriormente è quasi impossibile riconoscere il livello qualitativo.
La Germania è iniziata a diventare ricca pochi anni dopo essere entrata nell'Euro, perché i costi della riunificazione sono costati 1500 miliardi di euro, imparagonabili rispetto al suo debito pubblico, e non sto a spiegare il perché di un simile costo..

Il Micio è noioso lo so ;D

Per quanto riguarda la Twinings, direi che come nella maggior parte delle aziende, durante il primo passaggio di proprietà dell'azienda il prodotto non dovrebbe differire di molto, e poi non c'è stato alcun cambiamento di proprietà dal 1706 è ancora Inglese, poi conta che produce più di 200 miscele di tè, conta che ogni anno rivedo il prodotto sia esterno sia interno per determinarne il livello qualitativo e attrattivo da parte di chi sarebbe intenzionato a comprarlo, per qui direi che sta nella norma, non vedo nulla di strano, certo cambiare il rivestimento può indurre a pensare che il prodotto interno sia diverso, il sapore dipende da tante cose, non è mai uguale, gustare un tè sempre dello stesso sapore direi che sarebbe idealistico, perché in ogni caso il sapore se pur senza accorgercene è sempre diverso, ci pare uguale per la presenza di determinati elementi che ne contraddistinguono la peculiarità.

E per ora mi fermo.. chissà in quanti leggeranno eheheheh
« Ultima modifica: Luglio 13, 2012, 22:56:34 da Micio »