E' strano o forse no come le parole, sempre le stesse, combinate diversamente creino soluzioni meravigliose o anche deludenti. Eppure sono sempre quelle, sempre le stesse, stessi suoni ma, ma non le stesse immagini.
Ero al liceo e mi piacque talmente l'espressione “...corrispondenza d'amorosi sensi” che decisi dovesse appartenermi. E non per indicare, come per quei versi e per colui che coniò quest'espressione, il legame tra il vivo e il morto. No, è sprecata, per me corrispondenza significò sintonia e ogni volta che in uno sguardo, in una parola, o nell'idea esposta da un altro che non sono io, ritrovo sintonia ecco che mi viene alla mente la corrispondenza d'amorosi sensi. E come per chi al solo profumo di madeleins appena sfornate ritornò indietro bambino ricordando volti e sensazioni, allo stesso modo io nel vivere l'armonia dell'oggi rileggo come l'adolescente di ieri quei versi di così forte effetto e di grandiosa forza.