Autore Topic: Due pensieri dall'Emilia  (Letto 507 volte)

piccolofi

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Due pensieri dall'Emilia
« il: Giugno 04, 2012, 18:46:24 »
  (Pensieri di oggi, sotto forma di lettera a chi mi voglia leggere )

" Io so accettare, ma non riesco ad essere passiva  :  fatalismo, se fa rima con annichilimento, non mi piace.
Sono orgogliosa della mia gente ( ci se ne accorge in circostanze come questa, senza mai averci riflettuto ), sono contenta di essere emiliana : quando sento qualche persona che si esprime a beneficio della Tv, in quanto intercettata e fatta parlare, mi ci riconosco in pieno, e sapessi quanto e' dolce, insomma gratificante, da' il senso dell'appartenenza.
Nessuno ha piagnucolato, se mai qualcuno ha espresso disperazione per aver perso tutto e rabbia perche' lo Stato latitava almeno in primis, pero' tutti facevano intendere la volonta' di reagire, riprendersi, darsi da fare.
Gente semplice siamo, ma nella nostra semplicita' e forse anche in forza di questa, dei valori che condividiamo, siamo gente solida.
"  Gli emiliani sono gente solida "  : l'ha detto Bruno Vespa in un suo programma recente sul terremoto, e io, che mai mi ero soffermata a pensare a " noi ", mi sono detta che, perbacco, era proprio vero, era azzeccato quel termine.
E' buffo, sai, come si scopre inaspettatamente la propria terra?
La si scopre anche per raffronto : e da come non siamo, vien fuori anche quel che siamo.
Non ci aspettiamo dall'alto, ma vogliamo darci da fare per primi noi, e dandoci una mano vicendevole laddove occorre.
Certo, l'aiuto e la solidarieta' ci vogliono per chi ha perso tutto : tutto quanto costruito in una vita e magari anche una piccola azienda, una di quelle a conduzione familiare che fanno la nostra forza nonche' del Paese; pero' nessuno stara' mai ad attendere, passivo e rassegnato, e dal piu' piccolo al piu' importante si " volteranno indietro ", ossia si daranno da fare per rimettere insieme i pezzi.
Non voglio fare della poesia, essere cioe' retorica; ho provato ad immaginare cosa si provi a veder crollare in un attimo la propria esistenza, il frutto delle proprie fatiche, risparmio, determinazione, e.....mi e' venuto freddo.
Soprattutto la perdita del proprio guscio mi angoscia, dunque spero tanto che non tocchi anche a noi ( dopo i modenesi ) una simile tragica esperienza.    Ho tanti problemi, e questo sarebbe davvero troppo.  Pero'.....non si sceglie.
Ieri sera ( verso le 21.20 ) ero a casa di mia zia ultranovantenne e stavo potando la siepe, su una scala e armata di cesoie.  Ero tesa nello sforzo di arrivare a tutta la siepe, che ha una certa larghezza, senza cader giu' dalla scala.  Mi sono resa conto che una donnetta con la voce un po' stridula stava chiedendo qualcosa  : " L'ha sentito? L'ha sentito anche lei?? "
" Signora, ma parla con me? "
" Si ! L'ha sentito il terremoto?? "
Data l'eta', ho pensato fosse suggestionata, le ho risposto di no e ho continuato a potare.
Poi, una volta finita l'opera e rientrata in casa, ormai era tardi, la badante mi ha confermato che c'era stata una scossa, e anche forte.
Io non avevo sentito niente, e per fortuna non mi aveva fatto perdere l'equlibrio.
Bene, al di la' di questa notazione concreta, ho percepito di nuovo il disagio di chi, colto all'opera da un evento cui non si potrebbe sottrarre, si sente una ridicola formica che si affatica per cosa?, forse per nulla.
" La siepe! "  mi son detta.  " Altro che siepe, se si lesionasse la casa o peggio! "
Mi sentivo cosi' assurda, nella mia operosita' minuta, mirata ad una concretezza che in realta' e' legata a un filo.
Una banalita', che pero' mi ha portato molto piu' in la' col pensiero  :  canne al vento, formiche che basta un nulla a calpestare, poveri esserucoli che si sentono al centro dell'universo e invece.......     Questo siamo.
Se ci fermiamo a pensarci davvero, non facciamo piu' nulla.
Fortuna che l'istinto forte della vita ci rende abbastanza ottusi e di corta visione da farci scartare i pensieri sui " massimi sistemi " e dedicare invece ostinatamente al nostro quotidiano.
Come se dovessimo campare cent'anni ed essere invincibili.
Intanto pero' io ho messo una tendina a igloo in macchina, insieme ad altre cose di prima necessita'.
Dura vivere cosi'.  Dicono che puo' andare avanti dei mesi. 
Bene, anche per oggi sta finendo la giornata, portata avanti come sempre.
Domani... si vedra'  "   


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Brunello

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Re:Due pensieri dall'Emilia
« Risposta #1 il: Luglio 25, 2012, 10:57:36 »
Letto in ritardo :rose: meglio tardi che mai...fortunatamente il peggio è passato, ora bisogna rialzarsi. Brava Giuliana.

nihil

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Re:Due pensieri dall'Emilia
« Risposta #2 il: Agosto 01, 2012, 08:23:14 »
questa notte altre piccole scosse! sembra che questo terremoto si debba chiamare Penelope. Coraggio ragazzi! :friends:

ninag

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Re:Due pensieri dall'Emilia
« Risposta #3 il: Agosto 01, 2012, 23:50:49 »
 Si, come formiche, speriamo solo che smetta.